Non sappiamo come finirà con le candidature per la guida della sicilia nel centrosinistra. Ma sappiamo che la discesa in campo di nello musumeci come rappresentante del centrodestra e degli autonomisti dovrebbe costringere il centrosinistra a rivedere i propri schemi. Questo perché la candidatura di musumeci alla presidenza della regione siciliana è autorevole e forte.
Pronostico: per noi Claudio Fava è più forte di Rosario Crocetta
Non sappiamo come finirà con le candidature per la guida della Sicilia nel centrosinistra. Ma sappiamo che la discesa in campo di Nello Musumeci come rappresentante del centrodestra e degli autonomisti dovrebbe costringere il centrosinistra a rivedere i propri schemi. Questo perché la candidatura di Musumeci alla presidenza della Regione siciliana è autorevole e forte.
In questa fase è presto per dire se Musumeci ricompatterà tutti i Partiti che potrebbero appoggiarlo. Forse qualcosa gli potrebbe anche sfuggire. Ma quello che non prenderebbe con gli accordi di vertice, con molta probabilità, se lo riprenderà nel territorio. Detto in parole ancora più semplici, può anche darsi che Fli si compatti con il centrosinistra, così come vorrebbe – forse – l’ex assessore regionale di An, Fabio Granata. Ma non è da escludere che tanti elettori di Fli, alla fine, votino per Musumeci, anche contro le indicazioni dei vertici del proprio Partito.
Anche nel Pdl, area in sofferenza, la situazione si va stabilizzando. Oggi, sul Corriere della Sera, Angelino Alfano, coordinatore nazionale di questo Partito, ha detto a chiare lettere che il candidato del proprio schieramento politico, in Sicilia, è Musumeci. Non per simpatia personale, ma come fatto nazionale. Dietro la candidatura di Musumeci c’è, infatti, un accordo politico nazionale. Pertanto, anche i mal di pancia dell’area di questo Partito che fa capo al Senatore Giuseppe Firrarello sono destinati a rientrare.
Nel centrosinistra siciliano lo scenario è più complesso. Franco Piro, figura storica della Sinistra siciliana, dice che, a fronte della riunificazione del centrodestra, i due attuali candidati del centrosinistra – Rosario Crocetta e Claudio Fava – dovrebbero fare un passo indietro. Non per uscire definitivamente di scena, ma per dare modo a tutto il centrosinistra – Pd, Udc, Federazione della Sinistra, Sel, Verdi – di trovare un candidato comune.
E’ quello che, nei giorni scorsi, ha proposto anche Claudio Fava. Ma è quello di cui Crocetta e i suoi sponsor (leggere Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia) non vogliono nemmeno sentire parlare. E il motivo c’è, come questo giornale ha provato a spiegare più volte nei giorni scorsi.
Con molta probabilità, Cracolici, nel collegio di Palermo, non ha molte possibilità di essere rieletto all’Ars. L’avere sempre sponsorizzato l’accordo con Raffaele Lombardo non gli ha giovato. Anzi. Ormai la sua immagine è appannata. La sua partita, allora, consiste nel giocare la carta Crocetta per provare, in caso di un’improbabile vittoria dell’ex Sindaco di Gela, a ricoprire il ruolo di assessore regionale.
Non è messo meglio Lumia. Al quale il Pd non confermerà più il seggio a Roma. Non è un caso che a sollecitare l’accordo tra Pd e Udc sia stato proprio lo stesso Lumia. Che, da quest’operazione, vorrebbe ‘incassare’ una candidatura romana nella stessa Udc. Fuori da tale schema, in questa fase politica, nessuno, nel Pd può (o vuole) garantire qualcosa a Cracolici e Lumia, considerati, non a torto, i responsabili del disastro del Pd alle ultime elezioni comunali di Palermo.
L’irrigidimento di Crocetta, Cracolici e Lumia, dettato più da disperazione che da convinzione politica, ha ingenerato una sorta di illusione ottica. Vuoi perché pensa di avere gli argomenti giusti, vuoi perché ringalluzzito da sondaggi (che, peraltro, nella sinistra siciliana non hanno una buona tradizione, perché spesso lontani dalla verità che esce fuori dalle urne), Crocetta pensa di essere il candidato più forte della Sinistra. E lì, secondo noi, prende un abbaglio.
E come se Crocetta fosse arrivato da un altro pianeta e non avesse seguito il travaglio del Pd siciliano di questi ultimi quattro anni. Al di là delle divisioni al vertice del Pd siciliano sull’appoggio al Governo Lombardo – divisioni, in molti casi, indubbiamente più ‘recitate’ che reali – un fatto è certo: la base di questo Partito non ha mai ‘digerito’ l’alleanza con Raffaele Lombardo. Pensare – come pensano Crocetta, Cracolici e Lumia – che questo non avrà effetti sul voto è un errore.
Crocetta è pur sempre un candidato che esprime continuità con la linea politica del Pd siciliano compromessa con il Governo Lombardo. Questo rende forte la candidatura di Claudio Fava. E, a cascata, rende appetibili, per l’elettorato del Pd, le liste per il rinnovo dell’Ars che appoggeranno lo stesso Fava: con riferimento, soprattutto, alla lista che vedrà insieme Federazione della Sinistra, Sel e Verdi.
Nel Pd siciliano, insomma, sono in tanti a pensare che l’elettorato seguirà comunque le indicazioni del vertice del Partito. Anche questo, a nostro modesto avviso, è un errore. Lo ribadiamo: molti elettori del Pd hanno mal sopportato ‘alleanza tra il loro Partito e il Governo Lombardo. Un’alleanza che è passata sulle loro teste. Anzi, che è stata imposta dal vertice del Partito.
Non bisogna dimenticare che, in questi quattro anni, ci sono state polemiche al vetriolo all’interno del Pd siciliano. E c’è stata una ripetuta richiesta di referendum sul “sì” o “no” al Governo Lombardo che i vertici del Partito – con in testa Cracolici e Lumia – hanno bloccato, calpestando la volontà della base.
Le elezioni del 28 ottobre si annunciano come la resa dei conti. A nostro avviso, ci saranno tanti elettori del Pd che, avendo a disposizione una bella candidatura per la guida della Sicilia – perché quella di Fava è una candidatura autorevole – e una bella lista di Sinistra (Federazione della Sinistra, Sel e Verdi), cambieranno Partito.
Non solo. Non va dimenticato che le elezioni regionali consentono il cosiddetto voto disgiunto: gli elettori del Pd potranno votare le liste del proprio Partito e, contemporaneamente, votare per Claudio Fava. L’elettorato della Sinistra siciliana di oggi non è più quello degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso. E’ un elettorato, come dire?, di ottimo livello intellettuale. Uomini e donne che sono perfettamente in grado di effettuare il voto disgiunto senza confondersi. E questo, sempre a nostro avviso, consentirà a Fava di prendere altri voti.
Con molta probabilità, il nostro giornale va in controtendenza rispetto alle previsioni dei sondaggi. Ma noi ci fidiamo di più della nostra esperienza di cronisti politici. E proprio in virtù del nostro intuito – che poi si sostanzia nell’analisi politica – riteniamo la candidatura di Fava più forte di quella di Crocetta. Specie se su questa candidatura, alla fine, convergerà anche Italia dei Valori.