La scrittrice romagnola ha incontrato il pubblico alla libreria Mondadori; l'occasione è la presentazione del suo ultimo libro "Zoo"- Zoo - Isabella Santacroce di Vittorio Bertone
Isabella Santacroce: ‘la scrittrice mascherata’
Isabella aveva un vestito con gonna nera e merletti e pizzi un po ovunque. Aveva anche due trecce di capelli nerissimi, solo le scarpe erano chiare. Ma soprattutto Isabella aveva una maschera che portava con il solito talento nella cura del look e la solita carica simbolica.
Interessante incontro ieri sera alla libreria Mondadori di Via Sangiuliano con Isabella Santacroce, una tra le scrittrici più di culto degli ultimi anni. Sin dagli esordi i suoi libri non sono mai passati inosservati grazie alla forza della provocazione e a quella anticonvenzionalità che, sapientemente giocata, ha saputo colpire molti lettori e creare un buon seguito di appassionati. La Santacroce arriva a Catania (sarà anche ad Alcamo e Palermo) per presentare la sua ultima fatica Zoo. Un libro un po diverso rispetto alle parabole pop-allucinate delle prime opere e alla parentesi gotica del precedente “Dark Demonia”. Quì, in Zoo, Isabella abbandona le sue avventure di follia acida per raccontare il triangolo d’ amore-odio tra un padre, una madre ed una figlia: una storia vera di una famiglia vera privata, però, di riferimenti biografici e di spazio-tempo.
L’incontro è stato aperto con le presentazioni di rito. A fare gli onori di casa ci stava la scrittrice Stefania Nibbi che ha delineato un quadro affascinto dell’opera della Santacroce Quello che ammiro di Isabella Santacroce è la capacità, davvero rara, di vivere dentro di sè anziché fuori come tutti noi– ha sottolineato la Nibbi – un coraggio che Isabella mostra al mondo col suo talento poetico e distruttivo.
Poi Isabella, ha preso il libro in mano e ha cominciato a leggere tutto dun fiato la porzione finale del suo libro: un lungo e delirante passaggio tra dolore, disperazione, sesso e quella morte vista come il buco nella gabbia. Con la sua s sibilante e la sua spiccata teatralità, la scrittrice emiliana ha creato un momento di particolare tensione emotiva dove la voracità con cui divorava pagina per pagina del suo libro, ha giocato un ruolo importante. Alla fine della lettura, così, il pubblico sembrava imbambolato e intimorito dalla performance della Santacroce. Ci è voluto un po, prima che in sala si sciogliesse il ghiaccio e si cominciasse con le domande alla scrittrice.
Rotto il ghiaccio, sono intervenuti in molti superando la timidezza. Domande sul testo, curiosità, ma anche veri e propri sfoghi che vedevano in Isabella uno specchio da chiamare in causa. Alcune ragazze rispettavano il tema dark della serata mostrando labbigliamento nero che ci si aspettava. Vero è che la maschera ingombrante che Isabella indossava (e che mai si leverà), col passare dei minuti, è sembrata non esserci più, ormai parte integrante della Santacroce di Zoo. Porto la maschera perché è giusto non presentare questo libro con la mia faccia ha sussurra Isabella anzi sapete che vi dico, non la toglierò mai più, è parte di me ormai.
Chi aveva assistito al precedente incontro che vide impegnata Isabella Santacroce a Catania in occasione delluscita di Revolver (2004), sarà rimasto colpito dalla inedita pacatezza della dark lady. In quelloccasione la scrittrice apparve intrattabile, scontrosa, egocentrica e scappò via a soli quindici minuti dallinizio del reading. Ieri sera, al contrario, ha mostrato una pazienza ed una voglia di interazione probabilmente inaspettati alla vigilia, ma apprezzati dalla gente che l’ha davvero sommersa di domande. Forse è stata la maschera a renderla più mansueta, forse era il personaggio che entrava nei suoi vestiti, o forse la maturità per una scrittrice giunta al suo settimo libro.
Isabella Santacroce (Riccione, 1965) nasce come pittrice esponendo i suoi lavori a Londra, Parigi e New York. Debutta come scrittrice con “Fluo – storie di giovani a Riccione” nel 1995. I seguiti sono “Destroy” del ’96 e “Luminal” (di cui parteciperà alla stesura della pellicola omonima) del 1998. con “Luminal” si conclude anche la sua “era Feltrinelli”, poichè “Lovers” e “Revolver” e il poemetto “Dark Demonia” sono pubblicati dalla Mondadori e l’ultimo “Zoo” è di Fazi editore. Nel 2002 ha contribuito alla scrittura dei testi di Aria, album di Gianna Nannini.