Formazione: la burocrazia regionale blocca il processo di riforma del settore?

La lettera del presidente dell’associazione degli Enti formativi ASEF, Benedetto Scuderi.

Mentre gli enti formativi erogano da anni una qualità didattica d’eccellenza, il Governo regionale del Governatore Rosario Crocetta e del giovane assessore per la formazione professionale, Nelli Scilabra, sembrano non accorgersene ed arrancano, invece, nel tentativo di cambiare qualcosa. Gli stessi commettono, a guardare ai risultati finora ottenuti, gli stessi errori del precedente Esecutivo guidato dall’allora presidente della Regione siciliana, Raffaelle Lombardo, che di primariato di un certo modo di fare formazione non ha voluto accorgersi.

Spesso, dalle pagine di questo giornale, abbiamo raccontato di diversissimi esempi di buona formazione, anzi di erogazione di percorsi formativi d’eccellenza. Eppure, se volessimo tirare le somme, il settore della Formazione professionale oggi, più che ieri (precedente governo Lombardo), appare come sporcato dal malaffare e dalla mafia e da truffatori incalliti.

Certo, in Sicilia non esiste un settore dell’economia che non faccia potenzialmente gola alle organizzazioni criminali. Questo non significa che tutta la Sicilia e i siciliani siano mafiosi. La nostra è una terra che ha versato fiumi di sangue per contrastare tutte le forme di criminalità. Dall’insediamento del Governo Crocetta, abbiamo già scritto in altro nostro articolo, abbiamo rilevato come l’azione politica nel settore della Formazione professionale sia a doppia velocità.

Da un lato l’interessamento del presidente della Regione mirante a fare pulizia del malaffare, e in questo ha tutta la nostra solidarietà per la scelta di affrontare di petto le sacche di illegalità. Non tutto il sistema formativo, però, è malavitoso. Rispetto ad una piccola schiera di soggetti economici che hanno investito nel settore per finalità diverse, riconducibili alla sfera dei potenziali reati, una larga parte degli enti formativi operano in assoluta trasparenza, nel rispetto delle regole, erogando una formazione d’eccellenza.

Questi esempi non trovano però riscontro nell’azione politico-amministrativa che tentenna e stenta a dare un sistema di regole chiare, trasparenti, efficaci ed efficienti che ne valorizzino proprio le buone prassi presenti. Ecco perché sosteniamo l’idea del Governo che viaggia a doppia velocità. Esempi positivi, infatti, ve ne sono diversi e tutti facilmente riscontrabili.

Quello che manca ad oggi è una precisa volontà politico-amministrativa di far emergere la “buona formazione”, quella che segue gli orientamenti comunitari e nazionali e che contribuisce, attraverso le associazioni di rappresentanza datoriale, a riscrivere le regole per la riorganizzazione del settore. La chiarezza sul futuro della Formazione professionale abbisogna della disponibilità di tutti gli attori pubblici e privati. Tra le criticità che affogano su se stesso il settore vi è per esempio la disorganizzazione degli uffici della pubblica amministrazione regionale che produce ritardi e incertezze che danneggiano nel complesso il funzionamento dell’intero sistema formativo regionale. A chiarimento del ragionamento, riportiamo un altro esempio.

Il giovane assessore per la Formazione professionale ha insistito per cambiare molte figure in uscita sulla scorta di uno studio commissionato, come riferito in altro giornale dalla stessa Scilabra, al Censis. Quello che lascia stupiti è il fatto che alcune delle figure individuate dal giovane assessore sono state oggetto già di formazione erogata negli anni scorsi a giovani siciliani. Vi è poi un aspetto che lascia perplessi, al punto da rendere poco credibile parte dell’impianto sul quale poggerebbe la riforma targata CSC (Rosario Crocetta, Nelli Scilabra, Anna Rosa Corsello). Più volte il presidente della Regione ha sottolineato, in apparizioni pubbliche, che la Formazione professionale di qualità è quella che produce qualifiche professionali in linea con le esigenze del sistema imprenditoriale siciliano.

In diverse occasioni il Governo regionale ha portato come esempio d’eccellenza la formazione da erogare al settore della cosiddetta “green economy” alla quale fa riferimento il settore del fotovoltaico (energia pulita e rinnovabile). Peccato, però, che è lo stesso Governo regionale, e per la verità anche il precedente, a mostrare totale disattenzione su quanto di buono ha prodotto il settore della Formazione professionale negli ultimi anni. Questo emerge dalla lettura di una lettera fatta pervenire alla nostra redazione dal presidente dell’associazione degli enti formativi Asef, Benedetto Scuderi, che pubblichiamo di seguito.

E’ lo stesso a sottolineare che da tre anni gli enti formativi aderenti all’Asef erogano formazione d’eccellenza nel settore delle energie rinnovabili in stretta sinergia con il mondo delle imprese pronte ad investire in un settore considerato strategico per la Sicilia e la sua economia. Negli ultimi tre anni sono stati qualificati 144 giovani che non hanno ancora potuto spendere la professionalità acquisita attraverso i corsi di formazione professionale per un inghippo. L’amministrazione regionale, da anni ha bloccato le autorizzazioni alle imprese richiedenti per l’installazione dei pannelli fotovoltaici. In questo il Governo Crocetta non è stato diverso dal precedente.

È lo stesso Scuderi ad invitare, attraverso la lettera, “l’assessore a promuovere nell’ambito della Giunta di Governo la rapida approvazione dei progetti che riguardano il settore delle “Energie rinnovabili”, naturalmente riconducibili ad imprenditori non collegati con il mondo criminale e mafioso ( pensiamo e speriamo vivamente che ve ne siano) in modo da rendere efficace la sua iniziativa per una reale occupazione dei nostri giovani”.

