La Merkel ride, l’Europa piange

In Germania si sono scontrati due modi di vedere il futuro. Quello a breve termine, improntato allo sfruttamento della situazione, e quello a lungo termine, improntato a una visione più ampia, europea. Ha vinto, com’era facile prevedere, la visione a breve termine e che continua la politica dell’”ognun per se e Dio per tutti”, in chiaro contrasto con la visione dei padri fondatori dell’UE.

L’UE di oggi, a partire dal meccanismo finanziario creato dall’odierno sistema dell’Euro ed alla sua gestione, è un’Europa disegnata dalla Merkel e dal suo partito: quella del vantaggio per il proprio Paese prima di tutto e giorno-per-giorno.

Mentre in Germania l’economia va bene, quasi tutti gli altri Paesi europei, soprattutto nell’area del Mediterraneo, sono in una crisi profonda dalla quale non se ne uscirà se non si cambierà rotta. La sola Germania se ne avvantaggia , almeno per il momento

Con il trionfo del partito di Angela Merkel in Germania alle elezioni di ieri, prevedibilissimo viste le circostanze, vince la politica del rigore e dell’austerità. Quella stessa politica che non “fa sconti” a chi è più debole e premia chi è più forte. Quella stessa politica che, lo si voglia o no, ha provocato e continua a provocare ricchezza in Germania e povertà altrove. Una politica molto pericolosa e che ricorda i disastri inenarrabili del XX secolo.

Con questo risultato elettorale, a meno di un ripensamento dell’SPD nel formare un governo con la Merkel, la forte Germania continuerà a dettare condizioni impossibili e ipocrite al resto dell’Europa.

Condizioni che continueranno ad arricchire la Germania a scapito dei Paesi economicamente meno forti: la Grecia, l’Italia, la Spagna e presto anche la Francia. Ciò che succederà, come promesso dalla Merkel nel commento a caldo al risultato elettorale, sono “ulteriori successi economici” per la Germania. Succederà, certo. Per alcuni mesi, forse per alcuni anni. E dopo?

La visione a lungo termine, realmente europeista e solidale della SPD è stata sconfitta e non poteva essere diversamente. Come si può chiedere a un popolo di cambiare rotta rispetto al guadagno immediato? Difficile se non impossibile.

Ce lo farà ancora una volta tanto così?. Foto tratta da Wkipedia.

Dunque, la crisi europea si approfondirà ulteriormente. Ma prima o poi toccherà anche la Germania con tutto il suo peso e con conseguenze imprevedibili. Conseguenze che il popolo tedesco non potrà facilmente controllare.

I tedeschi, con queste elezioni, dimostrano di cullare l’illusione di continuare ad essere un’isola felice nel mezzo di un disastro epocale. Convinzione sbagliata, come dimostrato più volte dalla Storia.

Per fortuna, non tutti i tedeschi, e lo dimostrano le stesse elezioni, non si sono fatti abbacinare dal facile guadagno immediato a scapito del futuro. Molti, quasi il 60% non hanno votato il partito della Merkel e la sua visione rigorosamente ristretta.

 


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In germania si sono scontrati due modi di vedere il futuro. Quello a breve termine, improntato allo sfruttamento della situazione, e quello a lungo termine, improntato a una visione più ampia, europea. Ha vinto, com’era facile prevedere, la visione a breve termine e che continua la politica dell’”ognun per se e dio per tutti”, in chiaro contrasto con la visione dei padri fondatori dell’ue.

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