Finalmente un’iniziativa per ridurre i privilegi dei 90 ‘Califfi’ di Sala d’Ercole

Costi della politica siciliana: non ci sono solo i grillini pronti con la ‘scure’ tra le mani per ‘tagliare’ tutti i privilegi dei 90 ‘califfi’ di Sala d’Ercole. Anche nel Pdl c’è un parlamentare che ga addirittura pronto un disegno di legge per recidere, si spera definitivamente, il legame che equipara il Parlamento siciliano al Senato della Repubblica.

“E’ già pronto, lo presenteremo l’indomani dell’insediamento, il disegno di legge che modifica la legge che equipara l’Ars al Parlamento nazionale”, dice Marco Falcone, deputato del Pdl rieletto a Sala d’Ercole.

“Ritengo opportuno e necessario – spiega il deputato – ridimensionare gli orpelli e i privilegi che, oltre a far levitare i costi della politica, hanno soprattutto allungato le distanze tra l’elettorato e i suoi rappresentanti con il risultato della disaffezione della gente verso la politica”.

Marco Falcone tocca un tasto delicatissimo, se è vero che, alle ultime elezioni regionali, ha votato il 47 per cento circa degli elettori aventi diritto (percentuale che si abbassa ulteriormente si vengono conteggiate le schede bianche).

“Ho ritenuto – aggiunge il parlamentare – che, al di là della demagogia astratta e parolaia di chi, pur riconoscendo la necessità dei tagli, poi li vuol far gravare sulle spalle degli altri, occorreva invece passare ai fatti, modificando proprio quella legge – la legge regionale numero 44 del 1965 – che è l’alibi per chi ostacola l’eliminazione delle specificità e dei privilegi riservati ai Parlamentari dell’Ars”.

“E’ inutile aggiungere – conclude Falcone – che questa nuova legge va a modificare l’intero sistema dei parametri remunerativi dei parlamentari, con un avvicinamento ai principi di sobrietà a cui anche i parlamentari devono attenersi”.

LinkSicilia si impegna con i propri lettori a seguire, passo dopo passo,l’iter di questo disegno di legge a Sala d’Ercole.

Segnaleremo i parlamentari che dichiareranno favorevoli al provvedimento con le parole e, soprattutto, con i fatti. E segnaleremo, ovviamente, con nomi e cognomi, quei parlamentari che proveranno a ostacolare questo disegno di legge (perché ci saranno).

Ovviamente, per evitare brutti scherzi – conoscendo fino troppo bene i nostri ‘polli’ – segnaleremo ai nostri lettori le nuove indennità che dovrebbero sostituire le attuali ‘diarie’ complessive dei parlamentari di Sala d’Ercole. Una diaria che, tra indennità varie e ‘ammennicoli’ altrettanto vari, non si ferma – come si ostina a scrivere qualcuno – a 12 mila euro mensili, ma sfiora una media di 18 mila euro al mese (con punte più alte per chi ricopre certi incarichi).

 


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