Sbarchi senza sosta a Lampedusa. La scorsa notte sono arrivati altri 240 migranti, poi portati all’hotspot che si riempie sempre di più registrando quota 2000 presenze, ormai da giorni. Cinque barchini – soccorsi dalla motovedetta Cp319 della guardia costiera – sono arrivati con a bordo persone di nazionalità diverse tra cui Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, […]
A Lampedusa continuano gli sbarchi: migranti a bordo di barchini senza motore
Sbarchi senza sosta a Lampedusa. La scorsa notte sono arrivati altri 240 migranti, poi portati all’hotspot che si riempie sempre di più registrando quota 2000 presenze, ormai da giorni. Cinque barchini – soccorsi dalla motovedetta Cp319 della guardia costiera – sono arrivati con a bordo persone di nazionalità diverse tra cui Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Liberia, Senegal, Mali, Burkina Faso, Gambia, Sierra Leone e Sudan. Un sesto barchino – non ancora trovato – sarebbe arrivato a Playa de Palme con 17 etiopi e sudanesi, bloccati dai carabinieri alle 3.10 al lungomare Luigi Rizzo di Lampedusa. Le persone avrebbero riferito di essere partite da Zuwara, in Libia, la notte di mercoledì scorso e di avere viaggiato su una barca in vetroresina di sette metri.
Ma pare che la versione fornita entri in contrasto con quanto invece raccontato dai migranti degli altri cinque barchini. Secondo questi ultimi, il gruppo sarebbe partito da Sfax, in Tunisia. Delle cinque barche soccorse, soltanto una – di sette metri in ferro – avrebbe il motore. Sulla questione sta indagando la polizia per cercare di capire se i motori siano stati persi durante il viaggio. Altra ipotesi è che i motori potrebbero essere stati rubati da equipaggi di pescherecci che affiancano le carrette e smontano i propulsori. Una lista di sbarchi che cresce di giorno in giorno. Ieri sull’isola si sono registrati 15 approdi per un totale di 653 persone. Al momento, all’hotspot di contrada Imbriacola si conterebbero 1979 ospiti quando, ricordiamolo, la capienza massima sarebbe di 400 unità. Motivo per cui in 472 verranno trasferiti a Porto Empedocle e altri 180 a Bologna, su disposizione della prefettura d’intesa con il Viminale.