Crocetta non sia schiavo di Roma: il prof Massimo Costa assessore all’Economia

Dopo i sogni venduti  in campagna elettorale, i siciliani si risvegliano in una realtà che potrebbe essere amarissima. Ne è prova la  notizia secondo cui il nuovo assessore regionale all’Economia della giunta Crocetta potrebbe essere nominato da Roma.

Già circolano i nomi. L’ultimo è quello di Paola Casavola, vicina al ministro Fabrizio Barca. In coppia con il ‘montiano’ Biagio Bossone, Ragioniere generale, controllerebbe bilancio, società collegate e fondi europei. Altro che collaborazione con il governo nazionale, si tratterebbe di un commissariamento illegale e  mal celato.

Di fatto, un addio all’Autonomia siciliana. Non ci sono dubbi che la colpa sarebbe  da attribuire, in larga parte,  ai politici siciliani, incluso l’ultimo governo, che ne hanno abusato. Spendendo, ad esempio, centinaia di milioni di euro in consulenti e dirigenti esterni. Svuotando le casse di ua regione oggi sull’orlo del default, come ammesso nei giorni scorsi, tardivamente, anche dall’ex assessore all’Economia, Gaetano Armao.

Ma sappiamo pure che, se la Sicilia è finanziariamente allo stremo, lo di deve anche alle manovre del governo nazionale che tra i limiti del patto di stabilità, tagli di trasferimenti agli enti locali e politiche economiche  recessive, hanno dato il colpo di grazia alle regioni strutturalmente più deboli. I numeri, come vi abbiamo raccontato in questo articolo, lo dimostrano.

Alla luce di queste considerazioni, il nuovo Presidente della regione, Rosario Crocetta, che pure ha dichiarato di volere difendere l’Autonomia siciliana e di non essere ‘schiavo’ dei partiti, nel tentativo di curare i conti pubblici, rischia di proporre un rimedio peggiore del male.

Affidare un assessorato strategico come quello all’Economia al governo Monti sarebbe, infatti un errore catastrofico.  Significherebbe rinunciare al tentativo di riappropiarsi di tutte quelle parti dello Statuto che pure la Lega nord ci invidia (come la terittorializzazione delle imposte) e che lo Stato si ostina a non volere applicare. 

Significherebbe anche affidare i siciliani alle ‘cure’ del governo dei banchieri e dei poteri forti europei che gli italiani, tutti,  hanno cominciato a chiamare il governo della macelleria sociale. Un gesto assolutamente in cotraddizione non solo con le dichiarazioni di Crocetta sull’Autonomia e sul suo rapporto con i partiti, ma anche con quelle su una spending review che non dovrà pesare sui cittadini già ampiamente vessati e ridotti alla fame. 

Tra l’altro, il Presidente della Regione, anche ieri sera, dal palco di piazza Politema a Palermo, dove si è esibito Franco Battiato, ha ribadito che è necessario ritrovare l’orgoglio di essere siciliani contro i pregiudizi continentali.  Un appello inutile se poi affida le chiavi delle casse siciliane a Roma. Sarebbe come ammettere che in Sicilia, mancano persone serie e preparate.

Proprio per il ruolo di assessore regionale all’Economia, ci viene subito in mente un nome, quello del docente universitario di Economia Aziendale, il palermitano, Massimo Costa. Persona competente e seria. senza alcuna ombra di dubbio, e cosa importante, tra i massimi esperti in tema di Autonomia siciliana. Quell’Autonomia che porterebbe tanti vantaggi alla nostra regione, ma che passerebbe necessariamente da una responsabilizzazione della classe politica e da sacrifici, che, per una volta, alla lunga, portrebbero solo bene ai siciliani.

Presidente Crocetta, non ci deluda anche lei. Di ‘schiavi di Roma’ ne abbiamo visti fin troppi. E, hanno solo fatto danni.

I numeri dimostrano che il Governo Monti sta affondando l’Italia
Roma sta per commissariare in modo soft la Sicilia?
La Sicilia regala all’Italia 10 miliardi di euro l’anno (almeno)

 

 


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