Lombardo & Miccichè, dal ‘sicilianismo’ alle pagnotte di Berlusconi…

La Sinistra siciliana, anzi, italiana, perde uno dei suoi ‘alleati’ migliori: Raffaele Lombardo. L’ex presidente della Regione siciliana, dopo aver amministrato (o disastrato?) l’Isola con il Pd ha deciso di cambiare casacca. Torna dov’è nato e cresciuto, cioè tra gli ex democristiani? No: va con Berlusconi.

Per il Partito di Bersani, che fino all’ultimo ha cercato di convincerlo a restare a ‘’sinistra’ con Bruno Tabacci (altro uomo di ‘sinistra), è un colpo serio: il passaggio di Lombardo – specializzato in maggioranze variabili – dal centrosinistra al centrodestra potrebbe costare allo schieramento che sostiene Bersani da uno a due senatori. E con i tempi che corrono, ovvero con il pericolo di un ‘pareggio’ al Senato tra Bersani e e il centrodestra, beh, questo è un bel problema.

Per lo schieramento di Berlusconi l’arrivo di Lombardo è un grande acquisto. Con il Cavaliere arriva – anzi, ritorna – un uomo politico tutto d’un pezzo, con le idee sempre chiare, ‘corretto’, refrattario al tradimento (Totò Cuffaro a parte), con amicizie ‘pericolose’ (a queste ‘cose siciliane’ il Cavaliere è abituato essendo amico di Dell’Utri) e, soprattutto, coerente con la corrente politica alternata: un po’ di qua un po’ di là, un po’ di qua, un po’ di là, un po’ di qua, un po’ di là…

Ah, Lombardo:se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Dove lo trovano il Cavaliere e Gianfranco Miccichè un altro che li prende a pesci in faccia e che, poi, si fa pure pregare per tornare da loro? Sputa sempre nel piatto politico dove mangi che ti troverai bene, insomma.

Sarà un piacere per i dirigenti del Pdl siciliano avere di nuovo accanto Raffaele da Grammichele. Pensiamo, tra tutti, al ‘piacere’ che in queste ore sta provando il senatore Giuseppe Firrarello. Per non parlare del genero dello stesso senatore, Giuseppe Castiglione, altro amico ‘fraterno’ di Lombardo. Tacendo, ovviamente, sull’eurodeputato ed ex assessore (dell’ex giunta regionale Lombardo), Giovanni La Via, che è stato sbattuto fuori dal Governo proprio dall’ex presidente della Regione.

Un pugno di amici, insomma. Se ci sono tre uomini politici che sono stati presi a pesci in faccia, sbatacchiati, abbattuti, picchiati, strapazzati da Lombardo, ebbene, questi sono Firrarello, Castiglione e La Via. Per quattro anni Lombardo, da presidente della Regione, non ha fatto altro che buttare veleno e fiele sul Pdl siciliano e suoi massimi rappresentanti.

Ha parlato male di Firrarello, di Castglione, persino del presidente uscente del Senato, Renato Schifani.

Su indicazione del Pd ha sbattuto fuori dal Governo siciliano Grande Sud di Gianfranco Miccichè, lasciandolo per due anni con il ‘culo a mollo’. Espressione troppo cruda? Non esattamente. Miccichè aveva lasciato il Pdl per passare con Lombardo. Il quale lo ha ‘usato’ per due anni e poi l’ha ‘posato’.

Ora questi signori si ritrovano tutti insieme, appassionatamente’. Supponiamo che questa ritrovata’ unità dà ai siciliani grandi certezze sulla chiarezza delle idee politiche.

Soprattutto dopo che Lombardo e Miccichè, lo scorso agosto, hanno distrutto – non troviamo un’altra parola – lo schieramento di centrodestra, impedendo a Nello Musumeci di vincere le elezioni regionali.

Infatti, se Musumeci fosse stato appoggiato, oltre che dai Partiti che hanno votato per lui – Pdl, Cantiere Popolare e La Destra – dal Partito dei Sicilia i di Lombardo e da Grande Sud di Miccichè sarebbe diventato presidente della Regione siciliana con oltre il 60 per cento dei consensi.

Invece – com’è noto – Lombardo e Miccichè, che sei mesi fa erano autonomisti e sicilianisti, hanno detto no all’alleanza con Musumeci perché quest’ultimo, dicevano, era alleato del Pdl a propria volt alleato della Lega…

Sei mesi dopo Lombardo e Miccichè sono alleati del Pdl, della Lega e dello stesso Musumeci. La coerenza prima di tutto! Mentre l’autonomismo e il sicilianismo di Lombardo e Miccichè si sono trasformati in ‘pagnottismo’: della serie, vediamo di acchiappare una poltrona, qualunque essa sia!

Bravi Raffaele & Gianfranco, questa sì che è grande politica…

 

 


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