CAFFE’ AMARO/ Sorpresa: D’Alia è convinto che in Italia ci sia ancora il bipolarismo. E Grillo e il suo Movimento dove li mettiamo?

CERTE VOLTE IL MINISTRO, ANCHE SE MESSINESE E CON LA VILLA CHE DA’ SULLO STRETTO, SEMBRA IL BELLO ADDORMENTATO NEL BOSCO DELLA POLITICA…

Sul sito estremo centro Sicilia leggiamo una dichiarazione del ministro Giampiero D’Alia, esponente di spicco dell’Udc, formazione politica della quale è coordinatore in Sicilia, che ci lascia di stucco. Leggiamola e commentiamola assieme.

“Un’area che si rifaccia al Ppe è necessaria – dice D’Alia – non tanto per salvare il Governo quanto il Paese da un cortocircuito politico e istituzionale che dura ormai da troppi anni. Le scelte che il Parlamento sarà chiamato a fare saranno decisive per il futuro della nostra democrazia. O si cambia o si torna al passato. O restiamo zavorrati da un bipolarismo inconcludente che ha prodotto guasti enormi al nostro sistema economico e sociale o cambiamo e diventiamo finalmente una democrazia normale di stampo europeo. Questo riguarda sicuramente il Pdl e Berlusconi, ma anche il Pd”.

Passi che D’Alia sponsorizzi la nascita del Ppe. Ma, con tutta la buona volontà, non riusciamo a capire dove l’attuale ministro della Repubblica abbia visto il “bipolarismo”. A noi, la sua dichiarazione, più che da estremo centro, ci sembra da politico estremamente distratto…

Forse D’Alia non si è ancora accorto che ormai, in Italia, i poli sono tre: il centrosinistra del PD, il centrodestra di Berlusconi e il Movimento 5 Stelle.

Forse D’Alia non si è accorto che Beppe Grillo vuole andare alle elezioni politiche subito perché è convinto che vincerà.

Forse D’Alia non si è accorto – forse perché frequenta poco la rete – che se in Italia, ormai, c’è una forza politica organizzata, ebbene, questa è il Movimento 5 Stelle.

Dia retta a noi, onorevole D’Alia, beva un buon caffè, possibilmente forte, magari con poco zucchero, e dopo dia un’occhiata in giro. Si accorgerà non solo che il bipolarismo non c’è più a livello nazionale: ma si accorgerà che è scomparso anche in Sicilia. Dove il primo Partito è sempre il Movimento 5 Stelle.

Piuttosto, visto che D’Alia è un autorevole esponente dell’Udc, invece di parlare di cose che non ci sono più, farebbe bene a dire agl’italiani in quale area politica si trova l’Udc. Anche per fare un po’ di chiarezza.

Da un anno a questa parte, infatti, abbiamo visto l’Udc schierata, contemporaneamente, con Mario Monti e con il centrosinistra; poi, qualche mese fa, è andato in scena un mezzo ritorno al centro; con qualche ammiccamento – via Angelino Alfano – verso il centrodestra ‘mondato’ da Berlusconi.

Solo che il Cavaliere è ancora lì, e non sembra avere intenzione di farsi ‘mondare’. Mentre Alfano, per ora, è un “diversamente berlusconiano” (Ahi serva Italia…).

Insomma, onorevole D’Alia, non sappiamo se lei è a conoscenza del noto adagio: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei…”. Non è che lei, senza che noi ce ne accorgiamo, a furia di prendere certi abbagli, diventa “diversamente politico”?

 


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