I precari Asu? Tutti ai Beni culturali. Paga Pantalone…

LA REGIONE E’ QUASI FALLITA, MA IMPERVERSA ANCORA IL ‘MERCATO POLITICO’ DELLE ILLUSIONI. L’ONOREVOLE VENTURINO, PER ESEMPIO, INVECE DI OCCUPARSI DI LETTERATURA E TEATRO, CONTINUA A PROPORRE CIO’ CHE E’ ORMAI IMPROPONIBILE

“Dare la possibilità a tutti gli Asu inseriti nell’elenco regionale di essere assegnati per l’espletamento di attività socialmente utili alle strutture di competenza dell’assessorato regionale ai Beni culturali”.

Così il vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino, componente della Commissione Cultura Formazione e Lavoro, commenta il provvedimento del Governo di Rosario Crocetta, che prevede l’assegnazione dei lavoratori socialmente utili ai Beni Culturali.

“L’iniziativa del Governo è lodevole nel merito, ma poco trasparente nel concreto, perché se da un lato consente agli Asu una dignità occupazionale a fronte dell’erogazione di un sussidio, dall’altro favorisce la creazione negli anni di situazioni poco chiare da un punto di vista giuslavoristico”.

Il trasferimento di un folto gruppo di precari Asu presso gli uffici dell’assessorato ai Beni culturali è un provvedimento ‘elettorale’ adottato dal Governo Crocetta che deve aver creato, in questi precari, la falsa illusione di un’impossibile stabilizzazione. Purtroppo, verranno smentiti dalla realtà.

Si tratta, a conti fatti, di una della tante manifestazioni squallide della politica siciliana in cerca di voti. Una sorta di equivalente degli 80 euro renziani in salsa siciliana. Sono in tanti – e tra questi c’è l’onorevole Venturino, che ha di certo una grande conoscenza del teatro di Shakespeare e di Pirandello, ma non altrettanta dimestichezza con i conti pubblici della Sicilia – ad essere convinti che ci siano ancora fondi pubblici da sperperare in assunzioni nella pubblica amministrazione in  barba alla Costituzione.

L’onorevole Venturino è convinto che la Regione siciliana e i Comuni siano ancora in grado di stabilizzare precari.

“Per queste ragioni – dice Venturino- ieri abbiamo chiesto senza mezzi termini al presidente di Commissione Marcello Greco di incardinare subito i disegni di legge di cui sono primo firmatario n. 741 e 742, che mirano ad affrontare in maniera organica la problematica di questa tipologia di lavoratori. Ricordiamo che i due disegni di legge trattano in maniera organica il fenomeno del precariato degli Enti in Sicilia. Nello specifico il ddl n. 741 affronta la disciplina dei lavoratori socialmente utili, affinché vengano estesi agli stessi i benefici di legge di cui già godono i lavoratori precari attraverso la stipula di regolari rapporti di lavoro (sia a tempo determinato che indeterminato) in quanto attualmente soggetti inoccupati, cioè in attesa di prima occupazione. Mentre il ddl n. 742, prevede che ai lavoratori precari, attraverso l’applicazione della disciplina comunitaria vigente in materia di rapporti di lavoro a tempo determinato, si applichi, dopo 36 mesi di lavoro, la trasformazione del loro rapporto a tempo indeterminato”.

All’onorevole Venturino non lo sfiora nemmeno l’idea che ci potrebbero essere giovani siciliani che, magari, attendono la celebrazione di concorsi per accedere nella pubblica amministrazione.

“Nell’elenco regionale ai sensi dell’articolo 30 della legge regionale 5 del 2014 – specifica Venturino – devono essere inseriti tutti gli Asu (oltre 5.700 persone) utilizzati a vario titolo in tutti gli enti pubblici e del privato sociale (Associazioni, Cooperative etc) per cui tutti i lavoratori dovrebbero avere le stesse possibilità di essere assegnati ai Beni culturali, per l’espletamento delle mansioni previste dalla direttiva del Dirigente generale del lavoro per favorire la fruizione dei beni archeologici, paesaggistici e monumentali della Sicilia”.

Infatti, nella gestione dei Beni culturali debbono andare i precari ‘assoldati’ dai politici in cambio di voti e non chi ha studiato, si è laureato e aspetta un concorso. I bravi, in Sicilia, debbono emigrare. I precari, invece, possono restare. Così, onorevole Venturino, assicuriamo un ‘sano’ sottosviluppo culturale alla Sicilia nei secoli dei secoli…

L’onorevole Venturino fa il seguente ragionamento: siccome fino ad oggi la Pubblica amministrazione regionale, in un modo o nell’altro, ha pagato tutti questi precari, tanto vale stabilizzarli!

Da letterato idealista, il nostro vice presidente dell’Ars non riesce a ‘metabolizzare’ l’idea che, quest’anno, la Regione rischia di non aver ‘parificato’ il Bilancio dalla Corte dei Conti.

“Per quanto riguarda i soggetti esclusi dall’Elenco regionale, in quanto non utilizzati da nessun Ente al 31/12/ 2013, bisogna capire – conclude il deputato – come mai questi soggetti non sono stati assegnati dal 2005 da parte dell’assessorato regionale alla Famiglia in virtù di una Legge della Regione (art. 74 e 75 legge regionale n.17 del 2004) in alcun ente pubblico o privato per l’espletamento di attività socialmente utili. Noi riteniamo che anche a questi soggetti debba essere data la stessa possibilità, oltre all’inserimento nell’elenco dei lavoratori socialmente utili”.

Certo, onorevole Vernturino, cosa sono gli uffici che in Sicilia si occupano di attività sociali? ‘Bordelli’ dove infilare altri precari!

Ma quando cambierà la politica siciliana?


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