Sono amedeo filingeri, 51 anni e mario avara, 49 anni i due imprenditori arrestati e trasferiti in carcere all'alba di oggi dai carabinieri nell'ambito dell'operazione 'iban' che ha scoperto un giro di truffe nel mondo della formazione professionale siciliana. Agli arresti anche tredici dipendenti e collaboratori amministativi della regione sicilia, accusati a vario titolo di peculato, truffa aggravata nei confronti dello stato, turbata liberta' degli incanti e falsita' materiale e ideologica.
Blitz Formazione: i nomi degli imprenditori e dei regionali arrestati
Sono Amedeo Filingeri, 51 anni e Mario Avara, 49 anni i due imprenditori arrestati e trasferiti in carcere all’alba di oggi dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione ‘Iban’ che ha scoperto un giro di truffe nel mondo della Formazione professionale siciliana. Agli arresti anche tredici dipendenti e collaboratori amministativi della Regione Sicilia, accusati a vario titolo di peculato, truffa aggravata nei confronti dello Stato, turbata liberta’ degli incanti e falsita’ materiale e ideologica.
Tutti agli arresti domiciliari, Emanuele Currao, 36 anni, funzionario regionale, Concetta Cimino, 67 anni, dirigente regionale in pensione, Marco Inzerillo, 49 anni, funzionario regionale; Gualtiero Curatolo, 47 anni, cassiere regionale, Maria Concetta Rizzo, 50 anni, istruttore direttivo regionale; Maria Antonella Calieri, 52 anni, istruttore direttivo regionale; Federico Bartolotta, 60 anni, istruttore direttivo regionale; Vito Di Pietra, 43 anni, collaboratore regionale; Giuseppina Bonfardeci, 51 anni, istruttore direttivo regionale; Giampiero Spallino, 43 anni anni, collaboratore amministrativo regionale; Carmelo Zannelli, 46 anni, collaboratore amministrativo regionale; Michele Ducato, 54 anni, funzionario direttivo regionale; Marcella Gazzelli, 48 anni, collaboratore amministrativo regionale.
La truffa ammonta ad oltre 800.000 euro. E’ quanto confermano il Procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo e dal Procuratore aggiunto Leonardo Agueci. Si tratta di soldi pubblici distratti a favore degli indagati. Uno degli arrestati, Emanuele Currao, avrebbe anche realizzato con parte degli introiti, come spiegano i magistrati, un appartamento a Sciacca (Agrigento) che e’ stato sequestrato.
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