Vietato manifestare? l'esecutivo delle tasse e dell'euro cerca di bloccare la protesta in sicilia. E notifica, attraverso la prefettura di catania, un'ordinanza col divieto assoluto di blocchi in tutti i punti nevralgici della città. Ma ferro conferma che da domani sera il popolo sara' in strada
Il Governo Letta-Alfano non vuole la manifestazione. Ma i Forconi resistono
VIETATO MANIFESTARE? L’ESECUTIVO DELLE TASSE E DELL’EURO CERCA DI BLOCCARE LA PROTESTA IN SICILIA. E NOTIFICA, ATTRAVERSO LA PREFETTURA DI CATANIA, UN’ORDINANZA COL DIVIETO ASSOLUTO DI BLOCCHI IN TUTTI I PUNTI NEVRALGICI DELLA CITTÀ. MA FERRO CONFERMA CHE DA DOMANI SERA IL POPOLO SARA’ IN STRADA
di Ignazio De Luca
Il Governo Letta-Alfano-Bilderberg non vuole i Forconi per le strade della Sicilia. Così ci riferisce uno dei referenti del Movimento della Provincia di Catania, Alessandro Tinnirelli, coltivatore diretto, “ieri pomeriggio in Prefettura a Catania – attacca Tinnirelli – ci è stato consegnata un ordinanza con la quale si vietavano i posti di blocco nei punti nevralgici della Città .
Caselli autostradali, porto, inter porto, e tutte le arterie principali di Catania e Provincia. Ci è stato chiaramente fatto intendere – continua Tinnirelli – che la mancata osservanza Prefettizia, avrebbe legittimato l’uso della forza al che noi abbiamo sentito imperioso, il tintinnio delle manette.
Al momento nel movimento c’è disorientamento e sconforto – conclude Tinnirelli – anche perché la mancanza di misure protezionistiche per i nostri prodotti, porterà alla completa rovina dei coltivatori che ancora resistiamo, come possiamo reggere la concorrenza di Egitto, Libia, Tunisia, Turchia, dove una giornata lavorativa di 12 ore viene retribuita 5 euro? Euro che ci sta massacrando perché, al contrario di quando c’era la Lira, non riusciamo a essere più competitivi nelle esportazioni.”
Abbiamo intercettato in Piazza Università il leader dei Forconi Mariano Ferro, poco prima di essere ricevuto in Prefettura, che senza arretramenti conferma che la protesta inizierà domenica sera, con modalità che saranno definite nelle prossime 24 ore. Rispetto alla protesta dell’anno scorso “non sarà commesso l’errore di credere alle promesse dei ‘tavoli’ prima i provvedimenti scritti e solo dopo ce ne andiamo, avremo cura di informare gli Italiani delle nostre ragioni per ingrossare le fila che è quello che teme il sistema “.