L’8 per mille alle scuole è a rischio. Motivo: la ‘lentezza’ del Ministero dell’Economia

GIUSTO CHE IL MOVIMENTO 5 STELLE – CHE HA IL MERITO DI AVER INTRODOTTO QUESTA NOVITA’ – SOLLECITI IL GOVERNO NAZIONALE CHE STA PERDENDO UN SACCO DI TEMPO. MA ABBIAMO UN DUBBIO: E CIOE’ CHE I COMUNI SICILIANI, UNA VOLTA ‘ARRAFFATI’ QUESTI SOLDI, LI DIROTTINO SULLA SPESA CORRENTE. A COMINCIARE DAL PAGAMENTO DEI PRECARI

Otto per mille dell’Irpef all’edilizia scolastica appeso ad un filo. Ad una manciata di giorni alla scadenza dei termini, non ci sono ancora sul sito del Ministero dell’Economia e Finanze i moduli per consentire agli Enti locali di presentare le istanze per accedere alla fetta delle imposte destinata per la prima volta anche alle scuole. Scade il 31 ottobre, infatti, la proroga concessa a Comuni ed ex Province per produrre le domande per aggiudicarsi le somme per ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici di ogni ordine e grado. E parecchi Comuni sono andati in tilt.

“Numerosi Comuni siciliani e non – afferma la deputata del Movimento 5 Stelle alla Camera, Chiara Di Benedetto – ci hanno contattato per capire cosa fare. Senza i nuovi moduli che riportano la dicitura relativa anche dell’edilizia scolastica infatti non è possibile produrre le istanze. Noi abbiamo detto loro di stare vigili, intanto solleciteremo il Ministero ad accelerare, il 31 ottobre è ormai alle porte”

Le porte dell’otto per mille si spalancano per la prima volta quest’anno al mondo della scuola. Grazie ad un emendamento del Movimento 5 Stelle alla legge di stabilità, una piccola parte delle tasse potrà essere messa a disposizione pure per la “ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli istituti scolastici pubblici di ogni ordine e grado”.

Ai fondi potranno accedere, oltre ai Comuni, anche le ex Province. Per questo gli attivisti del Movimento hanno provveduto ad avvisare gli Enti locali di produrre per tempo le istanze. Un’operazione che ora rischia di essere vanificata dall’ imperdonabile lentezza del Ministero.

“Non possiamo permetterci – afferma Chiara Di Benedetto – di perdere questo importantissimo bus, specie al Sud, dove la qualità degli edifici è tutt’altro che buona. In Sicilia quasi il 60 per cento degli istituti, secondo un recente rapporto di Cittadinanza attiva, necessita di interventi urgenti, e Palermo, solo per fare un esempio, secondo questo report sarebbe al terz’ultimo posto per qualità delle scuole”.

Nota a margine

I grillini fanno bene a sollecitare il Ministero dell’Economia. Ma noi – alla luce della drammatica situazione finanziaria dei Comuni siciliani – nutriamo un dubbio che si sostanzia nella seguente domanda:

Non è che i Comuni siciliani, una volta ‘arraffati’ questi soldi, piuttosto che utilizzarli per le scuole, li utilizzeranno per pagare spesa corrente, a cominciare dai precari?

 


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