Duro colpo in portogallo per unione europea, banca centrale europea e fondo monetario internazionale.
Il Portagallo boccia i tagli alle pensioni imposti dall’Ue. E a Bruxelles in piazza anche i Sindaci
Duro colpo in Portogallo per Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale.
La Corte Costituzionale ha infatti respinto una delle misure chiave del bilancio di austerità del prossimo anno che il Governo di Lisbona, per rispondere agli ordini della troika, aveva imposto ai cittadini: ovvero i tagli delle pensioni dei lavoratori pubblici.
Secondo i giudici il taglio di quasi il 10% delle pensioni superiori a 600 euro al mese è incostituzionale. I tagli avevano provocato accese contestazioni da parte dellopposizione e dei sindacati, e fatto scendere in strada migliaia di portoghesi. Ora lesecutivo dovrà trovare risposte alternative, mentre secondo lFMI al Portogallo serviranno almeno altri dieci anni prima di risolvere tutti i problemi strutturali ed uscire definitivamente dalla grave crisi in corso.
Una analisi che lascia il tempo che trova, considerando che stiamo parlando dello stesso organismo che ha contribuito a massacrare la Grecia, salvo poi ammettere che c’erano stati sbagli di valutazione nelle misure draconiane imposte ad Atene.
Quello che è certo è che, nonostante la propaganda e il pugno di ferro, in tutta Europa cresce il malcontento per quel covo di oligarchi che sta cercando di imporre la propria volontà riducendo alla fame i popoli.
E che un paio di giorni fa, mentre era riunito il Consiglio europeo, la gente è scesa in piazza anche a Bruxelles. E che il giorno dopo, i Sindaci hanno scelto la sede del Parlamento europeo per fare sentire all’intera Europa il proprio parere contrario al patto di stabilità imposto proprio da Bruxelles. Una protesta che ha visto protagonisti i una quarantina di sindaci tra cui il seregnese Giacinto Mariani e Emilio Merlo primo cittadino di Villasanta. I Sindaci hanno esposto uno striscione davanti al Parlamento: “Le logiche perverse del patto di stabilità – ha affermato Mariani hanno ridotto i comuni a meri esattori”.