Uno sguardo di dolore, compassione, sofferenza e speranza discende dallalto di quel crocifisso dellalbergheria restaurato allantico splendore grazie allintervento della fondazione salvare palermo che ha finanziato lopera di recupero realizzata dallanfe, dimostrando così che la formazione della regione siciliana può funzionare, mettendo a disposizione importanti competenze per le imprese e per la cultura.
Il Cristo restaurato: quando in Sicilia la formazione professionale funziona
Uno sguardo di dolore, compassione, sofferenza e speranza discende dallalto di quel crocifisso dellAlbergheria restaurato allantico splendore grazie allintervento della Fondazione Salvare Palermo che ha finanziato lopera di recupero realizzata dallANFE, dimostrando così che la formazione della Regione Siciliana può funzionare, mettendo a disposizione importanti competenze per le imprese e per la cultura.
Il cristo ligneo è certamente unopera straordinaria, finalmente rivelata al pubblico ieri pomeriggio alla chiesa di San Nicolò allAlbergheria, a pochi passi da Ballarò, nel bel mezzo di uno dei quartieri più difficili e affascinanti della città di Palermo: dove convivono, le une accanto alle altre, disperazione e speranza, devianze e devozione, miserie e ricchezze.
La Fondazione Salvare Palermo, restituisce alla nostra città un altro tassello del patrimonio artistico palermitano: il Crocifisso ligneo, attribuito dallo storico Antonio Cuccia a frate Innocenzo da Petralia, posto allinterno della chiesa di San Nicolò di Bari nel quartiere dellAlbergheria, nella stessa Chiesa in cui la Fondazione ha restaurato lo scorso anno lapparato decorativo in stucco bianco e dorato della parete di fondo dellabside centrale.
Il restauro è stato realizzato grazie allimpegno dellANFE che ha accettato di eseguire lintervento allinterno dello stage del corso di formazione di secondo anno Restauro di dipinti su teli e statue. Sotto lattenta direzione tecnica delle professoresse Francesca Barocchieri, Giovanna Distefano, la tutor Sara Scelfo, dodici stagisti, operatori appassionati e competenti , hanno recuperato unopera altrimenti perduta a causa della deteriorazione subita nei secoli. LANFE si è avvalsa anche del prezioso apporto e supporto di Anna Tschinke, tecnico della Unità Operativa Storico-Artistica della Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Palermo. I dodici stagisti restauratori che hanno materialmente restaurato lopera sono: Gabriella Amico, Giovanni Boncimino, Manuela Biondo, Roberta Bontate, Lorena Cottone, Giuliana Dino, Luisa Giuliano, Gabriella Greco, Rosamaria La Placa, Antonella Oliva, Rosolino Di Marco, Loredana Sabatino. Lorganizzazione è stata assicurata dagli architetti Antonio Di Lorenzo e Silvana Lo Giudice che ha anche coordinato loperazione.
A presentare e svelare lopera darte il parroco Don Andrea Giarratana, gli esecutori del restauro e la Presidente di Salvare Palermo, Rosanna Pirajno che ha invitato i numerosi intervenuti che affollavano la chiesa, ad aiutare la Fondazione con la donazione del 5 per mille. Solo con il vostro contributo ha esortato Rosanna Pirajno – si possono restaurare molte altre opere a Palermo. È un contributo che, come dimostra il restauro di questa opera, resta alla città e accresce la ricchezza artistica spirituale e materiale di tutti noi.
Emozionante il racconto dei restauratori che hanno ricordato come il loro impegno sia stato gratificante durante il duro lavoro di recupero anche per la straordinaria comunicatività e bellezza del crocifisso stesso. In effetti, a guardarlo (nelle foto di Giusi Andolina, il crocifisso restaurato) non si può non rimanere coinvolti. Sembra che quel cristo ligneo esprima tutta la passione di un Cristo vero per la viva e allo steso tempo difficile umanità che sta tutto intorno alla chiesa di San Nicolò di Bari.
La manifestazione è stata conclusa da un coinvolgente concerto di musica Gospel offerto dal Coro della comunità cattolica ghanese della parrocchia.. Quasi a simboleggiare come larte nella città di Palermo unisca sentimenti e tradizioni di culture e popoli diversi: esattamente come è stato nei secoli e comè ancor più oggi nella nostra città, ieri veramente al centro del Mediterraneo e crocevia di contaminazioni e modi desprimersi differenti.