Palermo, dal Consiglio comunale via libera alla redazione del nuovo Prg

Il Consiglio comunale di Palermo ha votato oggi il primo atto del processo amministrativo che porterà all’adozione del nuovo Piano regolatore generale (Prg), dando mandato all’ Amministrazione, attraverso direttive e linee guida, di predisporre lo Schema di massima. La novità è la ‘bocciatura’ sen’appello del mega progetto del Centro direzione. Un ‘mostro cementizio’ che era stato messo in cantiere dalla passata Giunta di Diego Cammarata e dal passato Governo regionale Lombardo-Pd.

“Con l’approvazione delle Linee guida – afferma il Sindaco, Leoluca Orlando – si mette in moto quel processo che abbiamo delineato nei mesi scorsi e che vedrà da un lato l’impegno della struttura comunale e dall’altro l’ascolto ed il confronto che si avvarranno di contributi esterni, anche internazionali, e del confronto con le scuole, il mondo professionale, le otto circoscrizioni e le 54 unità di primo livello, ossia le vecchie borgate. Il metodo adottato sarà quello della partecipazione per promuovere l’orgoglio di essere palermitani. Il piano dovrà guardare alla città metropolitana, immaginando un assetto più vasto di Palermo, che vada oltre i limiti della circonvallazione e del fiume Oreto”.

“Si tratta di un provvedimento estremamente importante – dice l’assessore comunale all’Urbanistica, Tullio Giuffrè – perché è il primo passo verso la progettazione di un nuovo Piano regolatore generale atteso da ben sei anni.”

Le linee guida danno l’impianto politico a tutto il lavoro successivo di redazione ed approvazione dello strumento urbanistico ed è per questo che “è importante – aggiunge Giuffrè – che il Consiglio abbia approvato l’impianto generale e la filosofia ispiratrice della nostra proposta che vuole disegnare la Palermo del futuro e sostenere, rendendola ancora più credibile, la candidatura della città a Capitale europea della cultura nel 2019.”

“Il Piano Regolatore che abbiamo in mente – puntualizza l’assessore – mira a valorizzare le borgate, riqualificare la costa e potenziare gli spazi verdi della città. E’ la Palermo, moderna e sostenibile che dovrà essere costruita per tappe intermedie nei prossimi anni.”

“Le direttive proposte dall’Amministrazione – dice Nadia Spallitta, vice presidente vicaria del Consiglio comunale – sono assolutamente

condivisibili, in quanto rivolte alla riduzione del consumo del suolo, al riuso del patrimonio esistente, alla valorizzazione dei beni ambientali e paesistici. Le direttive sono state integrate con importanti emendamenti, che hanno rafforzato alcuni principi. A cominciare dal fatto che il Piano strategico, voluto dalla precedente amministrazione di Diego Cammarata, non verrà utilizzato per la redazione del nuovo Prg”.

Per la città è una salvezza, considerato che il Piano strategico prevedeva interventi pesanti e sbagliati nel territorio come centri commerciali, centri direzionali, stadi, tangenziali poli acquatici ed altri interventi su aree oggi non edificate con inaccettabile consumo del territorio.

“Tutte cose – osserva ancora Nadia Spallitta – che mal si conciliano sia con i contenuti, sia con il metodo delle linee guida, dovendo contenere, le direttive, principi di carattere generale. In altri termini, la maggioranza del Consiglio comunale, con questa presa di distanza dal Piano strategico, ha confermato la voglia di discontinuità rispetto all’azione urbanistica del precedente governo della città”..

“In questa direzione – aggiunge il vice presidente del Consiglio comunale – è stato votato anche un emendamento che, di fatto, esclude la
possibilità di realizzare il Centro direzionale regionale su Fondo Luparello”. Insomma, niente mega colata di cemento con la follia di un raccordo autostradale che avrebbe dovuto collegare l’area di Baida con l’imbocco per Palermo-Trapani-Mazara del Vallo. Un’operazione, lo ricordiamo, che aveva visto in sintonia la passata amministrazione Cammarata con il passato Governo regionale Lombardo-Pd.

Anzi, dal Consiglio comunale è arrivato un ordine del giorno, rivolto alla tutela dell’intera zona di Fondo Luparello, e un emendamento rivolto alla creazione di nuovi parchi, tenendo conto delle indicazioni dei cittadini, su aree come quelle di Parco Uditore e Villa Turrisi”.

Sala delle Lapidi ha approvato, inoltre, alcuni ordini del giorno che impongono la redazione di un Piano del Verde, l’obbligatorio avvio della Vas (Valutazione ambientale strategica)e della Via (Valutazione di impatto ambientale), con le conseguenti attività di concertazione, al fine di consentire informazione e partecipazione nella redazione del Prg.

Nadia Spallitta sottolinea l’importante ruolo svolto dai consiglieri comunali, Alberto Mangano (sotto a destra) e Aurelio Scavone, che hanno lavorato a tutela del futuro della città.

