Diverse famiglie hanno occupato l'istituto del Sacro Cuore, in via Principe di Camporeale. La struttura è in vendita. «È l'ennesimo immobile che viene identificato per speculazioni finanziarie, invece di essere destinato a scopi sociali», afferma la consigliera comunale Giusi Scafidi, del Mov 139
Emergenza infinita dei senza tetto Sciopero della fame in piazza Pretoria
Davanti alla fontana di piazza Pretoria, a Palermo, in queste ore, si è radunato il gruppo di famiglie senza tetto che hanno occupato l’istituto del Sacro Cuore di via Principe di Camporeale, un immobile di 14mila metri quadri attualmente posto in vendita dalla proprietà (la congregazione del Sacro Cuore che ha sede a Roma), organizzando un sit in e intraprendendo uno sciopero della fame ad oltranza.
«È l’ennesimo immobile che viene identificato per speculazioni finanziarie, invece di essere destinato a scopi sociali – afferma la consigliera comunale Giusi Scafidi, del Mov 139 – Nel frattempo la Curia, invece di contribuire a lenire le ferite di questa città, nega di avere tra le sue proprietà, immobili che da anni vengono lasciati all’incuria e all’abbandono, senza prestare nessun ascolto alle parole accorate di Papa Francesco».
«Sebbene alcuni di questi siano stati occupati in modo abusivo dai senzatetto – aggiunge Giusi Scafidi – la Curia si è preoccupata bene di rimettere le famiglie in strada. L’amministrazione comunale, pur avendo tra le sue priorità l’emergenza abitativa, e lavorando in più direzioni, non riesce ancora a far decollare un piano strategico unitario».
«Una piccola goccia nel mare – dice l’esponente orlandiana di sala delle Lapidi, sede del Consiglio comunale di Palermo – sarà la consegna di 145 unità abitative di cui cinque sono beni confiscati alla mafia, i primi da due anni a questa parte. In merito all’occupazione dell’immobile del Sacro Cuore, ho chiesto un incontro con l’assessore Tullio Giuffrè insieme ad una delegazione dei comitati di lotta per la casa nell’intento di avviare un’interlocuzione con la proprietà ed individuare una soluzione per avere in comodato d’uso limmobile stesso».
«È indispensabile che nel prossimo bilancio – prosegue Scafidi – si trovino ulteriori risorse utili per accelerare la ristrutturazione di quegli immobili da recuperare e mettere a disposizione a chi è stata negata la dignità e il diritto inalienabile di avere una casa. C’è invece chi lavora all’università, come gli studenti del terzo anno della facoltà di Architettura, coordinati dal professore Lo Piccolo che hanno stilato un piano di risanamento degli immobili comunali tra quelli censiti. Mi faccio carico di acquisire i risultati dello studio per avviare un tavolo tecnico con tutte le parti interessate».