Armi chimiche in Calabria: clamoroso dietrofront di Scopelliti dopo il vertice con Letta…

di Gabriele Bonafede

Alcuni giorni fa il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, aveva dichiarato: “Vogliono portare un territorio alla guerra civile. Il governo sappia che la Calabria non accetterà che questa operazione possa mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente”.

Giuseppe Scopelliti

Oggi, dopo l’incontro con Letta e il Ministro dell’ambiente, dichiara alle Tv: “Abbiamo avuto ampie rassicurazioni dal presidente Letta, l’operazione si può immaginare”.  È un dietrofront a 180 gradi in merito al transito di materiale altamente tossico nel porto di Gioia Tauro e proveniente dall’inferno siriano.

L’eventualità che avrebbe accettato il diktat del governo era apparsa già nell’incontro di Sindaci e cittadinanza di ieri pomeriggio a San Ferdinando del quale abbiamo pubblicato il video integrale.

Il Sindaco di Gioia Tauro, Renato Bellofiore, in una dichiarazione riportata dal Sole 24 Ore, aveva esternato il sospetto che Scopelliti fosse al corrente dell’operazione in anticipo rispetto ai Sindaci, anche se oggi il diretto interessato denuncia una  “carenza di comunicazione” da parte del governo.

Protestano i parlamentari grillini, unici ad aver chiesto tempestivamente un chiarimento in Parlamento. I Cinque Stelle oggi sono stati tenuti fuori da palazzo Chigi: “Siamo davanti alla presidenza del Consiglio, ma non ci fanno entrare. È molto grave che dei parlamentari calabresi siano esclusi dall’incontro tra il governo e i Sindaci del territorio sulla delicata vicenda del trasbordo di armi chimiche nel porto di Gioia Tauro”, riportano alcuni quotidiani. I parlamentati del M5S Dalila NesciFederica Dieni, Nicola Morra e Paolo Parentela nei giorni scorsi avevano incontrato i Sindaci (area PD) dei Comuni direttamente coinvolti (San Ferdinando e Gioia Tauro), mentre quasi tutti i deputati calabresi degli altri partiti hanno disertato la riunione aperta di ieri pomeriggio.

Riguardo all’esclusione dall’incontro dei Cinque Stelle, Palazzo Chigi rilascia una breve nota sul proprio sito ufficiale, che riportiamo integralmente):  

“In relazione alla richiesta di alcuni parlamentari del M5S di poter partecipare alla riunione convocata questa mattina a Palazzo Chigi tra il Governo e le autorità locali calabresi su Gioia Tauro si fa presente che il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, ha contattato, nella giornata di ieri, il Vicepresidente della Commissione Difesa della Camera, l’onorevole Massimo Artini (M5S) comunicando che si è trattato di un incontro tra il Governo e le autorità locali e che, per questo motivo, non poteva essere prevista la partecipazione di parlamentari, che, peraltro, non sarebbe potuta essere limitata a un solo gruppo. Il Sottosegretario, tuttavia, fermi restando i canali istituzionali di comunicazione tra Governo e Parlamento, si è dichiarato disponibile a fornire all’onorevole Artini tutte le informazioni anche a seguito della riunione.”

I Sindaci della zona ribadiscono al momento il “no” all’utilizzo del porto per il trasferimento delle armi chimiche e si riuniranno domani a Gioia Tauro.

In particolare, Renato Bellofiore, Sindaco Gioia Tauro è stato oggi ospite al TG Cronache de La7 dove ha fornito ai telespettatori un breve report sui temi discussi nella riunione con il Capo del Governo nazionale.

Emerge che la scelta fatta dall’alto da parte dell’esecutivo rimane e che non è accettata dal Sindaco benché siano state fatte “parziali rassicurazioni”. Dalle parole del Sindaco si evince che le assicurazioni sono le stesse rilasciate alla stampa pochi giorni fa da Palazzo Chigi e dal Ministro Lupi e che non prevedono alcun piano di evacuazione.

Bellofiore precisa che, contrariamente a quanto affermato dal Palazzo Chigi, questo tipo di materiali non è mai stato movimentato nel porto di Gioia Tauro e che la definizione “Classe 6.1”, citata dal governo,  include materiali molto meno tossici o pericolosi di quelli relativi alle armi chimiche.

Inoltre, nell’intervista a Bellofiore, si evince che i Sindaci non siano stati messi al corrente con esattezza del giorno d’arrivo della nave Ark Futura con il carico di armi chimiche, previsto orientativamente per i primi di Febbraio. Né che siano previsti, al momento, eventuali piani di sgombero o d’approntamento di attrezzature e strutture sanitarie, queste ultime giudicate insufficienti da Bellofiore e altri Sindaci della zona.

