L’ultima trovata per avvelenare Milazzo e la Valle del Mela: un termovalorizzatore per bruciare i rifiuti!

A DENUNCIARE IL TENTATIVO DI INCENERIRE A MUNNIZZA E’ L’ADASC. IL GOVERNO REGIONALE DI ROSARIO CROCETTA – CON IN TESTA L’ASSESSORE SALVATORE CALLERI – NON POTRA’ CHE ‘BOCCIARE’ SUBITO QUESTO PROGETTO INQUINANTE

Non c’è pace per Milazzo e per la Valle del Mela. Non ci basta la chimica ‘pesante’ che ha devastato uno dei tratti più belli della costa messinese. Non è sufficiente il demenziale elettrodotto – che peraltro non serve alla Sicilia e ai siciliani! – che Terna sta facendo passare sulle teste degli abitanti dei centri della Valle del Mela. A questo si aggiunge un altro progetto inquinante presentato da Edipower e A2A.

Di fatto, si tratta di un termovalorizzatore camuffato da belle parole. Un impianto simile, in tutto e per tutto, ai quattro termovalorizzatori che, qualche anno fa, la Sicilia è riuscita a bloccare grazie a una sentenza della Corte Europea.

Il tema è affrontato da un comunicato dell’Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini (ADASC).

“Edipower e A2A – si legge nel comunicato dell’ADASC – hanno presentato l’8 agosto presso la Presidenza della Regione siciliana il ‘Progetto industriale del polo tecnologico di energie rinnovabili innovative’. Un piano che le Associazioni con forza e determinazione contestano e contesteranno in tutte le sedi competenti, in quanto va ad incrementare la situazione di crisi ambientale del territorio”.

Insomma, i ‘Signori della chimica’ non demordono. E propongono di bruciare l’immondizia!

“Nel dettaglio – prosegue il comunicato – il progetto prevede la conversione del gruppo 2, utilizzando il Combustibile Solido Secondario CSS ottenuto dai RIFIUTI, con un consumo di ben 260 kilotonnellate annue! Le Associazioni già si stanno organizzando per condurre l’ennesima battaglia per la tutela dell’ambiente e della Salute pubblica”.

Si chiedono all’ADASC: “L’olio combustile scomparirà dalla centrale di San Filippo del Mela? Da ciò che si può osservare dal piano depositato alla Regione assolutamente no! Gli altri gruppi funzioneranno con il solito combustile! Quindi un cocktail inquinante per il territorio e la popolazione residente”.

Sono previsti altri interventi, ritenuti dalle Associazioni aria fritta messa in campo “solo per gettare fumo negli occhi” alla politica e alla popolazione. Per esempio, “la realizzazione di un impianto a digestione anaerobica delle biomasse per la produzione di biogas, fotovoltaico a concentrazione e un solare termodinamico”.

“Da non sottovalutare – si legge ancora nel comunicato – il problema del traffico veicolare sulla strada statale già molto movimentata, che a tutt’oggi non è stato nemmeno considerato. Il combustile ottenuto dai RIFIUTI che la società vorrà BRUCIARE come arriverà in centrale? Con i TIR? Oppure verrà creato in loco l’impianto per la produzione del CSS?”.

Per l’ADASC siamo davanti a un “progetto vuoto, scialbo, che non contiene nemmeno uno studio d’impatto ambientale per capire le ripercussioni sull’ambiente”.

“Il Comune di San Filippo del Mela concerti il tutto con gli enti locali che ricadono nell’area ad elevato rischio di crisi ambientale e con le Associazioni ambientaliste impegnate da tempo”, dichiara il presidente del’ADSC, Peppe Maimone.

Per Maimone “il progetto viola in primis il principio di precauzione e diverse direttive e convenzioni europee”. Il presidente dell’ADASC parla di “sodalizi” che “sono già al lavoro per chiedere l’intervento dell’Unione Europea”.

“Una cosa è chiara – precisa Maimone -: non ci facciamo più preparare il pacchetto preconfezionato (esempio Terna). Le associazioni hanno il diritto di partecipare ai tavoli, agli incontri e ad entrare all’interno del procedimento amministrativo come sancito dalla normativa vigente!”.

“Il futuro del sito – dice ancora Maimone – non può essere deciso dentro un palazzo di potere, ma necessariamente insieme alla popolazione. Nel frattempo i Comuni limitrofi stanno accendendo i riflettori sulla questione. Qualche Sindaco si è espresso contro l’utilizzo del CSS e si è dichiarato a fianco delle Associazioni. Bisogna trovare una soluzione ecosostenibile per il territorio senza subire il solito e ridicolo ricatto occupazionale”.

Nota a margine

Presidente Rosario Crocetta, assessore Salvatore Calleri: abbiamo buttato fuori dalla porta i temovalorizzatori per farli rientrare dalla finestra?

 

 


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