“Credo – dice – che l’Amministrazione e l’aula abbiano fatto un buon lavoro, anche se su alcune questioni è mancato probabilmente il coraggio di assumere decisioni più forti e alcuni respingimenti appaiono oggettivamente inspiegabili come, per esempio, nel caso della bocciatura dell’emendamento che invitava a potenziare la lotta all’abusivismo edilizio. O come nel caso della salvaguardia della costa sud della città, che puntavano a escludere interventi edificatori sulla fascia costiera. O, ancora, più emendamenti rivolti ad introdurre talune indicazioni in materia di Protezione civile”.

Soddisfazione viene espressa dal consigliere comunale del Pd, Rosario Filoramo: “Col voto favorevole del gruppo consiliare del Pd – osserva Filoramo – si chiude la sessione dedicata alle direttive del nuovo Prg. Soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento, presentato insieme alla consigliera Antonella Monastra, che rimuove definitivamente ogni riferimento al Piano strategico, residuo della pianificazione urbanistica dell’era Cammarata”.

Dopo aver ringraziato i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e dei Professionisti Liberi (“La loro presenza e partecipazione sarà utilissima per tutti i consiglieri comunali nell’approfondimento ed elaborazione del nuovo piano”), Filoramo esprime qualche critica: “Mi auguro – dice – che nel prossimo futuro il gruppo consiliare di Italia dei valori e l’Amministrazione dimostrino quel coraggio necessario al raggiungimento degli obiettivi di completezza che il nuovo Prg merita. Sottolineo con amarezza il loro voto contrario agli emendamenti relativi all’inserimento nelle direttive del Piano della Protezione Civile, alla zonizzazione sismica, alla pianificazione relativa al piano dei rifiuti, alla ripianificazione delle aree a rischio idrogeologico”.

“Grave – conclude Filoramo – il voto contrario sugli emendamenti relativi la perequazione e compensazione urbanistica. Mi auguro che tali obiettivi possano essere recuperati successivamente.

Questi in sintesi i punti chiave dell’idea che sottende alle linee guida:

– Supportare e rendere credibile la candidatura di Palermo a Capitale Europea della Cultura nel 2019;

– Individuare nel fiume Oreto e nella Circonvallazione di viale Regione Siciliana, nell’oltre Oreto e nell’oltre Circonvallazione i nuovi poli di trasformazione della Città;

– Ambire ad una dimensione metropolitana in vista della nuova forma amministrativa di Città metropolitana, seguendo una logica di decentramento e di costruzione delle nuove Municipalità urbane e di delocalizzazione dei servizi attrattori di un’utenza extra-urbana;

– Favorire lo sviluppo verticale della Città al fine di limitare il consumo del suolo e valorizzare il paesaggio urbano in quei contesti connotati da disordine urbanistico;

– Nuovo orientamento degli impianti e del patrimonio scolastico in centri di aggregazione per le famiglie;

– Assecondare e rafforzare i processi di trasformazione in Città digitale attraverso il modello della Smart City

– Assicurare la realizzazione di un nuovo assetto della rete del trasporto pubblico, al fine di promuovere l’intermodalità, attraverso un’attenta valutazione degli aspetti pianificatori, tecnologici ed economici che consenta di selezionare le opere da prevedere nel redigendo Piano;

– Rispondere alla domanda di residenza che si è radicalmente trasformata: servono case più piccole ed economiche di quelle oggi disponibili sul mercato immobiliare;

– Aumentare la qualità e la quantità degli spazi pubblici;

– Innovare il patrimonio edilizio esistente in termini energetici e “di qualità architettonica”;

– Convertire le distanze spaziali, espresse in metri, in distanze temporali, implementando la rete dei servizi e riordinando le funzioni (scuole, attrezzature, attività del terziario, etc.)

– Confermare il ruolo di Città snodo del Mediterraneo, interculturale e dell’integrazione;

– Dovrà essere individuata una area specifica da destinare ad una Piattaforma Logistica Urbana, consolidando le funzioni commerciali e non più produttive di alcune aree e riattivare le aree produttive ed industriali frammentate che potranno rigenerarsi in chiave residenziale;

– Creare un policentrismo dei servizi e delle strutture a partire da alcuni “vuoti urbani”, individuati nell’area Lolli / Notarbartolo, quella della Fiera, l’ex Ospedale Psichiatrico, il piano dell’Ucciardone, il Mercato Ortofrutticolo.

Nell’approvare il provvedimento il Consiglio Comunale ha voluto rispondere anche ad alcuni rilievi che erano stati mossi nei giorni scorsi da alcune associazioni, ricordando come una parte degli allegati della delibera, in particolare gli allegati B e C, sono il frutto del lavoro condotto negli anni dagli Uffici comunali e non hanno alcun valore prescrittivo rispetto al contenuto del futuro Piano che dovrà fare riferimento solo all’Allegato A, che è quello contenente le Linee guida.

Il Consiglio comunale ha inoltre sottolineato l’esigenza di un lavoro che individui un nuovo “Polo sportivo” in città, di cui però non è stata discussa né la localizzazione né la composizione. (a destra, Nadia Spallitta)

 


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