Autonomisti, indipendentisti e federalisti, insieme, pronti alla sfida delle prossime elezioni regionali. L'obiettivo è chiaro: eleggere propri rappresentanti all'assemblea regionale siciliana per tentare di riportare la questione siciliana in primo piano nell'agenda politica. Liberi dal guado dei partiti nazionali e anche da quelli che cavalcano l'onda del malessere siciliano, ma che in fondo, sono interessati solo al potere e non disdegnano accordi con le segreterie romane.
Elezioni regionali, scende in campo il Comitato dei Movimenti Siciliani
Autonomisti, indipendentisti e federalisti, insieme, pronti alla sfida delle prossime elezioni regionali. L’obiettivo è chiaro: eleggere propri rappresentanti all’Assemblea regionale siciliana per tentare di riportare la questione siciliana in primo piano nell’agenda politica. Liberi dal guado dei partiti nazionali e anche da quelli che cavalcano l’onda del malessere siciliano, ma che in fondo, sono interessati solo al potere e non disdegnano accordi con le segreterie romane.
Sono queste, in estrema sintesi, le linee guida tracciata dai rappresentanti di numerosi movimenti siciliani, che ieri a Palermo, si sono riuniti in conclave per decidere da che parte stare alle prossime regionali. Le opzioni sul tavolo erano due: individuare un partito che meglio degli altri potesse rappresentare le istanze legate al tema dell’applicazione dello Statuto, o costituire un Comitato indipendente e puntare su propri candidati. La scelta è stata facile: nessun partito sembra genuinamente interessato alla questione siciliana.
Quindi i gruppi siciliani si sono fusi in un Comitato, il cui programma prende le mosse dall’Appello ai siciliani liberi’ del professor Massimo Costa. Il Comitato ha quindi deliberato la presentazione di liste in tutte le 9 provincie siciliane, liste che vedranno protagonisti uomini e donne in pari percentuale.
“Il Comitato- si legge in una nota diffusa al termine della riunione di ieri- è aperto alla condivisione del progetto a tutti i movimenti, forze politiche e alla società civile siciliana, che si prefiggono le stesse finalità. Sono esclusi i partiti a respiro nazionale. Il Comitato, nell’ottica di una vera svolta politica, decisa e innovativa, non esclude la possibilità di presentare un candidato donna alla presidenza della Regione”.
Appello ai siciliani liberi: Basta con i partiti nazionali, scendiamo in campo per la nostra terra
La questione siciliana allOnu