Nella Spagna degli anni '70, i servizi segreti infiltrano un uomo in ETA e ad arrestare 150 membri, capi compresi. Ma a che prezzo...
El Lobo, scomoda storia spagnola
Da tranta anni Mikel Lejarza è condannato a morte da ETA. Ogni nuovo membro dell’ organizzazione riceve dal suo capo una pallottola speciale, riservata al traditore, al Lobo.
“El lobo” è il film, nelle sale spagnole da due settimane, che ripercorre tutta la vicenda e che ha riacceso il dibattito su un momento oscuro della storia dei servizi segreti della Spagna alla fine del franquismo. Questa la storia: 1973 Mikel Lejarza, agente segreto ingaggiato perchè racchiudeva tutte le caratteristiche essenziali per diventare un topo, e conosciuto come “Lobo”, riesce ad infiltrarsi nell’organizzazione terroristica basca, senza destare sospetti. Da lì a poco riesce ad arrivare ai vertici, e nel 1975 permette l’arresto di 150 etarra. La più grande operazione contro ETA fino a quel momento.
Da un punto di vista politico, l’operazione è un successo. Gli elogi e le medaglie si sprecano. Da un punto di vista personale, invece, il Lobo è un uomo che deve ricrearsi. Non protetto a sufficenza dai suoi agenti, vive momenti durante i quali viene considerato un traditore da ETA e un etarra dalla polizia. E alla fine dell’ Operazione Lobo, questo agente ha semplicemente “teminado su misión” (finito il suo lavoro).
Le strade del País Vasco sono tapezzate con la sua foto, Eta, che nel frattempo si riorganizza, lo condanna a morte come traditore.
Da allora la sua vita è cambiata, e non è mai tornata normale. Ha cambiato città, forse paese, indentità e anche la faccia. È un altro uomo e nessuna istituzione gli ha mai riconosciuto nessun merito. Dice di aver continuato a lavorare per i servizi segreti e che non serba rancore. Quello che si conosce di lui sono le interviste che rilascia per far conoscere la sua vicenda. Ed ora che un film la mette in scena, le sue parole sono ancora più taglienti.
Una storia sporca, un intreccio di interessi politici ed ambizioni personali. Una storia dalle molte versioni ma da un solo finale: 150 arresti, ETA mutilata ma non distrutta, un uomo solo e condannato a morte.
Consiglio la lettura dell’intervista che linko sotto. Non so se il film uscirà in Italia, ma conoscerne il protagonista aiuta a capire quello che con questo pezzo sicuramente non ho espresso.
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ENTREVISTA PUBLICADA EN EL MUNDO “Mikel Lejarza, ‘Lobo’: ‘Seré un objetivo de ETA mientras viva’”