Alfano? Da Nuovo centrodestra a Nuovo centrosinistra. E zitti zitti, lui, D’Alia e Totò Cardinale bloccano i cuperliani…

DOPO LA DIREZIONE REGIONALE DEL PD E’ IN CORSO UNA SCENEGGIATA PIU’ O MENO NAPOLETANA PER BLOCCARE L’AZIONE DEL SEGRETARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO DELLA SICILIA, FAUSTO RACITI. REGIA DEL SENATORE LUMIA (FA PURE RIMA….)

Il Nuovo centrodestra democratico di Angelino Alfano cambia linea politica e anche nome?

A dirlo, questa volta, non siamo noi di LinkSicilia (qualche settimana fa abbiamo raccontato i retroscena dell’accordo tra Alfano e l’ala del PD che fa capo Totò Cardinale da Mussomeli), ma il leader dell’Udc, Giampiero D’Alia.

Davanti all’improbabile rimpasto della Giunta regionale di Rosario Crocetta, D’Alia fa capire, a chiare lettere  che nel nuovo Governo l’Udc siciliana ridiscuterà anche la propria rappresentanza. Ve lo abbiamo raccontato qui.

La dichiarazione di D’Alia – come tutte le dichiarazioni dei politici di scuola democristiana – va interpretata. Proviamoci.

D’Alia dice che, se si ridiscuteranno gli equilibri della Giunta regionale di Rosario Crocetta, bisognerà tenere conto dei rapporti tra la stessa Udc e il Nuovo centrodestra democratico di Alfano. Che ormai sono la stessa cosa.

Tradotto: se al voto Udc e Nuovo centrodestra, in Sicilia, valgono il 7-8 per cento, all’Ars, messi insieme, assommano a una quindicina di parlamentari. Morale: due assessorati sono pochi.

Se poi a Udc e Nuovo centrodestra si sommano i deputati di Sala d’Ercole raccolti qua e là da Totò Cardinale – ormai in ‘libera uscita’ (anche se forse concordata) dal PD – arriviamo a quota 25 deputati. E qui gli assessorati potrebbero diventare quattro: più di quelli che dovrebbero spettare al PD.

Conoscendo Totò Cardinale da quando, nel 1987, ‘soffiò’ la candidatura alle elezioni nazionali a Ninì Guccione (ovviamente nella lista della Dc), non escludiamo alcuna chiave di lettura. Nemmeno la più ovvia: e cioè che Udc e Totò Cardinale, per conto del senatore Giuseppe Lumia, stiano cercando di bloccare l’ingresso in Giunta dei cuperliani del PD. 

Come ci ha detto ieri Franco Piro, autorevole esponente del PD siciliano, nell’intervista al nostro giornale, il segretario regionale del Partito Democratico della Sicilia, Fausto Raciti, ha la copertura della segreteria nazionale per trattare con il governatore Crocetta il rimpasto ella Giunta e le cose da fare.

Ma se in questa trattativa si presentano nuovi, ‘famelici’ commensali – la nuova alleanza Udc-Alfano-Totò Cardinale – tutto si potrebbe complicare, anche per il PD, che rischierebbe di perdere poltrone in Giunta. E allora la soluzione potrebbe essere quella – che guarda caso coincide con i ‘desideri’ di Lumia, Crocetta e Davide Faraone – di lasciare fuori dalla Giunta regionale i cuperliani.

In tutto questo, con rispetto parlando, non riusciamo a capire perché Alfano e i suoi continuano a definirsi Nuovo centrodestra: a Roma governano con il PD, in Sicilia, di fatto (e già da tempo) appoggiano il Governo Crocetta. Perché non cambiano dicitura?

Per esempio: Nuovo centrosinistra democratico…


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