La maledizione del Cas, Crocetta invita Patrizia Valenti a dimettersi

‘Non sono stato assolutamente informato dall’assessore della sua condizione giudiziaria. Questo non mi sembra affatto leale, l’assessore ne tragga le necessarie conseguenze’. Lo dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, in merito alla questione giudiziaria dell’assessore Patrizia Valenti, rinviata a giudizio per omissione di atti d’ufficio per vicende amministrative che risalgono al 2009.
Il governatore spiega che la tipologia di reato non rientra tra quelle previste dal codice etico, per cui anche per qualsiasi altro assessore o dirigente, non potrebbe procedere alla revoca del mandato. Ma, in pratica la sua dichiarazione suona come un invito alle dimissioni, o meglio, a non accettare l’incarico offertole.

La vicenda che riguarda Patrizia Valenti è complessa.  Riguarda, infatti,  la gestione del Cas, il Consorzio Autostrade siciliane. Al centro di polemiche e inchieste giudiziarie per il pessimo stato in cui versano le autostrade siciliane. L’avventura di Patrizia Valenti sulla plancia di comando del Cas dura poco più di un anno e tre mesi.

Tra la primavera del 2008 e il luglio 2009 Patrizia Valenti proverà a mettere ordine negli uffici del Cas. Un lavoro difficile che le costerà anche minacce: per esempio, una bella cartuccia come ‘regalo’ nel Natale del 2008 e in tentativo di forzare la portineria del residence dove abita a Palermo per consegnarle uno strano pacco.

Il 20 luglio del 2010 il governo Lombardo commissaria il Cas. Per Patrizia Valenti l’atto di scioglimento del Consorzio autostrade non è regolare. Motivo: il decreto varato dal governo Lombardo fa riferimento a una relazione relativa a un periodo precedente all’insediamento del Consiglio direttivo. Da qui il suo ricorso al Tar. Che le dà ragione, sospendendo il decreto di scioglimento del Consiglio direttivo varato dal governo. Patrizia Valenti e i componenti del vecchio Consiglio direttivo, però, non torneranno ai vertici del Cas.  Lombardo presenta ricorso al Cga (Consiglio di giustizia amministrativa), che dà ragione al governo.

Alla luce di ciò, la Valenti,  non avrebbe ottemperato per alcuni mesi a un provvedimento dei giudici amministrativi che imponeva l’assunzione immediata nel ruolo di dirigente generale di Olivia Pintabona, dipendente del Consorzio. Un semplice ritardo, secondo i legali della Valenti, dovuto anche alla necessità di approfondire la questione.  Dovrà comunque presentarsi a febbraio dal giudice per questo motivo.

E, poi, la guerra del governo Lombardo contro la Valenti, con uno sfondo fatto di mega appalti e di una gestione ‘allegra’ e controversa di risorse pubbliche. Vi abbiamo raccontato i passaggi del mistero Cas e del caso Valenti in questa inchiesta:

Le autostrade del Cas…

 

 


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