Riaprono le scuole e riecco il caro-libri. Ma a Palermo c’è una sorpresa…

UN’INDAGINE EFFETTUATA NELLE SCUOLE MEDIE DEL CAPOLUOGO SICILIANO RIVELA CHE…I CONSIGLI DELLA FEDERCONSUMATORI AI GENITORI PER RISPARMIARE UN PO’

E’ storia di ogni anno, puntuale come poche cose in questo nostro scassatissimo Paese: l’allarme per il “caro-libri di testo” delle scuole di ogni ordine e grado. Allo shock per il rientro dalle vacanze, per gli studenti, si unisce, per le loro famiglie, quello per il costo dei libri scolastici, che aumenta ogni anno, anche se i testi restano sostanzialmente uguali o presentano piccole e, in qualche caso, trascurabili, modifiche.

Come alla vigilia della stagione delle vacanze, gli automobilisti “sbattono”contro il “caro carburanti”, i genitori si apprestano a chieder scusa ai loro sempre più vuoti portafogli per i “salassi” che subiranno per l’acquisto dei libri.

A usare il termine “salasso” è Federconsumatori, che ha effettuato nei giorni scorsi una indagine nelle scuole medie superiori di Palermo per documentare le spese che una famiglia deve sostenere per mandare un figlio a scuola. Un monitoraggio che ha riservato qualche sorpresa.

E’ stata monitorata la spesa che una famiglia che ha iscritto il figlio a una prima classe di scuola media superiore e dovrà sostenere per l’acquisto dei libri di testo. La spesa media si aggira sui 282 euro, con punte di 332 euro. Alla spesa dei libri occorrerà però aggiungere l’acquisto di almeno due dizionari il cui costo, se si acquistano nuovi e commentati, si aggira, mediamente, tra 70 e 100 euro ciascuno.

Eppure, il monitoraggio di Federconsumatori evidenzia inoltre che rispetto alla spesa dell’ anno scolastico scorso c’è quest’anno una riduzione media del -12,6%, con punte del -24%. Merito, sostiene l’associazione, degli insegnanti che, nella scelta dei libri di testo, hanno posto attenzione non solo al loro contenuto, ma anche al loro costo.

Lillo Vizzini, presidente regionale di Federconsumatori, in un comunicato fa notare, comunque, che alla spesa per i libri, “occorrerà aggiungere l’ulteriore costo per il corredo scolastico. Un autentico salasso per una famiglia. Per risparmiare è necessario porsi subito alla ricerca dell’usato, procurandosi l’elenco dei libri di testo. Per verificare la conformità del testo usato con quello adottato è fondamentale controllare che sia identico il loro codice Isbn”.

“È possibile comprare libri usati o nuovi con un certo margine di sconto anche attraverso internet – prosegue il presidente di Federconsumatori -. È importante sapere che in questo caso, trattandosi di acquisti a distanza, qualora il testo è difforme o in pessime condizioni, esiste il diritto al ripensamento, purché si rispettino i tempi e i modi per avvalersene. Inoltre, presso alcune catene della media e grande distribuzione è possibile ordinare i libri scolastici con sconti dal 10% al 20%”.

“È importante evidenziare – conclude Vizzini – che la mancanza dei libri di testo è una delle cause primarie dell’abbandono scolastico. Sono dell’avviso che, piuttosto che dilapidare fondi per faraonici progetti sulla dispersione scolastica di dubbia efficacia, sarebbe meglio dare fondi alle scuole per l’acquisto di libri da dare in comodato d’uso gratuito agli studenti più bisognosi”.

Quest’anno si prevede un boom nel numero di studenti che eviteranno le librerie per comprare i libri di testo nei mercatini o nei negozi che vendono testi usati: il 52%, ovvero più della metà degli studenti, vale a dire il 16% in più rispetto all’anno scorso. Il risultato del monitoraggio palermitano di Federconsumatori rischia purtroppo di essere un’eccezione, perché altrove si grida già allo scandalo del rincaro del prezzo dei libri. Nonostante le promesse fatte dal Miur nel Decreto di marzo 2013, in cui si annunciavano “prezzi di copertina bloccati, infatti tetti di spesa ridotti” i rincari sono arrivati puntuali.

Dal prossimo anno scolastico, comunque, si annuncia l’addio all’epoca dei libri cartacei e l’arrivo, graduale, nelle scuole italiane, dei libri digitali o nel formato misto. Il decreto firmato a marzo dall’allora ministro Profumo promette la conferma dei prezzi di copertina dei libri definiti per l’anno scolastico 2013/2014, anche per il 2014/2015, con la riduzione dei tetti di spesa entro cui il Collegio dei docenti deve mantenere il costo complessivo dei testi adottati. La riduzione, rispetto ai limiti stabiliti per l’anno scolastico 2013/2014, è del 20%. Ma nel caso in cui l’intera dotazione libraria sia composta esclusivamente da libri in versione digitale la sforbiciata è più consistente, con una riduzione che arriva fino al 30%. I risparmi ottenuti potranno essere utilizzati dalle scuole per dotare gli studenti dei supporti tecnologici necessari (tablet, PC/portatili) ad utilizzare al meglio i contenuti digitali per la didattica e l’apprendimento.

Questo, nelle intenzioni di un Governo che non c’è più. Vedremo che frutti porterà la realtà.

 


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