Berlusconi: alla democrazia dentro Forza Italia preferisce l’accordo con Renzi

DI FATTO, L’EX CAVALIERE E’ IL PIU’ IMPORTANTE ALLEATO DELL’ATTUALE CAPO DEL GOVERNO. ALTRO CHE FORZA ITALIA PARTITO DI UOMINI LIBERI!

di Carmelo Raffa

Negli ultimi mesi sembra che l’ex Cavaliere non riesca a trovare la bussola e lascia quindi in balia delle onde la sua Forza Italia.

All’inizio dell’anno scorso realizza un accordo col PD per l’elezione del Capo dello Stato ed in prima battuta sostiene Franco Marini fin da subito impallinato dai franchi tiratori. Poi, constatando l’impossibilità di andare avanti con altri nomi, accetta il compromesso per lasciare al Quirinale l’ex comunista migliorista Giorgio Napolitano.

Subito dopo la rielezione di Napolitano raggiunge un accordo di Governo col PD ed Enrico Letta, nipote del suo caro amico Gianni. Enrico Letta così diventa premier. E chi manda, Berlusconi, al Governo? I suoi fedelissimi.

Infatti una parte della compagine dei Ministri andata al Governo con Letta dimostra in pochissimo tempo tanta fedeltà al Silvio che preferiscono, dopo l’uscita dalla maggioranza dei berluscones, rimanere incollati con l’atack alle poltrone. Il Pdl quindi si sgretola e rinasce Forza Italia a cui i governativi capeggiati da Angelino Alfano contrapporranno il Nuovo centrodestra.

All’inizio di quest’anno il nuovo leader del PD, Matteo Renzi, ‘decapita’ il Governo Letta e si auto-assume la funzione di premier. Berlusconi, a parte le chiacchiere su una presunta opposizione, l’incontro col nuovo ‘Messia’ Renzi avvenuto al Nazareno diventa la stampella dell’attuale Governo. A non ‘accorgersene’ forse, sono solo le televisioni del gruppo Mediaset…

La strana bussola dell’ex premier consiglia poi a Sua Emittenza, così chiamato nella Prima Repubblica, di dichiarare, prima delle elezioni europee, che Renzi, quasi quasi, è la continuità del suo programma di governo: in questo modo fa un ‘regalino’ di qualche milione di voti non al  Partito Democratico, ma allo stesso Renzi.

Negli ultimi giorni dichiara guerra interna a Raffaele Fitto e a tutte le persone che hanno capito che per sopravvivere politicamente è venuta l’ora di democratizzare Forza Italia.

Ma non era Silvio ad indicare fino a poco tempo fa ai moderati la via dei Popolari europei? E i Popolari europei non hanno in prevalenza, tra le proprie fila, i democratici cristiani?

Silvio dimentica che, oltre alla fortuna economica che gli ha sorriso nella Prima Repubblica con le leggi sull’emittenza approvata da DC (con non pochi oppositori), PSI, PSDI, etc. (e, prim’ancora, grazie ad ‘altri’ appoggi…), nel 1994 ereditava anche tanti suffragi della disciolta Democrazia Cristiana.

Da qui una domanda: perché, oggi, si mette ad insultare i suoi benefattori di un tempo?

Una cosa al riguardo Berlusconi dovrebbe ricordarla: ed è quella che un Grande giornalista anticomunista che portava il nome di Indro ed il cognome di Montanelli, nel 1976, invitava a votare DC turandosi il naso.

Lo stesso Montanelli, però, quando si tratto di scegliere tra Forza Italia e gli ex comunisti, non ebbe dubbi: si schierò contro Berlusconi e le sue aziende.

Un motivo, comunque, per essere anti-democristiano Berlusconi ce l’ha: ed è il suo profondo odio verso la democrazia e, di conseguenza, la sua idiosincrasia verso la dialettica interna insita nei partiti, sia che si parli di Forza Italia, sia che si pareli di Partito popolare europeo.

 

L’unico ‘Partito’ che Berlusconi concepisce è quello dove lui e i suoi accoliti decidono tutto: la linea del Partito, chi deve stare dentro il Partito, gli alleati, i giornali e le tv da controllare in  modo ‘militare’.

Questo è il motivo per il quale l’ex Cavaliere è contro le primarie: perché non può concepire, nel ‘suo’ Partito, gente che non sia pronta a fargli da ‘cameriere’. Per questo – d’accordo con Renzi che in fondo gli somiglia tanto – infischiandosene del pronunciamento della Corte Costituzionale, hanno messo su, insieme, l’Italicum, una legge elettorale peggiore del Porcellum, ma che ha il ‘pregio’ di garantire parlamentari-camerieri al leader di Forza Italia e al leader del PD.

Che dire? Per quello che può valere, possiamo invitare Berlusconi a ritrovare la bussola e ad aprire alle primarie, a tutti i moderati e alla vera Democrazia per il suo Partito. Anche se non escludiamo che il nostro invito sia inutile, se è vero che nel patto di inciucio col nuovo ‘Messia’ Renzi potrebbe esserci un accordo in continuità, magari dopo un’eventuale – ma secondo noi improbabile – scissione del PD.


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