Sportelli Multifunzionali/ Il trasferimento del personale al Ciapi di Priolo e’ una presa in giro?

IL PDS/MPA NON CI STA. IL DEPUTATO GIOVANNI LO SCIUTO CHIEDE CONTO E RAGIONE ALL’ASSESSORE BONAFEDE E ALLA DOTTORESSA CORSELLO

Ennesima chiamata per l’assessore regionale al Lavoro, Ester Bonafede, e per la dirigente generale al ramo, Anna Rosa Corsello, in audizione, prevista per stamattina, presso la Commissione Cultura e Lavoro all’Assemblea regionale siciliana. Tema: tanto per cambiare, gli Sportelli Multifunzionali.

Anche la politica vuol vederci chiaro su quanto sta accadendo nell’operazione che dovrebbe portare al trasferimento di circa mille e 800 operatori dagli enti formativi al Ciapi di Priolo. Intanto sulle procedure, che sembrano aver subito un arresto facendo saltare le scadenza stabilite per la ripresa delle attività.

Quello che hanno erogato fino al 31 settembre scorso gli Sportelli Multifunzionali si configura come servizio pubblico. Eppure nessuno parla di interruzione di servizio che potrebbe configurarsi dall’uno ottobre ad oggi visto che tutto è fermo. E poi, se il rapporto giuridico ed economico scatterebbe dal 14 ottobre si potrebbe delineare il danno erariale, atteso che ancora ad oggi i lavoratori non sono sul posto di lavoro.

Esaurite le procedure previste dal crono-programma dell’amministrazione regionale, restano in piedi alcune questioni. Le graduatorie provinciali, che seguono l’avviso pubblico sul reclutamento del personale, sono soggette a continui aggiustamenti determinando incertezza ed apprensione tra i lavoratori.

Sono pervenute segnalazioni di graduatorie redatte in maniera incompleta e già si registrano diversi ricorsi. Ciò che pare non convincere è il requisito d’accesso al contratto per sei mesi a tempo determinato. Il requisito dell’iscrizione all’Albo del lavoratori della formazione professionale, in possesso di contratto a tempo indeterminato al 31 dicembre 2008, che assegnava dieci punti in sede di valutazione dell’istanza ai fini dell’accesso non appare essere condizione di esclusione.

Una interpretazione che sembrerebbe, invece, avere adottato l’amministrazione regionale nell’impartire direttive agli uffici periferici. Inoltre, la scadenza del 14 ottobre fissata per la stipula dei contratti con gli idonei in graduatoria non è stata ancora rispettata e sono trascorsi altri otto giorni. Chiarimenti che chiedono non solo i lavoratori interessati ma anche parte della politica rappresentata all’Assemblea regionale siciliana.

Ad alzare il tono dello scontro i parlamentari del Movimento dei Siciliani (Mpa) Giovanni Lo Sciuto, Giovanni Greco e Vincenzo Figuccia.

“L’assessore Bonafede e la dottoressa Corsello non fanno altro che proclami – ha detto Lo Sciuto – senza sapere programmare il futuro dell’assessorato al Lavoro. Non è consentito che vengano in Commissione Lavoro a presentarci una procedura amministrativa con scadenze ben precise e poi sbagliare di un mese, danneggiando utenza e lavoratori”.

I tre parlamentari del PdS/Mpa lamentano la scelta del dipartimento regionale Lavoro che sembrerebbe escluderebbe dall’accesso al contratto il personale assunto o contrattualizzato a tempo determinato dopo il 31 dicembre 2008.

“Giunge voce di una circolare che metterebbe fuori il personale non iscritto all’Albo – hanno rintuzzato Lo Sciuto che esprime anche la posizione degli altri colleghi – mi chiedo per quale motivo questo personale, che è stato assunto a tempo indeterminato dopo l’adozione della circolare dell’11 febbraio 2009 e l’approvazione della legge regionale n.10 del 7 giugno 2011 o contrattualizzato ed operato per tre anni negli Sportelli ricevendo regolare retribuzione, adesso dovrebbe restare fuori. Se le risorse sono sufficienti per garantire i livelli occupazionali – rilancia – perché la Corsello li vuole mettere da parte?”

Gli esponenti del movimento autonomista contestano anche il mancato ricollocamento dei lavoratori licenziati nel 2012 dal Cefop e dall’Anfe e dagli altri licenziati nel corso del 2013. Si tratta di un migliaio di lavoratori che l’amministrazione regionale ha più volte rassicurato per una soluzione positiva ma che ad oggi non si riscontra.

“Bonafede e Corsello – ha concluso Lo Sciuto – devono chiarire cosa intendono fare per ricollocare i lavoratori licenziati a vario titolo dagli enti formativi, personale che non può pagare più i danni provocati da chi ha mal gestito, i livelli occupazionali del settore si garantiscono con atti giuridici vincolanti e non con parole e promesse”.


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