Ma il dato che desta tante perplessita' e' il numero delle schede contestate e non assegnate: appena 160. Ma i rappresentanti di lista c'erano?
Elezioni europee in Sicilia/ Oltre 100 mila schede nulle: non sono troppe?
MA IL DATO CHE DESTA TANTE PERPLESSITA’ E’ IL NUMERO DELLE SCHEDE CONTESTATE E NON ASSEGNATE: APPENA 160. MA I RAPPRESENTANTI DI LISTA C’ERANO?
Vorremmo commentare insieme con i nostri lettori un dato delle elezioni europee in Sicilia che non è stato molto gettonato: le schede nulle.
Sappiamo tutti com’è andata alle elezioni europee nella nostra Isola. Gli elettori aventi diritto erano 4 milioni 309 mila 963. A votare sono stati un milione 848 mila 246 (il 42,88 per cento).
Tutti hanno commentato la bassa percentuale di elettori siciliani che si sono recati alle urne. Noi, partendo dal totale dei voti validi – un milione 704 mila 959 – vorremmo commentare non tanto le schede bianche, che sono state 42 mila e 600 (2,30 per cento), quanto le schede nulle, che sono state cento mila e 527. Un numero considerevole.
Ma la stranezza non sta tanto nel numero delle schede annullate – cento mila e 527 sono tante, il 5,43 per cento! – quanto il numero decisamente esiguo delle schede contestate e non assegnate, che sono state appena 160.
Chi ha lavorato in un seggio elettorale – da scrutatore o da presidente – sa che 160 schede contestate su oltre 100 mila schede annullate sono un numero insignificante.
Che cosa potrebbe essere successo? La prima considerazione che salta agli occhi è che le contestazioni – appena 160 – davanti a oltre 100 mila schede annullate sono nulla. Che cosa hanno combinato i rappresentanti di lista? Erano presenti, in ogni seggio elettorale, i rappresentanti di lista di ogni Partito o Movimento politico? Lo dubitiamo.
Chi conosce anche un po’ le dinamiche elettorali sa che le elezioni, spesso, si vincono con i rappresentanti di lista. Perché un presidente di seggio, davanti a una contestazione determinata, annulla la scheda solo se non ne più fare a meno. Certo, può sempre decidere, anche contro il parere dei rappresentanti di lista: ma, in questo caso, tutto va verbalizzato.
Siamo arrivati al punto dolente della questione: è evidente che la presenza di oltre 100 mila schede annullate – che sono un numero considerevole – non può registrare un tasso di contestazione delle schede annullate pari a zero o quasi!
E’ evidente che i rappresentanti di lista o sono stati troppo ‘buoni’ o non c’erano affatto. Noi propendiamo per la seconda ipotesi. Perché?
Perché i rappresentanti di lista sono l’espressione di un Partito radicato, con iscritti e militanti animati da passione politica. Ma se non ci sono più i Partiti, scompare la passione politica. E a decidere sono solo i presidenti di seggio.
La presenza significativa di rappresentanti di lista avrebbe abbassato il numero di schede annullate. Perché davanti allo spettro di continue verbalizzazioni, un presidente di seggio annulla solo le schede che vanno annullate e non quelle dubbie.
Non solo. La presenza significativa di schede contestate indicherebbe, anche, la ‘tendenzialità’ degli annullamenti: ovvero quali schede votate, in maggioranza, sono state annullate.
Invece, con appena 160 schede contestate su oltre 100 mila non sappiamo nulla. L’unica cosa che rimane è il dubbio.
In uno scenario del genere sarebbe bene cambiare, ad ogni competizione elettorale, i presidenti di seggio.