Ci voleva giovanna marano, candidata alla presidenza della regione siciliana delle liste sinistra-liberasicilia e italia dei valori, per dire a massimo russo, il 'celebrato' assessore regionale alla salute di raffaele lombardo, che la sanità pubblica siciliana è un delirio.
La sanità ‘virtuale’ di Massimo Russo
Ci voleva Giovanna Marano, candidata alla presidenza della Regione siciliana delle liste Sinistra-LiberaSicilia e Italia dei Valori, per dire a Massimo Russo, il ‘celebrato’ assessore regionale alla salute di Raffaele Lombardo, che la sanità pubblica siciliana è un delirio.
“Chissà come fa l’assessore Russo – dice Giovanna Marano – a conciliare la soddisfazione per questa grande eredità con quanto reso noto dalla Conferenza Stato-Regioni che, non più di quattro giorni fa, ha messo la Sicilia tra le quattro regioni d’Italia più inadempienti, ovvero quelle che non riescono nemmeno a garantire i Lea, i Livelli essenziali di assistenza”.
“La verità – aggiunge – è che, sempre di più, la sanità di Russo è virtuale e che il disagio quotidiano vissuto dai pazienti siciliani, in questi anni, si è aggravato”.
Purtroppo Giovanna Marano ha ragione, non perché noi facciamo il’tifo’ per lei, ma perché dice una grande verità. Nessuno, per esempio, ha detto quello che sta succedendo negli ospedali pubblici della nostra Isola. Nessuno dice ai cittadini siciliani che i criteri per ricoverare i pazienti sono stati ristretti. Detto in parole povere, i ricoveri verranno ridotti drasticamente. (a destra, Massimo Russo e Raffaele Lombardo, foto tratta da quellicheilpoliclinico.blogspot.com)
Solo chi non potrà stare in piedi avrà diritto a un letto in ospedale. Questa scelta nasce dal fatto che si dà per scontata la cosiddetta ‘medicina del territorio’, ovvero – per citare un esempio – i Punti territoriali di assistenza (Pta), che dovrebbero fare da ‘filtro’agli ospedali pubblici. Accompagnati da una presenza più incisiva dei cosiddetti medici di famiglia.
Si tratta di una gigantesca presa per i fondelli. la medicina del territorio, in Sicilia, tranne rarissime eccezioni, non c’è. Mentre i medici di famiglia, quando va bene, lavorano un paio di ore al giorno. Con il risultato che i pazienti che dovrebbero essere visitati e gestiti da loro, vengono dirottati matematicamente nei Pronto soccorsi.
Ora gli ospedali pubblici li rimanderanno a casa, anche se le loro condizioni non saranno delle migliori. Fidando nei Pta che non ci sono e nei medici di famiglia chiamati – non si capisce da chi – a lavorare di più…
A farne le spese saranno i cittadini più poveri. Chi ha i soldi, infatti, si ricovererà nelle cliniche private. Chi non ha soldi si attaccherà al tram. Questa è la sanità del Governo Lombardo-Russo. Il resto sono chiacchiere.