Nino Spallino (Uslal): “Il Governo ritiri l’elenco dei 721 lavoratori eccedentari”

LA PROCEDURA DI GESTIONE DEL PERSONALE IN ESUBERO SAREBBE PRIVA DI VALIDITA’.

Chiesto dal sindacato Uslal il ritiro dell’elenco regionale del personale eccedentario con riferimento alla seconda annualità dell’Avviso 20/2011, finanziato con il ‘Piano giovani’ e nato ai sensi del verbale stipulato il 12 novembre 2013 tra il dipartimento Lavoro, le organizzazioni sindacali e le organizzazioni datoriali.
L’elenco “incriminato” sarebbe stato trasmesso dal dipartimento Lavoro a centinaia di enti formativi in Sicilia.
“Dopo un serrato confronto tra gli iscritti – ha dichiarato Nino Spallino, segretario regionale Scuola e Formazione professionale dell’Uslal – la Segreteria regionale, accogliendo le proposte e i suggerimenti emersi durante il dibattito con i propri iscritti e simpatizzanti, ha deciso di chiedere all’assessore Scilabra e alla dottoressa Corsello l’immediato ritiro dell’elenco degli operatori dichiarati, unilateralmente dagli Enti, in esubero”.
L’Uslal ha ritenuto che la procedura seguita dagli enti non è rispettosa del Contratto collettivo di lavoro come della circolare assessoriale n.10/94.
Sull’argomento, poi, il sindacato ha ritenuto utile precisare l’intenzione del legislatore, al momento dell’approvazione dell’art.2 della legge regionale n.25 dell’1 settembre 1993. La norma mirava, infatti, a dare al Ccnl di settore valenza giuridica e legislativa.
Secondo il citato sindacato, l’elenco consegnato agli Enti formativi sarebbe privo di qualsiasi validità.

Altro tema affrontato dall’Uslal è stato quello relativo alle retribuzioni. Il sindacato, nel fare proprio lo stato di grave disagio in cui versano gli operatori ed in considerazione delle richieste d’intervento ha convenuto, con i propri iscritti e simpatizzanti, di rappresentare agli organi competenti la circostanza secondo la quale molti enti formativi avrebbero corrisposto al proprio personale per l’anno 2013 solo due o tre mensilità, mentre risulterebbero in regola con il versamento degli oneri previdenziali fino a tutto il mese Novembre 2013. Una situazione a dir poco paradossale che, a parere del sindacato, pone tanti interrogativi.
Come può un Ente, senza fini di lucro, versare gli oneri previdenziali fino ad Ottobre o Novembre 2013 se l’attività formativa, programmata e finanziata per l’anno 2012-2013, è terminata nella prima decade del mese di Giugno 2013?
E’ del tutto evidente che i mesi che vanno da Giugno fino al corrente mese di Dicembre 2013 non rientrano finanziariamente nell’anno formativo appena conclusosi – ha sottolineato Spallino – proprio per questo, nel rispetto delle competenze, abbiamo chiesto all’Amministrazione regionale di voler accertare se gli Enti formativi, lo ripetiamo, senza fine di lucro, per versare all’Inps gli oneri previdenziale riguardanti le mensilità che vanno dalla fine dell’anno formativo 2012-2013 e fino al corrente mese. Bonanno Spallino, Martorana dellUslal si sono chiesti, come hanno utilizzato finanziamenti pubblici destinati per altri usi? Altri contenziosi si affaccerebbero nei confronti della pubblica amministrazione regionale?


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