Paradossale addirittura quanto riferito dal presidente Asef, in ordine ad una precisa richiesta partita dalla citata associazione degli enti formativi e per la quale nessuna risposta è ancora pervenuta a distanza di due mesi da parte dell’esecutivo regionale. Riportiamo il passaggio “La scrivente in occasione dell’inaugurazione dell’impianto fotovoltaico di Gela aveva proceduto a proporre, nel mese di Giugno, agli assessorati della Formazione Professionale e del Lavoro un incontro con gli imprenditori per promuovere la partecipazione dei nostri giovani qualificati alle attività di selezione che le imprese avrebbero intrapreso per l’assunzione di personale, invito rimasto senza alcuna risposta”.

Non vorremmo che la riforma targata Crocetta & C. resti solamente uno dei tanti annunci a cui l’opinione pubblica sembra essersi abituata in questi mesi di governo della “Rivoluzione”. Alle parole, non ci stancheremo di sottolinearlo, prima o poi dovranno seguire i fatti. Una riforma senza atti giuridici vincolanti è carta straccia. Il collegamento tra il mondo della Formazione professionale d’eccellenza, della scuola e delle imprese passa anche da una burocrazia di qualità che sappia fornire le risposte in tempi europei.

Il caos dei mesi scorsi nella riorganizzazione degli uffici regionali e quelli del dipartimento per la Formazione professionale in particolare rappresentano oggi un punto di debolezza del sistema, al quale il presidente Crocetta dovrebbe prestare attenzione. La prossima programmazione comunitaria, 2014/2020, abbisogna di uffici pubblici organizzati, efficienti ed efficaci. Non registriamo ad oggi un tale risultato con il rischio di perdere parte delle risorse comunitarie. La lettera del presidente Scuderi accende i riflettori sulle diverse falle nel progetto di riforma attuato finora dall’assessore Scilabra. Siamo pronti ad ospitare una replica, il silenzio non aiuta a capire quale futuro attende la Sicilia ed i giovani siciliani.

Pubblichiamo, di seguito, la lettera pervenuta dal presidente dell’associazione degli Enti formativi ASEF, Benedetto Scuderi.

Allo scopo di rendere più chiara la situazione in merito ai corsi di formazione professionale riguardanti le energie rinnovabili si precisa che in Sicilia gli aderenti alla scrivente Associazione, in attesa dell’autorizzazione alle imprese per l’installazione dei pannelli fotovoltaici non ancora avvenuta poiché i progetti sono in attesa di approvazione sin dai tempi del Governo Lombardo, hanno qualificato circa 144 persone.

Si precisa che l’intervento dell’Assessore riguarda l’esigenza di aggiornare l’impianto didattico a seguito di nuove direttive Comunitarie in materia di fonti energetiche rinnovabili, aggiornamento già apportato da alcuni enti nell’attuale fase di progettazione. Invitiamo, pertanto, l’Assessore a promuovere nell’ambito della Giunta di Governo la rapida approvazione dei progetti che riguardano il settore delle “Energie rinnovabili”, naturalmente riconducibili ad imprenditori non collegati con il mondo criminale e mafioso ( pensiamo e speriamo vivamente che ve ne siano) in modo da rendere efficace la sua iniziativa per una reale occupazione dei nostri giovani. La scrivente in occasione dell’inaugurazione dell’impianto fotovoltaico di Gela aveva proceduto a proporre, nel mese di Giugno, agli Assessorati della Formazione Professionale e del Lavoro un incontro con gli imprenditori per promuovere la partecipazione dei nostri giovani qualificati alle attività di selezione che le imprese avrebbero intrapreso per l’assunzione di personale, invito rimasto senza alcuna risposta.

Abbiamo sempre sostenuto, anche in occasione delle nostre audizioni in II e V Commissione Parlamentare, l’esigenza di promuovere lo sviluppo economico del nostro territorio e la conseguente riconsiderazione delle modalità di gestione delle attività formative rendendole coerenti con il “sistema impresa” attraverso un reale raccordo con le stesse senza alcun risultato concreto, ritenevamo che un Tavolo partecipato da rappresentanti degli Enti di formazione, Associazioni datoriali imprenditoriali Regione Siciliana nell’ambito del quale tutti si assumessero la responsabilità di promuovere il buon funzionamento delle imprese anche mediante il contributo di risorse umane appositamente qualificate potesse essere utile al sistema produttivo ed economico della nostra regione.

In questo ambito le imprese avrebbero dovuto assumere l’impegno all’assunzione del numero di qualificati da loro indicati preventivamente, gli Enti di formazione ad attivare o migliorare i processi di qualità nell’erogazione delle attività formative ed il Governo regionale ad assumere impegni ed a mantenerli (cosa sino ad oggi non accaduta). Ma si sa è meglio dire che le componenti del sistema pubblico e privato non funzionano e che sono da cancellare o minacciare continuamente l’intervento della Guardia di Finanza per mettere “ordine”, dimenticando che la Guardia di Finanza tra i suoi compiti d’Istituto annovera possibilità di intervento anche nei confronti della Pubblica Amministrazione e della sua rappresentanza politica qualora ne ricorrano le condizioni. Forse si dimentica che la cultura di un popolo non si cambia pronunciando continue minacce ma fornendo soluzioni praticabili che tengono conto delle diversità sociali e occasioni di lavoro, quest’ultimo quale più gratificante e significativo strumento per combattere l’illegalità.

 

 

 


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