L'azienda sanitaria provinciale aretusea non se la sente di scoperchiare il 'vaso di pandora' dell sanita'? puo' una pubblica amministrazione non rispondere alle richieste di un parlamentare?
Troppe richieste di accesso agli atti. L’Asp di Siracusa al deputato grillino Zito: “Non risponderemo più”
L’AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE ARETUSEA NON SE LA SENTE DI SCOPERCHIARE IL ‘VASO DI PANDORA’ DELL SANITA’? PUO’ UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NON RISPONDERE ALLE RICHIESTE DI UN PARLAMENTARE?
Questa è l’ultima: un’amministrazione pubblica si rifiuta di fornire informazioni, documenti ed atti ai parlamentari regionali!
Vero è che questa politica siciliana micragnosa sta distruggendo l’idea stessa di Autonomia siciliana, ma che un impiegato pubblico si rifiuti di dare informazioni a un deputato – che peraltro si muove sulla base di richieste previste dalle attuali leggi – è il colmo.
Eppure, ai tempi del Governo regionale di Rosario Crocetta succede anche questo. La sanità pubblica siciliana non serve forse a foraggiare la politica? Non serve a spartire soldi a destra e a manca? Humanitas docet…
In Sicilia la politica è quella che è. E la pubblica amministrazione pure. Così la richiesta di documenti da parte dei parlamentari del Movimento 5 Stelle all’Asp di Siracusa diventa incessante, sistematica e senza precedenti”. Tanto che gli stessi vertici dell’Asp di Siracusa decidono di non rispondere più al parlamentare grillino, Stefano Zito, ‘reo’ di essere tropo curioso e troppo insistente con le sue domande.
Insomma, dalla Sicilia al Sudamerica il passo è breve. L’attività ispettiva di un parlamentare – nella Sicilia di Rosario Crocetta e del senatore Giuseppe Lumia – rischia di “intralciare le attività istituzionali ed il buon andamento della pubblica amministrazione.
Come si può notare, per arroganza del potere siamo ben al di là della Dc siciliana degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso. Anche allora i ‘capi’ siciliani della Scudocrociato si permettevano questo ed altro. Perché vivevano nella solare convinzione che a Giustizia mai e poi mai avrebbe ‘intralciato’ le proprie ‘attività’.
Avevano ragione. Perché nessuno li toccava. La stessa ‘ragione’ – e soprattutto gli stessi metodi – oggi contraddistinguono i nuovi ‘Padroni’ della Sicilia. Gli attuali governanti fanno quello che vogliono. Con la gestione dei rifiuti, con la gestione dell’acqua. Con l’Irsap. E con la sanità. Nella solare convinzione che nessuno li toccherà.
Se ne fregano delle leggi (vedi il decreto legislativo n. 39 di quest’anno, totalmente ignorato dal presidente della regio e e dagli assessori). E sono tranquilli anche in presenza di indagini. Vedi il ‘caso’ che coinvolge lo stesso Crocetta a Gela, quando era Sindaco di questa città. O le incredibili ‘avventura’ dell’ex Sindaco di Casteldaccia, oggi capogruppo del Megafono all’Ars.
La stessa arroganza si trasferisce nella gestione della sanità. Con il ‘caso’ Humanitas a Misterbianco. E, adesso, con l’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa che contesta la la copiosa, incessante e sistematica sequenza di accesso agli atti, esercitata senza soluzione di continuità sin dal suo insediamento dall’onorevole Stefano Zito, vicepresidente dalla commissione Sanità dall’Ars esponente del Movimento 5 Stelle.
Zito si è visto recapitare una lettera sottoscritta dal direttore sanitario e dal commissario straordinario della struttura, che annuncia lo stop a successive trasmissioni di documenti.
Secondo i vertici dall’Asp, l’attività di richiesta documenti messa in atto da Zito non trova precedenti nella storia dell’azienda e sta mettendo davvero a dura prova gli uffici, ormai impegnati da mesi in una estenuante ricerca di atti e di elaborazione dati.
Per argomentare lo stop alle risposte l’Azienda ha avviato un necessario approfondimento giuridico intorno alla corretta applicazione dell’istituto di accesso agli atti, che ha sintetizzato in quattro pagine che di fatto sbattono la porta in faccia a Zito e alle richieste future del Movimento 5 Stelle. Della serie, la sanità pubblica, a Siracusa, è ‘cosa loro’.
Prendo la lettera – commenta Zito – come un elogio alla mia attività. Evidentemente stiamo cercando di fare luce laddove nessuno ha mai messo il naso. Non vorremmo avere toccato qualche nervo scoperto. Di certo le motivazioni addotte dall’azienda non ci convincono e, anzi, ci stimolano ad andare avanti per la nostra strada con rinnovati vigore e determinazione.
Tra le altre cose Zito aveva richiesto informazioni sulla dotazione dei vari ospedali (comprensiva dei nominativi dei dirigenti) sulle tabelle DRG del settore pubblico e privato, sugli atti di nomina (soprattutto dei primari facenti funzione), di assunzione e di spostamento di personale da un reparto all’altro o da un reparto agli uffici, sulle attrezzature non funzionanti e inutilizzate (cosa in qualche modo collegata all’esistenza di lunghe liste di attesa), sulla frequenza di utilizzo di tac, risonanze magnetiche etc.
Notizie erano state chieste dal deputato anche sui codici 048 (neoplasie) attivi in provincia di Siracusa dal 1990 al 2012.
Ma l’Asp di Siracusa, ‘leggi alla mano’, ha deciso di non rispondere. Quali leggi? Quelle in vigore nella democristiana Sicilia degli anni ’60 e ’70: le leggi del più forte e la certezza dell’impunità?