Di seguito il link per guardare il programma de La7 con l’intervista al sindaco Bellofiore (in apertura di TG):

http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50387506

Per quanto riguarda il sito ufficiale dell’OPAC (OPW nella sigla internazionale) rimane in evidenza il comunicato del 16 Gennaio che informava la prossima esecuzione del trasbordo “all’interno del porto” (“in a port facility”).

Ecco il link per leggere il comunicato: http://www.opcw.org/news/article/trans-loading-of-syrian-chemicals-to-be-undertaken-at-port-of-gioia-tuaro-in-italy/ (in inglese).

L’OPAC si premura, nello stesso comunicato, di ringraziare il governo italiano, ma non fa alcun accenno all’ospitalità da parte dei cittadini calabresi, cosa che avrebbe certamente contribuito a stemperare i contrasti legati alle decisioni prese e alla cordiale comunicazione tra le parti interessate.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblica nel proprio sito ufficiale un resoconto dell’incontro (con foto qui pubblicata) dove informa che: “Per evitare ogni ulteriore allarmismo ingiustificato sarà, dunque, cura del governo predisporre iniziative puntuali di informazione, a partire dalla redazione di un opuscolo contenente tutte le notizie necessarie che verrà distribuito alle popolazioni.”

Di seguito riportiamo integralmente il comunicato di Palazzo Chigi insieme al collegamento internet (http://www.governo.it/Presidente/Comunicati/dettaglio.asp?d=74483&pg=1%2C2109%2C3278&pg_c=2) e al video (più in basso) su “alcuni momenti della riunione” pubblicato su Youtube:

“Il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha ricevuto questa mattina a Palazzo Chigi – insieme al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, e ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, e dell’Ambiente e del Mare, Andrea Orlando – i sindaci di Gioia Tauro e di San Ferdinando, il presidente della Regione Calabria, il presidente dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro, i membri del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, l’amministratore delegato di Medcenter Container Terminal e il vicepresidente Terminal Marittimi del Gruppo Contship.

Al centro dell’incontro la movimentazione del materiale proveniente dalla Siria nell’ambito delle iniziative della comunità internazionale per la pacificazione e il disarmo bellico nel Paese.

Nel corso della riunione sono state ascoltate le ragioni delle istituzioni del territorio che hanno legittimamente rappresentato la preoccupazione delle popolazioni interessate. Una preoccupazione che tuttavia l’esecutivo rispetta ma considera non rispondente alla realtà oggettiva dei fatti e parzialmente frutto di una non esaustiva comunicazione.

Per evitare ogni ulteriore allarmismo ingiustificato sarà, dunque, cura del governo predisporre iniziative puntuali di informazione, a partite dalla redazione di un opuscolo contenente tutte le notizie necessarie che verrà distribuito alle popolazioni.

Più nello specifico, il governo ha chiarito che la questione attiene alla movimentazione di materiale, e non di armi, che viene trattato in via ordinaria dal porto in condizioni di assoluta sicurezza.

Sulla base degli accertamenti compiuti dalle autorità competenti, si tratta, infatti, di materiale tossico classificabile nella categoria 6.1. Durante la riunione è stato ricordato per questo come negli anni 2012-2013 il porto di Gioia Tauro abbia movimentato 3.048 container (60.168 tonnellate) di materiale classificato proprio nella medesima categoria 6.1.

In particolare:

28.075 tonnellate nel 2012 e 29.802 tonnellate nel 2013 sono state trasbordate da nave a nave (operazione analoga a quella prevista);

817 tonnellate nel 2012 e 827 tonnellate nel 2013 sono state sbarcate;

264 tonnellate nel 2012 e 382 tonnellate nel 2013 sono state imbarcate.

L’operazione in questione, invece, riguarda circa 60 container per un totale di 560 tonnellate e durerà un tempo stimato dalle 10 alle 24 ore.

Il governo ha, inoltre, assicurato ai rappresentanti delle istituzioni un coinvolgimento e una costante informazione sullo stato dell’operazione. La visibilità anche internazionale che la vicenda darà a Gioia Tauro e alla sua eccellenza logistica dovrà essere utilizzata, con il concorso delle autorità nazionali e locali, come occasione di rilancio economico del porto e dell’intera area. A tal fine, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dei Trasporti si sono impegnati, insieme con le istituzioni locali, ad approfondire tutte le opportunità di sviluppo che l’ordinamento nazionale ed europeo consentono.”

Video sulla riunione:

 


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