Domani, 28 ottobre, si vota per l'elezione del presidente della regione siciliana e per il rinnovo dell'assemblea regionale. Le urne saranno aperte solo domenica, dalle ore 8 alle 22. Lo scrutinio iniziera' lunedi' 29, dalle ore 8.
Elezioni, 4,4 milioni di siciliani alle urne, donne in maggioranza
Domani, 28 ottobre, si vota per l’elezione del presidente della Regione siciliana e per il rinnovo dell’Assemblea regionale. Le urne saranno aperte solo domenica, dalle ore 8 alle 22. Lo scrutinio iniziera’ lunedi’ 29, dalle ore 8.
A essere chiamati alle urne sono 4.426.754 siciliani (di cui la maggioranza, 2.284.380, donne). Si votera’ in 5.307, sezioni sparse nei 390 comuni delle nove province dell’Isola. In occasione delle ultime elezioni regionali nel 2008 (13 e 14 aprile) a votare fu il 66,68% degli aventi diritto, ma in quel caso le urne rimasero aperte anche il lunedi’ e furono rinnovati, contestualmente, Senato e Camera. Per individuare un’analoga tornata elettorale bisogna andare, invece, al 2006, quando nell’unico giorno in cui si voto’, il 28 maggio, l’affluenza fu del 59,16%.
Dieci i candidati a presidente della Regione, 1629 aspiranti deputati. La scheda di votazione e’ unica e l’elettore dispone di due voti, uno per la scelta della lista regionale, il cui capolista e’ candidato alla carica di presidente, l’altro per la scelta della lista provinciale. Nell’ambito della lista provinciale prescelta, l’elettore puo’ esprimere la preferenza per uno dei candidati alla carica di deputato regionale compreso nella lista medesima.
L’elezione e’ a turno unico e quindi non e’ previsto alcun ballottaggio. Sara’ eletto presidente della Regione il candidato che totalizzera’ il maggior numero di preferenze.
I risultati ufficiali saranno proclamati dagli appositi Uffici centrali circoscrizionali, costituiti presso i tribunali dei nove comuni capoluogo, e dall’Ufficio centrale regionale, costituito presso la Corte d’Appello di Palermo.
I deputati da eleggere sono novanta, visto che la legge di riforma costituzionale, che ne prevede l’abbassamento a 70, non ha ancora avuto l’ok definitivo dal parlamento nazionale (si attende la “seconda lettura” alla Camera). A palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, entreranno 80 deputati eletti nelle liste provinciali, oltre al presidente della Regione, al candidato governatore arrivato secondo e agli 8 nomi presenti nel listino del vincitore.
La legge elettorale siciliana consente, infatti, di “pescare” nel listino qualora la coalizione vincente non raggiunga nel proporzionale il numero di 54 deputati che le assicurino un’ampia maggioranza. Nei 9 collegi provinciali la ripartizione dei seggi, attribuita secondo un quoziente legato alla popolazione, prevede 7 eletti ad Agrigento, 4 a Caltanissetta, 17 a Catania, 3 a Enna, 11 a Messina, 20 a Palermo, 5 a Ragusa, 6 a Siracusa e 7 a Trapani.