Il presidente della regione e il senatore lumia debbono decidersi: o sciolgono il megafono o verranno gettati fuori dal partito. Dal 'nuovo corso del pd' critiche all'assessore mariella lo bello
Alla riunione del ‘Correntone’ a Enna Franco Piro torna alla carica: “Crocetta e Lumia debbono dire con chi stanno”
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE E IL SENATORE LUMIA DEBBONO DECIDERSI: O SCIOLGONO IL MEGAFONO O VERRANNO GETTATI FUORI DAL PARTITO. DAL ‘NUOVO CORSO DEL PD’ CRITICHE ALL’ASSESSORE MARIELLA LO BELLO
“Una svolta nel Governo della Regione non è più rinviabile, superando la logica della ‘navigazione a vista’ e cominciando ad affrontare le emergenze, con una strategia che dia una prospettiva alla Sicilia e ai siciliani”.
Inizia così il comunicato diramato da Franco Piro, il portavoce del ‘Correntone’ del PD siciliano ‘Nuovo corso PD’. Militanti e simpatizzanti di quest’area del Partito si sono incontrati ieri a Enna per fare il punto della situazione. E per mettere i puntini sulle “i” rispetto a un Governo regionale, quello di Rosario Crocetta, che sembra segnare pesantemente il passo.
“I tanti problemi della Sicilia – leggiamo sempre nel comunicato del portavoce del ‘Correntone’, Piro – impongono un cambiamento vero che passi dalla ‘rivoluzione’ delle parole alla concretezza dei fatti, mettendo finalmente in campo iniziative in grado di dare risposte concrete a cominciare dallemergenza lavoro”.
Negativo il giudizio di Piro sul rinvio della direzione regionale del PD siciliano che era convocata per domani pomeriggio, a Palermo, e che è stata rinviata a data da destinarsi. “La direzione regionale del PD, sul cui rinvio abbiamo espresso nettamente la nostra contrarietà, deve necessariamente prendere atto di questa necessità chiedendo con forza un cambio di passo sostanziale nellazione di governo che, prima di parlare di nomi, abbia come obiettivo prioritario lindividuazione di un orizzonte strategico e programmatico chiaro e condiviso e la messa in pratica di un metodo di lavoro fondato sulla sinergia ed il confronto costante con i partiti, i gruppi parlamentari di maggioranza e le forze sociali”.
“Il tutto – aggiunge il portavoce del ‘Correntone’ – senza dimenticare che, in via preliminare, lorganismo di direzione politica del PD siciliano dovrà affrontare senza infingimenti la questione relativa al ‘Megafono’ e allapplicazione concreta di quanto deliberato recentemente dalla Commissione Nazionale di Garanzia”.
Il riferimento è al movimento politico del presidente della Regione, Rosario Crocetta, del senatore Giuseppe Lumia e dei ‘Partito’ di Confindustria Sicilia. Detto in parole semplici, Crocetta e Lumia dovranno dire con chiarezza se stanno dentro il PD o se stanno altrove. Se stanno dentro il PD debbono sciogliere il Megafono, che non è una corrente del PD, come Crocetta e Lumia cercano di far cedere, ma un Partito alternativo allo stesso PD che ha danneggiato lo stesso Partito Democratico siciliano.
“Siamo certi, infine – conclude Piro – che il Partito Democratico è in grado di offrire al Governo della Regione il meglio dei suoi quadri dirigenti, che diano al Governo regionale una nuova e diversa autorevolezza e siano in grado di contribuire concretamente a quella svolta che da troppo tempo i siciliani attendono”.
Nel corso ella riunione di Enna si è parlato anche di altre questioni. A partire dalla ‘qualità’ politica della presenza del PD nel Governo. Tema sollevato da un autorevole componente del ‘Correntone’, Angelo Capodicasa. Che, alla fine, chiede una Giunta politicamente ‘autorevole’.
Stando a indiscrezioni, non sono mancate critiche all’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, che in teoria – ma solo in teoria – rappresenterebbe il ‘Correntone’ nell’attuale Giunta Crocetta. Anche se nessuno lo vuole dire, la Lo Bello, non essendo una leader del PD, non avrebbe l’autorevolezza per sfuggire ai condizionamenti del presidente della Regione e della sua ‘band’. Insomma, la Lo Bello sarebbe già stata ‘crocettizzata’…
Una delle prove sarebbe rappresentata dallo scandalo, fino ad oggi coperto dall’attuale Governo regionale, delle ‘indennità di polizia’ che verrebbero ancora oggi riconosciute a un folto gruppo di dirigenti con la scusa che, in un passato ormai lontano, avrebbero fatto parte del Corpo Forestale, per un periodo peraltro breve.
Che la cosa venga ancora oggi coperta da un Governo che, in materia di nomine e personale, ne sta combinando di tutti i colori, si può anche capire (ma non giustificare, ovviamente). Ma che anche un assessore che dovrebbe essere del ‘Correntone’ del PD non ‘sappia’ nulla di questa incredibile storia, beh, la cosa è alquanto strana…