Di gabriele bonafede
Palermo, torna in vita la bambina dei Cappuccini
di Gabriele Bonafede
Il miracolo si è prodotto ripetutamente Sabato scorso a Palermo tra le 21.00 e le 23.00 in uno degli spazi teatrali della Notte di Zucchero ai Cantieri culturali, grazie alle capacità evocative del lattrice Sebastiana Eriu e dei testi di Francesco Randazzo nella performance Picciridda Stidda.
Commozione e sgomento nel pubblico a vedere e sentire la voce di questattrice palermitana (nella foto) tornata al teatro dopo tre anni, che ha impersonato in maniera esemplare Rosalia Lombardo, la bambina imbalsamata suo malgrado e in mostra permanente al cimitero dei Cappuccini. Tutti la conosciamo, la piccola Rosalia, per via della sua incredibile conservazione e quella sensazione di bella bambina dormiente e che sembra ancora viva, da quando il dottor Alfredo Salafia la imbalsamò nel 1920.
Milioni di palermitani e milioni di turisti lhanno vista almeno una volta. In quanti, credenti e non credenti, vedendola improvvisamente nelle catacombe, ci siamo immaginati che fosse ancora viva, che avesse i suoi pensieri in una vita nellaldilà?
A volte il teatro ridà vita attraverso le rievocazioni più incredibili. Sebastiana Eriu, attrice di una grazia e di una dolcezza stupefacente, piccolina e vestita come Rosalia, posta su tre scalini e quindi in alto come la piccola ai Cappuccini, ha cantato le sue filastrocche e ricreato i possibili pensieri della bambina imbalsamata circa un secolo fa.
Tra il pubblico cera emozione e riflessione sui temi della vita dopo la morte, e sul concentrato di esperienza popolare che possono assorbire grandi e bambini. Mentre la Eriu cantava, la mente andava a unaltra cantante folk oggi non più tra noi, la grande Rosa Balistreri. È stato vero miracolo, vero teatro.
Giovanni Carta. Foto tratta da www.akkuaria.comE nella riuscita kermesse Notte di Zucchero a Palermo abbiamo visto tanti piccoli miracoli. I miracoli di tanti artisti che hanno deliziato tre serate concluse ieri sera portando di nuovo un pubblico numeroso tra le stradine dei Cantieri Culturali. Sistemati nelle botteghe dellex-fabbrica Ducrot, ognuno con una piccola performance teatrale, hanno sorpreso, scosso e divertito su un tema unico per tutti: la giornata dedicata a Tutti i Santi e ai morti.
Sono artisti palermitani che spesso vivono e lavorano altrove e che con poco o nulla, in quanto a scenografia e tecnologia, hanno realizzato spettacoli brevi di autori anchessi palermitani, siciliani, o legati a Palermo e la Sicilia in qualche modo. Tra i tanti, il miracolo forse più emblematico è stato proprio questo Picciridda stidda di Francesco Randazzo, ma anche altri.
Filippo Luna in “Le ceneri di Pirandello”. Foto di Michele PipiaVederli tutti era quasi impossibile perché realizzati in contemporanea: brevi, ognuno replicato sette o otto volte, erano molti in unofferta ricchissima. Tutti gli spettacoli sono stati apprezzati e, oltre allo spettacolo Randazzo-Eriu, hanno colpito e strappato lunghi e sentiti applausi una serie di piccole-grandi rappresentazioni come A testa sutta di Luana Rondinelli interpretato da Giovanni Carta, tornato per loccasione a Palermo, e Le ceneri di Pirandello di Roberto Alajmo, interpretato da Filippo Luna.