Sul fronte del virus ebola "il ministero della salute non deve dare generiche e banali rassicurazioni ma deve dire esattamente ai cittadini cosa sta accendendo e quali sono rischi e i pericoli sul fronte sanitario". Lo afferma il codacons che esorta il governo nazionale a non lesinare informazioni sul caso:
Allerta Ebola, Codacons: “Il Ministero della Salute dia informazioni più precise, le rassicurazioni non bastano”
Sul fronte del virus ebola “il ministero della Salute non deve dare generiche e banali rassicurazioni ma deve dire esattamente ai cittadini cosa sta accendendo e quali sono rischi e i pericoli sul fronte sanitario”. Lo afferma il Codacons che esorta il Governo nazionale a non lesinare informazioni sul caso:
“Attendiamo dal ministero maggiori e piu’ precise informazioni sul caso ebola, perche’ le rassicurazioni finora pervenute non ci bastano – osserva il presidente Carlo Rienzi – in particolare occorre fare prevenzione specie per chi viaggia all’estero e per chi arriva in Italia da paesi a rischio.
Essenziale poi combattere la diffusione di farmaci truffa contro il virus, che giocano sulla paura degli utenti per vendere prodotti assolutamente inutili lucrando sulla sensibilita’ dei cittadini”. Gia’ in passato, conclude Rienzi, “con l’influenza aviaria si scateno’ il business di farmaci che alla fine si rivelarono una costosa presa in giro per i consumatori, vicenda per la quale il Codacons ha intentato una azione risarcitoria al Tar contro il ministero”.
Il Codacons era già intervenuto sulla questione con un appello rivolto sempre al Ministero della Salute e dell’Interno, per tutelare le Forze dell’Ordine esposte a rischi sanitari nell’operazione Mare Nostrum:
“Chiediamo ai due dicasteri di attivarsi per fornire a tutte le forze dellordine, volontari ed operatori sanitari, operanti in Sicilia nel settore dellaccoglienza ai profughi, gli strumenti necessari a garantire igiene e sicurezza sanitaria.
Servono cioè dotazioni di sicurezza speciali che evitino contagi o il diffondersi di malattie, considerando che i costi per tali misure di precauzione sarebbero di sicuro inferiori ai costi sanitari nel caso in cui dovesse scoppiare une epidemia. Senza contare che in caso di contagio tra profughi e forze dellordine sprovvisti di protezione, questi ultimi potrebbero chiedere maxi-risarcimenti allo Stato Italiano.
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