Il Teatro Biondo presenta la nuova stagione. Puglisi apre a sponsor privati

di Gabriele Bonafede

Presentata ieri mattina al Teatro Biondo la prima stagione di quello che è stato già definito il “nuovo corso” dello Stabile di Palermo, considerato come un primo passo in un percorso di cinque anni che dovrebbe coincidere con l’arrivo a “Palermo capitale della cultura”. Lo stesso direttore, Roberto Alajmo, giocando sulle parole, non ama definire lo Stabile “stabile”, ma un teatro in movimento, vivo, “non immobile”.

Roberto Alajmo. Foto di Gabriele Bonafede.

L’interesse è tanto, anche in virtù di un nuovo stile nella gestione, improntato al rinnovamento e “ringiovanimento” ma soprattutto all’apertura: già un paio di settimane fa un primo incontro aperto alla cittadinanza aveva tentato di stabilire un nuovo rapporto con l’intera città da parte del teatro, invitando alla partecipazione fin addentro le scelte artistiche.

 Ieri, a presentare la stagione 2013-2014, non c’erano solo il direttore Roberto Alajmo e l’artista residente Emma Dante, ma anche il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, l’assessore alla cultura Francesco Giambrone, il presidente della Fondazione Biondo, Giovanni Puglisi e soprattutto un grande numero di giornalisti e operatori culturali, simbolicamente sistemati direttamente sul palcoscenico con la stessa visuale del teatro che hanno di solito gli artisti. Altrettanto simbolicamente, è presentato il nuovo logo del Teatro Biondo (nell’immagine a sinistra).

Criticato per essere stato nominato direttore senza essere interamente uomo di teatro, Alajmo non ha deluso coloro che invece gli hanno aperto una “linea di credito”. Sicuramente in cartellone ci sono “grandi nomi del teatro italiano e alcuni tra i migliori rappresentanti della scena siciliana” come si legge nel comunicato ufficiale dello Stabile. “È un programma di qualità – continua l’ufficio stampa del Biondo – che coniuga impegno e intrattenimento e che ospita, tra gli altri, molti degli artisti siciliani finora esclusi dalla programmazione dello Stabile. Mimmo Cuticchio, Franco Maresco, Roberta Torre, Luigi Lo Cascio, Vincenzo Pirrotta e, ovviamente, l’artista in residenza al Biondo, Emma Dante. Parole d’ordine: innovare, movimentare lo Stabile e aprire le porte del teatro alla città.” Per un totale, dunque, di cinque produzioni del Biondo in un programma di sedici spettacoli.

Mentre Emma Dante sogna “una scuola che possa attrarre talenti anche dall’Italia settentrionale”, e c’è da crederle se non altro per la vitalità, la passione e l’aria di rinnovamento che si respira in conferenza stampa, si chiude (almeno temporaneamente) l’esperienza degli spettacoli al Bellini di Palermo a causa dell’eccessivo costo per le casse dello Stabile.

Più realistico è, in effetti, il presidente della Fondazione  Teatro Biondo, Giovanni Puglisi, che mette in luce le difficoltà economiche, ma apre la porta a un filo di speranza (lato risorse finanziarie) dichiarando a LinkSicilia: “Questo programma è un primo passo per far affluire finanziamenti da parte di sponsor, o almeno per iniziare a parlarne, anche se il momento è molto difficile”.

Il nuovo programma è comunque fortemente sostenuto dall’amministrazione cittadina. Il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ribadisce come le uniche voci in aumento del bilancio comunale siano proprio quelle del settore culturale e dell’assistenza sociale.

Vediamo dunque il programma nel dettaglio per i nostri lettori.

Si parte con un omaggio a Verdi “in extremis” (a dicembre 2013 nell’anno bicentenario dalla nascita) grazie allo spettacolo del maestro Marco Paolini, “Verdi, narrar cantand. Lo spettacolo, fuori abbonamento e in omaggio a chi si abbona entro il 5 dicembre, sarà in scena il 4, 5 e 6 dicembre ed ha il sapore di una rilettura compiuta del compositore italiano perché “Verdi pensa a uno spettacolo globale” come ricorda lo stesso regista nella sua sinopsi di programma. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con la Fondazione Teatro Regio di Torino e AMC – Antiruggine.

Il 2014 si aprirà, dal 21 al 26 gennaio, con una pièce allo stesso tempo divertente e filosofica: Il visitatore, conversazione sui massimi sistemi tra Sigmund Freud (Alessandro Haber) e un inaspettato visitatore (Alessio Boni). Si tratta di un testo rappresentato e tradotto in 15 lingue e in oltre 25 paesi e prodotto da Goldenart .

Dal 21 gennaio al 2 febbraio Marco Gambino interpreterà Parole d’onore,  tratto dall’omonimo libro- inchiesta del giornalista Attilio Bolzoni, prodotto dal Jermyn Street Theatre di Londra e rappresentato con grande successo al Fringe Festival di Edimburgo, prima di approdare all’Eliseo di Roma e al Theatre du Rond Point di Parigi.

Dal 28 gennaio al 2 febbraio torneranno al Biondo Enzo Vetrano e Stefano Randisi, ambasciatori della drammaturgia siciliana nei teatri di tutta Italia, che con L’uomo, la bestia e la virtù rivisitano le maschere grottesche di Pirandello con una produzione Teatro de Gli Incamminati / Diablogues.

