La replica, alla fine è arrivata. Dalle parti della esso di siracusa, forse non si aspettavano tanto rumore. La notizia della maxi-liquidazione offerta agli operai malati di tumore dello stabilimento di priolo (la trovate qui) in cambio della rinuncia a qualsiasi diritto di rivalersi anche in presenza di "danno biologico" ha aperto i tg regionali e ha avuto una grande eco sul web. In, effetti, non c'è da stupirsi. Si tratta di un caso vergognoso. L'ennesima tracotanza di gruppi calati dal nord che per decenni hanno inquinato il territorio siciliano e causato malattie impunemente.
Priolo, la replica della Esso sul silenzio imposto agli operai: così fan tutti…
La replica, alla fine è arrivata. Dalle parti della Esso di Siracusa, forse non si aspettavano tanto rumore. La notizia della maxi-liquidazione offerta agli operai malati di tumore dello stabilimento di Priolo (la trovate qui) in cambio della rinuncia a qualsiasi diritto di rivalersi anche in presenza di “danno biologico” ha aperto i tg regionali e ha avuto una grande eco sul web. In, effetti, non c’è da stupirsi. Si tratta di un caso vergognoso. L’ennesima tracotanza di gruppi calati dal Nord che per decenni hanno inquinato il territorio siciliano e causato malattie impunemente.
Così, dopo un iniziale silenzio, la replica. Che è un tentativi maldestro di autodifesa: “La nostra azienda non ha infranto alcuna regola. Quei contratti sono stati accettati su base volontaria. Ogni altra speculazione sulla vicenda è del tutto pretestuosa. Le finalità dei nostri piani di pre-pensionamento spiega la Esso sono state e sono quelle di fare incontrare esigenze aziendali e personali. Ogni altra speculazione in merito ad altre finalità è del tutto infondata». E ancora: «Il piano di contratto che la Esso Italiana sta offrendo al proprio personale della raffineria siracusana è analogo a quelli che offrono tante altre aziende di vari settori industriali, nella forma e nelle specifiche clausole».
Della serie: così fan tutti. Il che, in termini di giustizia, non vale niente. Ma si sa, ‘i padroni del vapore’ fanno un po’ come gli pare. Basta guardare cosa hanno combinato nel siracusano e anche a Gela, con la complicità di Governi nazionali e regionali. Emblematico anche il caso dell’Ilva di Taranto: ieri il gruppo Riva ha licenziato in tronco 1400 operai. Una ritorsione contro i magistrati che hanno provato le loro responsabilità nell’inquinamento e nelle relative malattie nella città pugliese e che hanno sequestrato dei conti in banca. Non a caso il Manifesto parla di un vero e proprio “ricatto d’acciaio”.
C’è da aggiungere che i sindacati siracusani, a proposito della clausola sul silenzio, parlano di «condizioni inaccettabili davanti a qualsiasi giudice ». Ma intanto, i signori della Esso, vanno avanti. Sarà poi, eventualmente, un operaio malato a dovere ricorrere alla giustizia.
Siracusa, alla Esso maxiliquidazione agli operai in cambio del silenzio sulle malattie