Formazione, nel cestino il futuro di 8000 lavoratori? Il Governo ha gettato la maschera

DOPO LE DICHIARAZIONI RESE ALL’ANSA L’ESECUTIVO REGIONALE CHIUDE AD OGNI POSSIBILE PROSECUZIONE DEL SETTORE DEFINITO ‘DEVIATO’

Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha perduto un’altra occasione per chiarire come stanno davvero i fatti e perchè l’Italia ride di noi. Il fallimento del ‘click-day’ non può essere circoscritto solamente alla gestione informatica dei tirocini formativi. Il Piano Giovani Sicilia e’ fallito nella sua totalità, dalla rimodulazione voluta dall’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra e dal ‘cerchio magico’ che la sostiene.
Buttare fango sulla formazione professionale e’ stato un gesto che la dice lunga sul rinnovato intento di buttare a mare il bimbo con l’acqua sporca. Le dichiarazioni rilasciate all’Ansa dal governatore della Sicilia non sono piaciute affatto ai lavoratori della Formazione professionale, unici incolpevoli del gran ‘bordello’ messo su da un Governo regionale inadeguato e approssimativo. La difesa di una propria creatura può starci ma perseverare a massacrare il settore della Formazione professionale e gli 8000 operatori non e’ accettabile.
Il presidente della Regione non può liquidare il fallimento del Piano Giovani Sicilia così . Ciò che fa rabbia ai lavoratori del settore,  massacrati e derisi da un esecutivo inconcludente,  e’ l’ammissione, davvero grave, del presidente che ha salutato con favore la sottrazione delle risorse destinate a quella che ha definito la ‘Formazione deviata’.

Il presidente Crocetta abbia il coraggio di spiegare ai siciliani, e non solo agli operatori del settore, cosa intendeva alludere con la parola ‘deviati’. Ha forse informazioni definitive di condanne nei confronti di tutti gli enti formativi operanti in Sicilia? Forse il governatore dell’Isola e’ a conoscenza che tutti gli 8000 operatori del settore sarebbero deviati? La verità è che il presidente Crocetta e’ tornato il protagonista che la Sicilia ha dovuto subire in questi lunghi 2 anni e passa mesi. Un presidente tutte chiacchiere, allusioni e sopratutto giudizi definitivi.
Se c’e’ una magistratura in uno stato democratico, dotata di quell’autonomia che garantisce il riequilibrio dei poteri, un senso pure l’avrà. E allora, perchè il governatore siciliano continua ad ergersi a paladino, salvatore di un bastimento che e’ alla deriva e prossimo ad affondare? E poi perchè sempre e solamente contro il settore della Formazione professionale? La magistratura siciliana ha dimostrato che ci sono aree di illegalità nel settore, come in tutti gli altri, del resto. E questa e’ una verità. L’altra e’ quella che risulta chiara a tutti: il presidente Crocetta sta ultimando il progetto di disfarsi completamente di un settore strategico per il sistema socio-economico dell’Isola.
Che sia chiaro a tutti, ammesso che partirà la terza annualità dell’Avviso 20/2011, finanziato con le residue risorse rimaste dopo lo ‘sciacallaggio’ attuato dal Governo regionale, ci sarà ben poco da prendere. Finisce qua, il futuro della Formazione professionale in Sicilia non c’e’. E’ comodo azzerare per ripartire con gli amici degli amici. Il progetto e’ chiaro, sarà curioso verificare se con la stessa semplicità il Governo regionale riuscirà ad attuarlo.
Abbiamo raccolto moltissime lamentele di lavoratori che hanno fatto pervenire in redazione note di protesta per la dichiarazione del presidente Crocetta. Il grido è unanime dei lavoratori ai quali interessano due cose: stipendio ogni 27 del mese e posto di lavoro sicuro. Guerra tra bande, giochi di equilibrismo, veti incrociati, comitati d’affare e spartizione clientelare sono argomenti e vicende che non interessano in alcun modo gli otto mila lavoratori ella formazione professionale.

 


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