La Commissione Onu per i diritti dei minori contro il Vaticano

DI SCENA LA PEDOFILIA DEI PRETI CHE SAREBBE STATA COPERTA DALLE ALTE GERARCHIE DELLA CHIESA CATTOLICA. NON SAREBBE OPPORTUNO VERIFICARE MEGLIO LE ‘VOCAZIONI’?

di Lorenzo Ambrosetti

In un pesante atto d’accusa la Commissione garante dei diritti dei minori dell’Onu denuncia il comportamento delle autorità vaticane che hanno, nel corso degli anni, coperto i preti che si sono resi responsabili di reati di pedofilia nei confronti di bambini innocenti sottoposti alla loro custodia.

Si tratta di decine di migliaia di bambini e ragazzi, sottoposti alle attenzioni di sacerdoti e di alti prelati, di cui la Santa Sede ha coperto il più delle volte l’operato.

Si chiede, nel ‘Rapporto’, l’immediata rimozione dei responsabili dei quegli atti, che dovrebbero essere consegnati alle autorità civili, oltre all’apertura degli archivi sui pedofili e sugli uomini di Chiesa che hanno coperto i loro crimini.

Il Presidente del Comitato Onu per i diritti dei minori, Kristen Sandberg, ha esplicitamente affermato come i comportamenti della Chiesa cattolica abbiano violato apertamente la Convenzione per i diritti dei minori e come il Vaticano, colpevolmente, continui a considerare la pedofilia come un crimine morale, ma non come un vero e proprio reato.

Il rapporto del Comitato Onu è stato redatto dopo un’indagine condotta il mese scorso, anche con audizioni pubbliche di alti esponenti vaticani.

La Commissione, si legge nel ‘Rapporto’ diffuso a Ginevra, “è profondamente preoccupata che la Santa Sede non abbia riconosciuto l’estensione dei crimini commessi, che non abbia preso le misure necessarie per affrontare i casi di abusi sessuali sui bambini e per proteggerli e che abbia adottato politiche e pratiche che hanno condotto alla continuazione degli abusi ed all’impunità dei responsabili”.

L’organismo Onu si sofferma poi sullo scandalo irlandese delle “Case Magdalene”, istituti cattolici gestiti da suore in cui vi erano ragazze che facevano le lavandaie e che erano tenute in condizioni di vera e propria schiavitù. IL Comitato chiede espressamente alla Chiesa che vengano prese misure per risarcire adeguatamente i parenti ed i familiari delle vittime di quegli abusi.

La Chiesa cattolica, che con Papa Francesco ha definito la pedofilia come la “vergogna della Chiesa”, ha respinto al mittente le accuse dell’organismo internazionale.

In particolare, in una nota diffusa dalla sala stampa vaticana, si legge come vi sia vivo rincrescimento per il “tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa”

L’atteggiamento della Chiesa cattolica non sembra consono alla realtà dei fatti.

Al di là di quanto accertato dal Comitato Onu, infatti, è risaputo che molte cosiddette vocazioni non vengono esaminate con il giusto rigore dai soggetti preposti alle valutazioni di merito sui candidati al sacerdozio cattolico.

Un maggior rigore in queste valutazioni, unito alla trasparenza delle motivazioni che spingono giovani sacerdoti ad indossare la tonaca, è auspicabile da parte delle gerarchie vaticane.

Sembra poi, a conti fatti, che la Chiesa si presenti sempre di più come un organismo impermeabili ai mutamenti presenti nella società.

Tutta chiusa in se stessa, a protezione sempre e comunque del proprio operato, la Chiesa cattolica dovrebbe forse operare un mea culpa generale e liberarsi delle incrostazioni conservatrici e regressive che hanno fino a qui caratterizzato la sua presenza in seno alla società.

 


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