Prendere tempo, in politica - soprattutto quando serve una riflessione - è cosa buona e giusta. Ma quando i giochi sono fatti, prendere tempo significa solo perdere tempo prezioso. Secondo noi - e ci dispiace dirlo - se c'è una formazione politica che, in questo momento, sta solo perdendo tempo rispetto allo scenario politico regionale, ebbene, questo partito è italia dei valori.
Leoluca Orlando il ‘temporeggiatore’
Prendere tempo, in politica – soprattutto quando serve una riflessione – è cosa buona e giusta. Ma quando i giochi sono fatti, prendere tempo significa solo perdere tempo prezioso. Secondo noi – e ci dispiace dirlo – se c’è una formazione politica che, in questo momento, sta solo perdendo tempo rispetto allo scenario politico regionale, ebbene, questo Partito è Italia dei Valori.
A fronte della riunificazione del centrodestra dell’Isola – riunificazione che si caratterizza per la ricerca di autonomia rispetto alle segreterie politiche romane – il centrosinistra siciliano ha il dovere di provare a riunificarsi. E bene ha fatto Claudio Fava, candidato di Sel alla presidenza della Regione siciliana, a invitare il Pd a ridiscutere tutto, magari celebrando le elezioni primarie.
Il tentativo andava fatto. Anche se ha raccolto il prevedibile “no” di Rosario Crocetta, che ormai non è più il candidato di Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia, ma è il candidato di tutto il Pd siciliano. Il Pd non può più ritirare la candidatura di Crocetta per tre buoni motivi.
Il primo motivo è che Crocetta rappresenta l’ultima spiaggia per i due dirigenti di questo Partito – Cracolici e Lumia – che hanno dimostrato di essere i veri ‘padroni’ del Pd siciliano. Sono loro che hanno imposto, già nel 2008, l’alleanza con Raffaele Lombardo. Sono loro che hanno ottenuto la ‘benedizione’ della segreteria nazionale sull’operazione con Lombardo. E sono sempre stati loro ad impedire la celebrazione del referendum interno al Pd sul Governo Lombardo: referendum che Cracolici e Lumia avrebbero perso, perché la base di questo Partito era ed è contraria all’accordo con Lombardo.
Oggi, Cracolici e Lumia, si giocano tutto con la candidatura di Crocetta. Cracolici rischia di non essere rieletto nel suo collegio di Palermo. Nel suo futuro c’è solo l’improbabile speranza di fare l’assessore dell’ipotetico Governo Crocetta. Lumia è il vero garante dell’accordo tra Pd e Udc di Casini: in cambio di quest’intesa l’Udc gli dovrebbe garantire un seggio a Roma: seggio che il Pd non gli assicura più.
Il secondo motivo per il quale il Pd non può più ritirare la candidatura di Crocetta è legato al profilo politico dello stesso Pd siciliano. L’immagine di questo partito, dopo quattro anni di Governo con Lombardo, è appannata. I dirigenti sanno che perderanno voti e seggi, che verranno incamerati dall’asse Federazione della Sinistra-Sel-Verdi (per non parlare di quella parti di voti che andrà ai grillini).
Rinunciare in questa fase a un proprio candidato sarebbe, per il Pd siciliano, una manifestazione di debolezza che rischierebbe di trasformare una probabile sconfitta in una disfatta. Insomma, mai come in questo momento il Pd è schiavo dei ‘mostri’ che ha creato (cioè degli stessi Cracolici e Lumia).
Il terzo motivo che ‘sconsiglia’ al Pd di mollare Crocetta è che, lo stesso Crocetta, a questo punto, andrebbe da solo. Personaggio politicamente modesto, finito per qualche tempo sotto le luci della ribalta per una roboante antimafia esibita da Sindaco di Gela, Crocetta ha trovato nell’attuale mediocrità politica del Pd siciliano un modo per emergere. E da lì, ormai, nessuno lo smuove.
E allora? E allora non resta che prendere atto della candidatura di Claudio Fava. Come ha fatto oggi Rita Borsellino, che in un comunicato scrive: Quella di Claudio Fava è una candidatura autorevole che può coagulare in un progetto unitario le forze migliori della Sicilia. Ma prima dei nomi, come ho ribadito più volte, vengono i progetti e viene soprattutto lunità di quel popolo che condivide la stessa base di idee e valori e che può costruire una forte e credibile alternativa al sistema di potere che ha retto la regione nellultimo decennio. Per quanto mi riguarda, il mio impegno è rivolto in pieno alla costruzione di questa alternativa, alla quale mi auguro possa ancora convergere tutto il centrosinistra.
Anche se quello di Rita Borsellino può sembrare un discorso interlocutorio, è comunque una presa di posizione: Insomma, se non c’è un progetto di riunificazione del centrosinistra Fava va benissimo. E siccome Cracolici e Lumia (e Crocetta) non si ritireranno mai e poi mai, la cosa più giusta da fare è evitare di perdere altro tempo.
Il discorso riguarda Leoluca Orlando, leader di Italia dei Valori. Il Sindaco di Palermo, fino ad oggi, non ha dato il via libera a Fava perché pensa di trovare un candidato. Ma il suo candidato, fino ad oggi, non c’è. Probabilmente Orlando pensa a un candidato moderato per provare a spaccare il Pd dal centro (cioè per tirarsi dalla sua parte gli ex democristiano della Margherita): operazione che avrebbe potuto fare benissimo lui, cioè lo stesso Orlando. Ma siccome di Orlando ce n’è uno solo – e il primo a saperlo è proprio il Sindaco di Palermo – non resta che prenderne atto e ‘chiudere” l’accordo su Fava.