Il dott. Strano: “Per i lavori del Muos servono nuove autorizzazioni”

Da Rino Strano, medico e ambientalista del Wwf, da sempre in prima fila nella battaglia contro il Muos di Niscemi, riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo in cui chiarisce i termini della questione relativa alla revoca delle autorizzazioni. Revoca che al momento rende illegali i lavori al cantiere. Cosa che sfugge alle Forze dell’Ordine…

 

“In questi giorni, a proposito del MUOS e del sistema di antenne NRTF N.8 di Niscemi, si sta assistendo a strane interpretazioni delle regole che insistono su tali strutture.

Chi sono gli organismi dello Stato che stabiliscono le regole, quali devono essere le regole e come si intendano farle rispettare?
Si fa una grande confusione fra MUOS (ancora in costruzione e fermo perché ormai privo del VAS-VIA) e antenne NTRF N.8 (sistema di antenne le cui emissioni elettromagnetiche devono essere verificate dalla commissione presieduta da ISS e che probabilmente hanno già creato e creano problemi di salute da ben 22 anni).
Per quanto riguarda il MUOS, nella seduta del 30 Luglio 2012, l’Assemblea Regionale Siciliana sotto il governo Lombardo ha decretato a nome di tutti i cittadini siciliani il No al MUOS e la stessa Assemblea siciliana lo ha nuovamente ribadito l’8 Gennaio 2013 durate il presente governo Crocetta. E’ evidente che TUTTI i siciliani desiderano far valere la propria sovranità popolare stabilendo che la Sicilia non diventi sempre di più una piattaforma militare dove contrastare il terrorismo internazionale con i soliti atti di forza che fino ad ora hanno portato al progressivo deterioramento dei rapporti fra occidente ed oriente. L’Assemblea siciliana piuttosto ha espresso la propria volontà affinché la Sicilia diventi sede di incontro delle culture che vivono nel bacino del mediterraneo e luogo dove tutti i popoli sia occidentali che orientali possano dialogare e confrontare le proprie idee in modo pacifico.
Il Procuratore Giordano il 5 Ottobre 2012 ha posto sotto sequestro il MUOS per abuso edilizio all’interno della fascia “A” della riserva Sughereta di Niscemi, sito “SIC” cioè tutelato dalla comunità europea ad inedificabilità assoluta. A rafforzare tale tesi, il WWF Italia ha presentato denuncia presso il Parlamento europeo per mancanza di applicazione delle leggi che regolano i siti della “rete natura 2000” a cui appartiene la sughereta.
Il governatore Crocetta in data 29 Marzo 2013 ha revocato il documento del VAS-VIA (Valutazione Ambientale Strategica -Valutazione di Incidenza Ambientale) al MUOS mettendo in atto il “principio di precauzione”.

Tale documento ha permesso agli USA di poter iniziare i lavori e adesso che è stato revocato provoca il blocco delle attività nel MUOS perché lo priva dell’autorizzazione fondamentale al proseguimento dei lavori.
In pratica, secondo quanto mi è dato sapere, gli USA sono tenuti a ripercorrere tutto l’iter procedurale per farsi autorizzare il proseguimento dei lavori di costruzione del MUOS compreso il “famigerato” VAS-VIA. Tale documento dovrebbe evidenziare tutti i fattori che possano danneggiare l’ambiente e la salute umana nel territorio circostante la base americana e tali valutazioni vengono inficiate dal “segreto militare” che non permette di avere dati attendibili sull’Incidenza che il MUOS possa avere sull’uomo e sull’ambiente circostante la struttura.
Non si capisce a cosa siano attinenti e che utilità possano avere le misurazioni delle emissioni delle antenne NRTF N.8, previste dall’accordo Crocetta-Governo italiano, riguardo all’annullamento del VIA del MUOS disposto dal governo siciliano. Per quale motivo si devono attendere i risultati della commissione, chiaramente “di parte” vista l’esclusione di Zucchetti, il 31 Maggio prossimo visto che la revoca del MUOS non è legata alle emissioni delle antenne del sistema NRTF N.8 ma al documento del VIA e quindi è ad oltranza fino a quando gli USA non saranno in possesso di nuove autorizzazioni?
Le misurazioni delle emissioni delle antenne del sistema NRTF N.8 di Niscemi decise dall’accordo Crocetta- Governo italiano, dovranno servire alla predetta commissione “di parte” solo per verificare se tale impianto trasmittente rispetti le leggi che regolano le emissioni elettromagnetiche vigenti in Italia. Se ciò non dovesse essere, recita la norma, le antenne si debbono essere “ridotte a conformità”, cioè a norma di legge, abbassando la potenza delle emissioni e/o smantellandole (es. antenna del VERTEN da 2 milioni di watt).
Abbiamo nelle nostre mani documenti dell’ARPA Sicilia, ente statale che ha già monitorato le emissioni delle antenne, dove ripetutamente tali misurazioni portano valori ben oltre la soglia emettitiva permessa dalla legge italiana.
L’ultima misurazione che abbiamo è stata effettuata di recente e va da Dicembre 2012 a Gennaio 2013 dove i valori sono oltre soglia in modo quasi costante.
L’ultimo aspetto “inquietante” da valutare è CHI deve far rispettare le regole.
Fino a questo momento si è assistito a qualcosa di “paradossale”.
Premettendo che il cantiere del MUOS, con la revoca espressa dal governatore Crocetta, è privo del documento fondamentale per la prosecuzione dei lavori, gli organismi che sono deputati al rispetto delle leggi in Italia sono Carabinieri, Polizia e Vigili urbani.
Desideriamo sapere perché devono essere “segnalati” dalla Polizia i cittadini che democraticamente e pacificamente impediscono l’ingresso degli operai nel cantiere del MUOS, dichiarato fuori norma dalla legge italiana.

Viceversa non comprendiamo perché ad essere “segnalati” dalla Polizia non siano piuttosto gli operai e la ditta che insistono nel proseguimento dei lavori. Ci è stato detto che gli operai che entrano esplicano lavori di piccola manutenzione ordinaria della base NRTF N.8 ma in realtà, così come evidenziato pubblicamente più volte da diversi video reporter, gli operai sono molto impegnati al proseguimento del montaggio delle parabole del MUOS. Visto che né Polizia, né Carabinieri né Polizia municipale adempiono secondo il nostro parere ai compiti loro preposti, i cittadini dal basso cercano di far rispettare le leggi a propria tutela in uno Stato assente, quindi consensiente”.

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