Unione Europea, ma quanto ci costi!

Il caso ha voluto che la pubblicazione di un’inchiesta sull’Unione Europea, alla quale la redazione lavora da alcune settimane, coinciderà con un dibattito, in verità ricco di chiacchiere ma povero di dati, sull’approvazione del bilancio della stessa Unione.

Negli ultimi due giorni abbiamo assistito a un botta e risposta tra il capo del Governo (dimissionario, per fortuna) el nostro Paese, Mario Monti, e Bersani. Con il primo che dire che, tutto sommato, per l’Italia andata bene; mentre il secondo – Bersani, leader del Pd e prossimo alleato di Monti (ammesso che vincano le elezioni) – che attacca lo stesso Monti dicendo che la sua è una “vittoria di Pirro”.

Di altro, in verità, sull’Unione Europea non ci dicono. Appena qualche numero. La precisazione che c’è “crisi” e che, quindi, anche l’Unione dovrà tirare la cinghia. Parole, ovviamente.

Ma quali sono i numeri veri? Quanto costa l’Unione Europea? E a cosa serve? E  a chi serve?

Già nelle scorse settimane, numeri alla mano, abbiamo scoperto, spulciando tra i conti, che oltre il 40 per cento del Pil di tutti i Paesi dell’Unione, dal 2008 ad oggi, è servito per foraggiare le banche.

A questo punto dobbiamo dire la verità: è stato proprio questo dato, scoperto per caso, che ha fatto crescere in noi la curiosità di capire di più su questa Unione Europea. Studiando attentamente le ‘carte’ abbiamo scoperto che è di gran lunga peggiore di quanto sembri.

Da domani, i lettori di LinkSicilia, per cinque o sei giorni, avranno modo di approfondire alcuni dei temi di questa benedetta Unione Europea, Scoprirete, per esempio, non solo che costa un sacco di soldi (tolti ai cittadini che pagano le tasse), ma che spreca tante risorse finanziarie in iniziative semplicemente incredibili. ‘Bruciando’ soldi che vengono prelevati dalle tasche di famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese e di imprese che chiudono i battenti.

Da sempre, in Tv e nel giornali del nostro Paese, la parola “europeista” è sinonimo di uomo o donna politica lungimirante. Mentre gli anti-europeisti vengono additati come i “cattivi” politici. Leggendo la nostra inchiesta i nostri lettori avranno modo di farsi un’idea – su fatti concreti, numeri nudi e crudi – sull’Unione Europea.

Parleremo del Parlamento Europeo, istituzione costosa, autoreferenziale e inutile (il Parlamento Europeo non ha alcun potere sulla Commissione, che è l’esecutivo, cioè il Governo dell’Unione). Parleremo di quanto costa il Parlamento Europeo e del perché si parla di ridurre le indennità ai nostri parlamentari, mentre nessuno pone la questione di un Europarlamento che costa ai contribuenti una barca di soldi.

Parleremo della stessa Commissione Europea, un Governo che sfugge al controllo democratico, visto che i commissari europei vengono ‘designati’ da vari potentati, ma non eletti dal popolo. 

Con riferimento all’Italia – il nostro Paese che diventa ogni giorno più povero, con la disoccupazione che cresce, con i disoccupati che si suicidano, con le aziende che chiudono, con le famiglie che soffrono e con le tasse che aumentano – scopriremo che l’Unione Europea si prende da noi (da noi italiani, dalle nostra tasche!) molto di più di quello che ci dà (quando ce lo dà…).

Scopriremo che l’Unione Europea, per finanziarsi, non si accontenta più dei soldi che ogni Stato membro dà, ma ha escogitato nuove ‘fonti di finanziamento’ a scapito delle tasche di noi contribuenti. Tutto questo nel segreto più assoluto, con prelievi che solo gli addetti ai lavori conoscono.

Scopriremo, in parole povere, che l’Unione Europea è governata male, quasi come l’Italia, se non peggio. Scopriremo che, a quest’Unione Europea che fa acqua da tutte le parti, il nostro Paese ha ceduto quote importanti di sovranità nazionale, cambiando addirittura la nostra Costituzione! Tutto questo senza passare da un referendum popolare.  (sopra, a sinistra, foto tratta da indipendenza.com)

Scopriremo che, a quest’Unione Europea piena di ‘buchi’, l’Italia, il nostro Paese, ha ceduto la sovranità monetaria. Tutto questo senza passare da un referendum popolare. Una totale follia!

Il nostro ‘viaggio’ ci porterà ad approfondire i temi legati all’Eurozona. La lettura di tutto quello che abbiamo scoperto sull’Unione Europea spiega il perché un dibattito che è molto attivo e vivace tra gli economisti – il dibattito sull’uscita dell’Italia dall’euro – viene tenuto, nel nostro Paese, così sottotono.

In realtà, la fine dell’euro non è una prospettiva assurda. Al contrario, è molto più vicina di quanto si pensi.

Allora, cari lettori, a domani.

 

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