Dal 4 al 9 febbraio Monica Guerritore, nei panni di Judy Garland, reciterà, danzerà e canterà dal vivo alcune tra le sue più belle canzoni, nel  End of the rainbow per la produzione di L’isola Ritrovata

La prima produzione del “nuovo” Biondo è prevista intorno al San Valentino 2014: dall’11 al 16 febbraio, con una “provocatoria” Aida di Roberta Torre. Ci saranno elefanti gonfiabili, eserciti di pupi di zucchero e altre “sorprese” create dalla regista milanese, ma palermitana d’adozione, autrice dell’indimenticabile film “Tano da morire” . Lo spettacolo si avvale delle musiche dell’Ensemble di Giacomo Cuticchio e ci sarà il cantante e performer Ernesto Tomasini, artista di culto all’estero e quasi sconosciuto a Palermo, sua città d’origine.

Dal 18 al 23 febbraio torna allo Stabile il cunto tipicamente siciliano e i pupi del maestro dell’opra Mimmo Cuticchio con un tema “caldo”: le imprese di Garibaldi in Sicilia. Lo spettacolo ha per titolo O a Palermo o all’inferno. Anziché le durlindane di Orlando e Rinaldo contro le scimitarre arabe, ci saranno pupi garibaldini e borbonici armati di fucili e baionette, con tanto di Garibaldi, Cavour e Vittorio Emanuele, per la produzione dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio

L’artista-residente e curatrice della nuova Scuola del Teatro Biondo, Emma Dante debutterà dal 25 febbraio al 2 marzo con il suo nuovo spettacolo  Le sorelle Macaluso: il mondo dei vivi e quello dei morti si affrontano e si scontrano alla maniera dei pupi siciliani. Ovviamente, anche questa è una nuova produzione del Biondo.

Dall’11 al 16 marzo andrà in scena un adattamento teatrale di un film di Giuseppe Tornatore: Una pura formalità. Glauco Mauri e Roberto Sturno reciteranno nei ruoli che furono di Gérard Depardieu e Roman Polansky. La produzione è Compagnia Mauri – Sturno.

Torna al Biondo, da regista, anche il grande attore palermitano Luigi Lo Cascio, che dirigerà l’Otello di William Shakespeare affidando la drammaticità del protagonista a Vincenzo Pirrotta. In programma dal 18 al 23 marzo, la produzione è del Teatro Stabile di Catania / Emilia Romagna Teatro Fondazione

Con l’inizio della primavera (dal 21 marzo al 6 aprile), e la prevedibile ripresa degli sbarchi in massa a Lampedusa nel quadro del menefreghismo europeo, si tornerà a un testo contemporaneo: Lampedusa Beach, scritto e diretto da Lina Prosa. Si tratta di un monologo sull’emigrazione clandestina con la testimonianza, poetica e drammatica, di una giovane africana naufragata al largo di Lampedusa e inghiottita dal mare insieme ai suoi compagni di sventura. Prodotto dal Teatro Biondo.

In piena primavera (dall’8 al 13 aprile 2014), ma che a Palermo è già estate, l’omaggio a Franco Scaldati, il drammaturgo siciliano scomparso il primo giugno del 2013, al quale il Teatro Stabile dedica il suo Lucio, con la regia chiaramente identificabile di Franco Maresco, e l’interpretazione di Gino Carista e Melino Imparato oltre alla partecipazione straordinaria di Enzo Moscato.

Ancora autori e interpreti siciliani saranno allo Stabile nella seconda parte del programma: dal 4 al 16 marzo Fabrizio Falco, premiato per i film È stato il figlio di Daniele Ciprì e La bella addormentata di Marco Bellocchio, si cimenterà con tre novelle di Pirandello, “che restituirà in un unico flusso evocativo”, afferma l’ufficio-stampa del Biondo. Ha dunque l’aria di un “pet-project”, un progetto artistico prediletto, del nuovo direttore Roberto Alajmo, almeno a leggere tra le righe di recenti esternazioni nel suo stesso blog. La produzione, però, è Fullframe- Vincenzo Maurizio Paolella.

Dal 22 al 27 aprile Sebastiano Lo Monaco, con Dopo il silenzio, attingendo a un testo di Pietro Grasso, in uno “spettacolo-denuncia contro la mafia e le sue complicità.” Il dovere che Grasso si dà è quello di far comprendere la storia ai giovani, missione evidentemente raccolta dalla nuova direzione del Biondo. “L’immagine è quella di un silenzio che parli, opposto ad un silenzio omertoso che si vuole cancellare”, si legge nelle note. È una produzione SiciliaTeatro e Teatro “Tina Di Lorenzo” – Noto.

Vincenzo Pirrotta è in stagione anche come regista del nuovo testo di Salvatore Rizzo, Se’ nummari, e con  Filippo Luna, attore di grande presenza, voce, e forza evocativa, letteralmente acclamato a Palermo nelle sue recenti performance da protagonista. È il racconto di “un inferno quotidiano che sfocia in una follia senza ritorno”. Prodotto dal Teatro Stabile di Catania, sarà in scena dal 23 al 30 aprile 2014.

Si chiude, dal 6 all’11 maggio 201, con uno spettacolo che non ha bisogno di presentazioni: Le voci di dentro, “Migliore spettacolo” della stagione teatrale 2012/13, diretto e interpretato da Toni Servillo alle prese con una pièce popolare che dispiega tutta la potenza del gigantesco Eduardo De Filippo. Prodotto dal Théâtre du Gymnase di Marseille.


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