Domani sindaci in piazza per dire no ai tagli delle risorse
Fassino si schiera con i Sindaci siciliani contro il taglio delle risorse
DOMANI SINDACI IN PIAZZA PER DIRE NO AI TAGLI DELLE RISORSE
Il Sindaco di Torino nonché presidente dell’Associane nazionale dei Comunali italiani, si schiera al fianco dei Sindaci siciliani che domani manifesteranno a Palermo la loro rabbia contro un Governo che li ha lasciati in mutande per obbedire alle politiche romano-centriche portate avanti dall’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi.
“La piena adesione e solidarietà dell’Associazione nazionale che rappresento ai contenuti e alle finalita’ della vostra iniziativa, per ribadire con forza la drammatica situazione economico-finanziaria degli enti locali e per riportare al centro del dibattito politico regionale il bisogno dei cittadini di avere servizi efficienti e interventi concreti in favore del lavoro e dello sviluppo” scrive in una lettera rivolta a Paolo Amenta, numero uno dell’Anci regionale.
Fassino ha quindi aggiunto che ”le ragioni poste alla base della vostra mobilitazione sono importanti non solo per la vita delle nostre amministrazioni comunali, ma piu’ in generale per la possibilita’ di dare uno sbocco positivo alla profonda crisi economica e sociale che attraversa la Sicilia, analogamente a tutti gli altri nostri territori. E questo – afferma – puo’ avvenire con maggiori probabilita’ di successo solo con una collaborazione paritaria e fattiva tra le varie istituzioni, Regioni e Comuni in primis. Tutti gli attori pubblici devono remare nella stessa direzione di marcia, altrimenti non si esce dalla crisi”.
”L’Anci e tutti i Comuni italiani, nelle Regioni a statuto ordinario come in quelle a statuto speciale, ispirano la propria azione ai principi del buon governo e delle risposte concrete ai bisogni delle nostra comunita’ e alle prospettive di futuro da dare alle nuove generazioni di cittadini. E’ quindi inaccettabile e da superare rapidamente – conclude Fassino – la situazione nella quale i Comuni vengono costretti troppo spesso a ‘difendersi’ da continue iniziative politiche, legislative, amministrative tendenti ad eroderne irresponsabilmente la funzione di rappresentanza e di governo”.