E' iniziata la trattativa sindacale che si annuncia complessa e difficile. L'abi mette le mani avanti. Ma la fabi contrattacca
Al via la trattativa per il contratto dei bancari: ‘scintille tra Lando Sileoni e Francesco Micheli
E’ INIZIATA LA TRATTATIVA SINDACALE CHE SI ANNUNCIA COMPLESSA E DIFFICILE. L’ABI METTE LE MANI AVANTI. MA LA FABI CONTRATTACCA
Parte la trattativa per il nuovo contratto dei bancari. Rigidità da parte dei vertici ABI anche se non hanno posto pregiudiziali sulla piattaforma.
Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a nome di tutte le sigle unitarie sedute al tavolo romano dell’ABI di Palazzo Altieri ha illustrato alla controparte i contenuti della piattaforma rivendicativa approvata nei giorni scorsi dalle assemblee dei lavoratori tenutasi nelle varie città d’Italia.
Sileoni ha detto chiaramente che sarebbe inammissibile che l’ABI ponesse pregiudiziali sulla piattaforma, perché se lo facesse diventerebbe responsabile della rottura dei rapporti e di tutte le conseguenze che ciò comporterebbe in termini di immediata mobilitazione della categoria.
“Ci faremo carico – ha detto il leader delle Fabi – di affrontare i nodi relativi ad un nuovo modello di Banca che eviti, attraverso l’ampliamento dei servizi alla clientela, ulteriori perdite occupazionali nel settore”.
“La richiesta economica contenuta nella piattaforma – ha proseguito Lando Sileoni – tende esclusivamente al recupero dell’inflazione ed è in linea con gli aumenti economici conseguite dai bancari negli altri paesi europei”.
La posizione di Sileoni si sintetizza in alcuni passaggi: “Abbattere uso improprio di consulenze e valorizzare il personale. Affrontare preventivamente la questione della banca online che deve creare nuova opportunità di lavoro e non taglio dei costi. Ricambio generazionale in ABI. Serve una banca a servizio del paese che allarghi la gamma di servizi”.
“Una banca, insomma – ha sottolineato il numero uno della Fabi – per creare profitto e nuovi posti di lavoro, per mantenere potere d’acquisto dei lavoratori, per rafforzare area contrattuale contro le esternalizzazioni, per rafforzare contrattazione di II livello e dire NO a contrattazione di prossimità. Non vogliamo più assistere a deroghe del contratto nazionale nei piani industriali delle singole banche. Vogliamo assolutamente avere un confronto costruttivo e serio sulla piattaforma”.
A conclusione del suo intervento, il leader dei Bancari Sileoni ha fatto omaggio ai responsabili dell’Abi, a scopo provocatorio di un “anemometro”.
Francesco Micheli Responsabile dell’Abi, rispondendo a Sileoni ha detto: “Ho molto apprezzato il vostro approccio. Il momento è complicato, si devono stemperare spigolosità. Servono relazioni sindacali adeguate. Vi diamo il documento su situazioni di scenario redditività ancora molto difficile. Costo di struttura e del lavoro sono ancora inadeguati. Questo sarà oggetto di contendere. Siamo a livelli di Roe piatto.(La sigla Roe è utilizzata per indicare la Redditività del capitale proprio: in inglese Return on Equity).
“Speriamo – ha proseguito Micheli – che il vostro auspicio sui ricavi si concretizzi nella realtà”.
Anche se l’analisi è stata piuttosto pessimista: “Il peso specifico dei quadri direttivi è pesante. Il settore oggi non riesce a sostenere oneri dei due livelli di contrattazione. Bisogna fare ragionamenti sulla produttività. Su questo possiamo ragionare. Non ci sono le condizioni per avviare alcun ragionamento sulla parte economica. Il settore non produce ricchezza”.
Immediata la replica di Sileoni: “Vogliamo una trattativa basata su equità. Vi chiediamo con la massima umiltà un confronto su tutti gli argomenti della piattaforma. Altrimenti siamo pronti a congelare le relazioni sindacali anche nei Gruppi bancari. Due incontri a giugno sono pochi, bisogna sfruttare al massimo il tempo a nostra disposizione”.
Micheli ha interrotto Sileoni e ha replicato: “Per 2014/2015 non ci sono risorse aggiuntive per aumenti economici”.
Sileoni ha controreplicato: “INACCETTABILE che ABI dica che la parte economica non si tratta”
Sileoni, infine, ha respinto il tentativo aziendale di sottrarsi al confronto su alcune parti della piattaforma ad iniziare dalle richieste economiche.
Il leader dei bancari ha quindi affermato che la piattaforma è quella approvata integralmente dai lavoratori col 95% dei consensi nelle assemblee e che quindi il confronto dovrà proseguire tenendo conto di ciò e che non si accetteranno pertanto pregiudiziali.
Micheli, tenendo conto della volontà di proseguire al confronto ha detto: “Raccogliamo la sfida di fissare tre incontri per discutere nel mese di giugno”
Il prossimo incontro si terrà il giorno 18 giugno.