Primarie centrosinistra, Bersani e Renzi al ballottaggio

Alcuni lettori del nostro giornale hanno criticato la nostra scelta di pubblicare ieri sera, alle 20 e 25 circa, il numero degli elettori che hanno preso parte alle elezioni primarie del centrosinistra.

Per la cronaca, la chiusura dei seggi-gazebo era prevista alle 20,00. Alle 20 e 10 di ieri sera il Corriere della Sera on line scriveva che il numero degli elettori che si erano recati a votare era pari a 2 milioni 450 mila. Alle 20,10, fino a prova contraria, i seggi-gazebo avrebbero dovuto essere chiusi.

Abbiamo atteso altri 15 minuti circa. Poi abbiamo pubblicato il nostro articolo. Dicendo che rispetto alle primarie del 2005, quando il popolo del centrosinistra ‘incornò Romano Prodi, c’erano stati 2 milioni di elettori in meno. (a sinistra, foto tratta da fanpage.it)

Qualche ora dopo gli elettori che si sono recati ai gazebo a votare sono diventati 4 milioni: un milione e mezzo in più! Ci fa piacere. Peccato che alle 20 e 10 il Corriere della Sera on line ne contava un milione e mezzo in meno! 

E non era solo il Corriere della Sera, in verità, a commentare il risultato. Anche sulla Rete – specialmente su facebook – si commentava il basso numero di elettori. Che invece, qualche ora dopo sono aumentati.

Detto questo, nessun candidato ha raggiunto il 50 per cento dei consensi. Pier Luigi Bersani si è fermato al 44,3 per cento; Matteo Renzi al 33,29 per cento; Nicki Vendola al 15,21 per cento; Laura Puppato 2,97 per cento, Bruno Tabacci 1, 2 per cento.

Inevitabile il ballottaggio tra Bersani e Renzi.

Il nostro giudizio, rispetto a quanto scritto ieri sera, non cambia: nel 2005, Romano Prodi portò ai gazebo 4,5 milioni di elettori (e non dopo le 20,00!, ma un po’ prima). Ieri, dopo un dispiegamento mediatico mai visto – giornali, tv, sindacati, organizzazioni imprenditoriali e la mobilitazione dell stesso Partito democratico – alle 20 e 10 gli elettori recatisi ai gazebo, piaccia o no, erano 2 milioni e 450 mila.

Poi sono diventati 4 milioni. Lo ripetiamo: ci fa piacere. In ogni caso, con tutti gli ‘sforzi’, sono sempre 500 mila elettori in meno rispetto al 2005.

I numeri – e le stranezze – sono questi. Il resto sono chiacchiere.    

 


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