Crocetta: Micicchè e Lombardo hanno svenduto l’Autonomia

Fino a che punto Gianfranco Miccichè e Raffaele Lombardo possono essere considerato autonomisti? Nella passata legislatura, i due non hano fatto altro che sbandierare l’Autonomia siciliana come stella polare politica. Anzi, volerla dire tutta, all’Autonomia hanno accompagnato una vocazione meridionalista. Questo sia Grande Sud (il Partito di Miccichè), sia il Partito dei Siciliani ex Mpa (la formazione politica di Lombardo), hanno provato, senza grandi successi a strutturarsi nelle altre regioni del Mezzogiorno.

Lo scorso agosto, in occasione della composizione delle liste per le elezioni regionali, i due, presi da ‘astratti furori’ sicilianisti, hanno ‘impiombato’ la candidatura di Nello Musumeci, rifiutandosi di appoggiarlo. Hanno lasciato il candidato del Pdl, del cantiere Popolare e de la Destra spiegando che Musumeci aveva difeso poco la Sicilia perché era alleato del Pdl, a propria volta alleato della Lega, nemica della Sicilia e del Sud.

Che fine hanno fatto, in questa campagna elettorale Miccichè e Lombardo? Sono alleati del Pdl di Berlusconi e della Lega. E, alla fine, dello stesso Nello Musumeci, alleato del Pdl. Un ‘fulgido’ esempio di coerenza politica…

Prendendo spunto da questo ‘balletto’ di Miccichè e Lombardo, che prima sputano ne piatto e poi ci mangiano, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, a approfitta per mettere a nudo le contraddizioni di Grande Sud e partito dei Siciliani: “La Sicilia sicuramente non si difende facendo l’alleanza con la Lega Nord – dice Crocetta -. La scelta di Grande Sud, scontata da tempo, e del Partito dei Siciliani-Mpa, di sostenere Berlusconi coincide con l’apparentamento di tante liste con quella della Lega. Una scelta di totale incoerenza rispetto ai percorsi avviati nella precedente legislatura”.

Lombardo, universalmente considerato il ‘filosofo’ delle maggioranze variabili (destra, centro e sinistra per me pari sono) ha giustificato la sua alleanza con il Pdl e la Lega con la chiusura, nei suoi riguardi, di “Centro democratico”, il Movimento di Bruno Tabacci alleato del centrosinistra (in realtà, a quanto si racconta, Lombardo, dopo aver candidato il figlio all’Ars, avrebbe voluto candidare il nipote al parlamento nazionale: che volete: il nepotismo o si fa bene o non si fa…). Tesi alla quale il presidente della Regione non crede: “Non vale invocare eventuali chiusure di Tabacci, rispetto alle candidature di tali forze – precisa Crocetta – poiché esse si sarebbero potute presentare al Senato persino da sole, o con alleanze sicuramente non riconducibili al rapporto con la Lega”.

“Il Sud e la Sicilia si difendono con chiarezza – prosegue il presidente – e non con le proclamazioni di un autonomismo immediatamente tradito, per un o due posti alla Camera. Sono convinto che i siciliani ormai comprendono che l’unica forza coerentemente autonomista in Sicilia è il Megafono-lista Crocetta”.

“Faccio appello ai veri autonomisti – conclude Crocetta – di avviare insieme a noi un percorso che difenda la Sicilia dagli attacchi leghisti”.

Non si fa attendere la replica di Grande Sud, affidata a Picco Fallica, parlamentare nazionale e segretario regionale di questo Partito nella nostra Isola. “Il problema della Sicilia – dice Fallica – non è la Lega Nord, ma la patologica incapacità dei suoi governi, soprattutto quello in carica, a porre in essere delle misure di carattere strutturale in grado di rendere la nostra terra competitiva e fortemente attrattiva per gli investitori. Solo così sarà possibile creare sviluppo e nuova occupazione. La Sicilia si difende facendola crescere”. 

“Se chi governa si concentrasse di più sulle riforme da fare – aggiunge Fallica – piuttosto che imbastire sterili e demagogiche polemiche elettorali, la Sicilia ne gioverebbe di certo. Le esperienze di governo del centrodestra hanno dimostrato che quando il Sud è forte e ben rappresentato – 61 a zero docet – non c’è Lega che tenga, il Meridione e la Sicilia ne beneficiano enormemente. Forse sbagliamo e per questo attendiamo che Crocetta ci smentisca, ma noi ricordiamo che l’acqua a Palermo, la Palermo-Messina, la Catania-Siracusa e tanto altro ancora – conclude l’esponente di Grande Sud – non sono opere realizzate durante i governi di centrosinistra”.

 

 


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