Centro studi paolo borsellino: "attivare un osservatorio regionale sulle scuole negli istituti penali minorili"
Al carcere minorile di Malaspina per ricordare Paolo Borsellino con Ficarra e Picone, Daniele Billitteri, Salvo Piparo e Costanza Licata
CENTRO STUDI PAOLO BORSELLINO: “ATTIVARE UN OSSERVATORIO REGIONALE SULLE SCUOLE NEGLI ISTITUTI PENALI MINORILI”
Un osservatorio regionale sulle scuole negli Istituti penali minorili. Questa la proposta lanciata dal Centro Studi Paolo Borsellino Sicilia/Europa in occasione delliniziativa Buon compleanno Paolo svoltasi con i ragazzi del Carcere minorile di Malaspina nel giorno della nascita di Paolo Borsellino.
Il Centro studi Paolo Borsellino e Rita Borsellino hanno voluto dedicare questa giornata, il 19 gennaio 2014, ai ragazzi detenuti al Malaspina per portare un messaggio di speranza e soprattutto la lezione del giudice Paolo che svolgeva il suo lavoro con una grande umanità guardando alla persona prima che al delinquente.
“Stare vicino ai ragazzi più deboli credo sia il modo migliore per continuare il progetto di mio fratello Paolo che tanta attenzione aveva verso i giovani e che oggi avrebbe compiuto 74 anni, l’energia della memoria continua ad essere viva e a generare cambiamento nella società nonostante siano passati quasi 22 anni dalla sua morte”.
Così Rita Borsellino ha voluto ricordare il fratello Paolo Borsellino, insieme ai giovani detenuti con cui si è fermata a pranzo nella struttura condividendo con loro anche il taglio della torta di compleanno che avrebbe festeggiato i 74 anni del giudice Paolo Borsellino.
A regalare un sorriso e qualche ora di spensieratezza ai ragazzi detenuti ci hanno pensato gli attori Ficarra e Picone, con Daniele Billitteri e ancora Salvo Piparo e Costanza Licata con lo spettacolo teatrale Un cunto ed una vicariota.
La due giorni è stata anche loccasione per il Centro Studi Sicilia/Europa Paolo Borsellino per lanciare la proposta di attivazione di un Osservatorio Regionale sulle scuole negli Istituti Penitenziari Minorili, allinterno di unintesa da mettere a punto tra i diversi soggetti ed enti interessati, che possa essere strumento utile sia per dare voce ai diversi bisogni ed esigenze delle strutture (dai bisogni formativi a più livelli espressi dai vari operatori, fino alle necessità di ordine materiale), oltre che punto di partenza per attivare forme di scambio e di rielaborazione delle esperienze educativo-didattiche sperimentate allinterno delle varie strutture, per fare una rete, ha spiegato Maria Tomarchio, presidente del Centro studi Paolo Borsellino.
“Abbiamo voluto cominciare proprio dalle scuole di frontiera – ha aggiunto Maria Tomarchio – un percorso di analisi, ascolto e monitoraggio che attesti un modello ‘frontaliero’ avanzato in Sicilia. In questo processo il Centro vuole farsi interlocutore diretto tra il mondo della scuola e i ministeri dellIstruzione e della Giustizia per avviare azioni concrete che diano strumenti e opportunità di riscatto e crescita ai giovani che vivono la detenzione e in cui il ruolo della formazione è fondamentale.
Il valore della scuola e della formazione in questi luoghi di detenzione minorile va oltre lapprendimento – ha concluso la presidente del centro studi intitolato a paolo Borsellino – ma è anche opportunità di socializzazione, crescita, valorizzazione e sviluppo di competenze e capacità rimaste inespresse che possono essere il punto di partenza terminato il periodo di pena.
All’iniziativa erano presenti, fra gli altri, il direttore del centro di giustizia minorile in Sicilia, Angelo Meli, il direttore dell’istituto penale per i minorenni Malaspina di Palermo, Michelangelo Capitano, Maria Tomarchio, presidente del centro studi, Giovanni Chinnici, presidente della fondazione Chinnici, Maria Rosaria Gerbino, magistrato di sorveglianza del tribunale per i minorenni di Palermo.