Crocetta Roma dipendente? C’è chi dice sì…

La missione romana del Presidente della Regione, Rosario Crocetta, volato nella capitale per discutere della formazione della giunta con i leader nazionali dei partiti che lo appoggiano, sta creando molti malumori in Sicilia.

Dov’è finita l’indipendenza dai partiti urlata in campagna elettorale? Dove è finito l’orgoglio siciliano sbandierato con convinzione? Certo, è ancora presto per un giudizio netto. Bisognerà aspettare la conclusione delle trattative e vedere i nomi che tirerà fuori dal cappello. Ma, c’è chi pensa, che il solo fatto di avere intavolato queste trattative capitoline, sia sufficiente per parlare di un Presidente della Regione ‘Roma-dipendente’.

Una conferma eclatante di questa dipendenza sarebbe certamente la nomina dell’ex funzionaria di Bankitalia, vicina al governo Monti e sponsorizzata dall’Udc, Paola Casalova. Crocetta ha dichiarato di non conoscerla. Ma i casiniani continuano a rilanciare questo nome.

Il che non stupisce. L’Udc che sostiene con fervore il governo della macelleria sociale di Monti, vorrebbe anche per la Sicilia una sua metastasi.  Un si di Crocetta equivarrebbe ad una sottomissione totale, o meglio ad un commissariamento bello e buono della Regione.  Si tratterebbe, sic e simpliciter,  di dare in pasto quel che resta della Sicilia ai lupi delle banche e della finanza.

A quel punto, Crocetta farebbe bene a includere nella sua maggioranza anche il Pdl. Per avere la fotocopia esatta del governo romano a Palermo.

Vedremo, al di là delle ipotesi, cosa succederà nella realtà. Intanto, come detto, il malcontento è già esploso.

Non ha dubbi, ad esempio, il deputato del Pdl, Salvino Caputo: “Crocetta è l’esempio classico di un Presidente Roma-dipendente. Ancora non abbiamo una giunta perché aspetta che i partiti si mettano d’accordo. Altro che autonomia. Quello era solo uno slogan da campagna elettorale”.

Anche per Giancarlo Cancelleri, deputato del Movimento 5 Stelle “sarebbe incredibile se Crocetta si facesse condizionare dalle segreterie romane. Ma aspettiamo di vedere cosa succede. I primi nomi li ha scelti lui, speriamo che continui su questa scia. Valuteremo a cose fatte”.

Delusione pure in casa Mpa: “Devo confessare la mia delusione nell’apprendere che si è svolta a Roma una riunione con i rappresentanti nazionali dei partiti per decidere gli assetti del Governo regionale della Sicilia». Lo afferma Rino Piscitello, coordinatore regionale del Partito dei Siciliani-Mpa. «Sono convinto e mi auguro che il Presidente Crocetta non si farà condizionare da logiche e pressioni romane di alcun tipo e che vorrà difendere la sua autonomia e quella della Regione, impedendo che il destino della Sicilia torni ad essere deciso a Roma. L’incontro avvenuto non è però un buon segnale e voglio sperare che resti un avvenimento isolato”.

Una voce ‘democristiana’ fuori dal coro è quella del deputato del Pid-Cantiere Popolare, Toto Cordaro: “Meravigliarsi del fatto che Crocetta si confronti con le segreterie dei partiti che lo hanno eletto, mi sembra ipocrita. E’ normale che sia così, anzi mi sembra pure un fatto di bon ton istituzionale”. E quando gli faciamo notare che era stato lui stesso a dire che si sarebbe mantenuto indipendente aggiunge: “Non peso le parole. Quello che mi auguro è che Crocetta mantenga l’autonomia di giudizio, quindi che scelga persone davvero valide. Noi del Pid faremo una opposizione responsabile. Valuteremo i fatti e gli atti. E il primo atto sarà la composizione della giunta”.

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