I lavoratori di Eas e APS incrociano le braccia: quasi 100 Comuni siciliani rischiano di restare a secco

OGGI, IN DUE DISTINTE ASSEMBLEE, I DIPENDENTI DELL’ENTE REGIONALE E DELLA SOCIETA’ HANNO DECISO DI INIZIARE LO SCIOPERO. E ORA IL GOVERNO CROCETTA CHE FA? SI INVENTA UN’ALTRA PROMESSA? LA GENTE VA PAGATA, SENNO’ NON LAVORA

Mentre la Regione di Rosario Crocetta e dell’assessore Luca Bianchi paga precari e propone improbabili mutui al Governo nazionale, un centinaio di Comuni siciliani – non tra un mese, ma tra qualche giorno – rischiano di restare senz’acqua. Questo perché non ci sono i soldi per pagarli e, si sa, senza essere pagati non si lavora.

Insomma, se i dipendenti della Formazione professionale siciliana non hanno come difendersi da Crocetta e dal suo inutile e dannoso Governo, i dipendenti di Acque Potabili Siciliane ed Eas (Ente acquedotti siciliani) hanno invece uno strumento formidabile: incrociare le braccia. Che è quello che hanno deciso di fare oggi dopo due distinte assemblee.

Da oggi si fermano i lavoratori dell’Eas, Ente in liquidazione, ma mantenuto in vita dalle follie di un Legislatore regionale sempre prodigo di ‘ossimori’ legislativi: l’Eas è sì in liquidazione, ma continua a gestire il servizio idrico di una quarantina di Comuni.

Oggi si fermano pure i lavoratori di APS, la società privata che, fino a qualche mese fa, ha gestito il servizio idrico in 52 Comuni del Palermitano.

Superfluo aggiungere che, da domani, tutti questi Comuni rischiano di restare a secco. Con seri problemi di salute pubblica.

Due storie diverse, quelle di Eas e APS.
L’Eas, come già ricordato, è in ‘finta’ liquidazione. Viene posto in liquidazione nei primi anni del 2000, quando, in preda a un rincoglionimento generale, la Regione siciliana, andando dietro al Governo Berlusconi e alle sue folli privatizzazioni, istituisce gli Ato idrici. Ovvero gestione privata dal servizio idrico.

In quegli anni vede la luce una delle operazioni più demenziali della politica siciliana: la cessione gratuita – non ricordiamo più se trentennale o quarantennale – di acquedotti, dighe e, in generale, infrastrutture idriche costate miliardi di euro a una società privata della quale la Regione siciliana è socia di minoranza: Sicilacque.

In cambio di questo ‘regalo’ della Regione siciliana, Sicilacque rivende, indirettamente, l’acqua agli stessi siciliani! Un grande affare, no? Simile, per certi versi, alla stessa Regione che ha venduto i propri immobili e poi li ha presi in affitto…

(Per la cronaca, non tutti i Comuni hanno ceduto le infrastrutture idriche a Sicilacque: ci sono stati Comuni che si sono ribellati, perché i Sindaci, sostanzialmente, si sono rifiutati di portare i propri cervelli all’ammasso).

Dopo aver ceduto a Sicilacque le infrastrutture idriche e dopo aver posto in liquidazione l’Eas, la Regione si è accorta che i privati non erano in grado di gestire il servizio idrico in una quarantina di Comuni gestiti dall’Eas: così la liquidazione è stata ‘congelata’ e l’Eas esiste ancora.

Oggi, però, dopo che Governo regionale e Ars, invece di dare i soldi all’Eas, hanno foraggiato i precari (e non perché è intervenuta l’impugnativa del Commissario dello Stato, che si è limitato a sottolineare, a norma di legge, che i soldi appostati per l’Eas sono stati presi da appostamenti del Bilancio regionale che non possono essere toccati), i dipendenti dell’Ente acquedotti siciliani hanno deciso di scioperare.

Diverso lo scenario per i lavoratori di APS. In questo caso c’è il fallimento di questa società privata che risale allo scorso autunno. I lavoratori sono rimasti a lavorare. Assicurando il servizio ai 52 Comuni del Palermitano.

Il Governo regionale ha promesso che tutto sarebbe andato a posto. Ma, a fine gennaio, tutto è fuori posto. I dipendenti lavorano e non vengono pagati. Il Comune di Palermo, attraverso l’Amap, è disposta a prendere in gestione le reti idriche di questi 52 Comuni. Ma non può garantire lo stipendio ai dipendenti perché non ha soldi.

I dipendenti di APS, da parte loro, si sono stancati di aspettare. E hanno iniziato lo sciopero.

 

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]