Da non crederci. A leggere quello che c'è scritto sul mensile 's', sembrerebbe che alcune importati gare per la promozione dell'immagine della sicilia siano state truccate. La cosa - lo ripetiamo - ci sembra impossibile. La sicilia non è una terra dove gli appalti vengono truccati. Questo non è mai successo. Ed è tecnicamente impossibile che si successo negli uffici dell'assessorato regionale al turismo. Impossibile.
Grandi eventi=Grandi truffe? Smettiamola di dire fesserie…
Da non crederci. A leggere quello che c’è scritto sul mensile ‘S’, sembrerebbe che alcune importati gare per la promozione dell’immagine della Sicilia siano state truccate. La cosa – lo ripetiamo – ci sembra impossibile. La Sicilia non è una terra dove gli appalti vengono truccati. Questo non è mai successo. Ed è tecnicamente impossibile che si successo negli uffici dell’assessorato regionale al Turismo. Impossibile.
La Sicilia ha impiegato oltre 50 anni per realizzare un moderno sistema di dighe artificiali (che, tra parentesi, non funziona: ma questo è un fatto secondario), ma mai la mafia ha messo il ‘becco’ negli appalti delle dighe, se non per ‘sistemare legittimamente’ qualche cosa che non funzionava (una tangente finita nelle tasche sbagliate, un movimento terra affidato a una ditta fuori zona, piccoli errori nel calcolo del ‘pizzo’ e, in generale, la ‘messa a posto dei cantieri: ‘stupidaggini, alla fine).
Tutti gli invasi sono stati realizzati nei tempi ‘prestabiliti’: alcuni dopo vent’anni (un record!), altri dopo trent’anni, altri ancora verranno completati nel 2080.
Gli stupidi penseranno che questi tempi un po’ dilatati sono serviti per far lievitare costi e ‘mazzette’. Sbagliato! Sono serviti per dare modo agli ingegneri di adeguare le nostre dighe alle nuove tecnologie: siccome le nuove tecnologie sono molto più veloci dei tempi di realizzazione delle dighe siciliane, ecco che si sceglieva – e si sceglie ancora, per fortuna – di ritardare i lavori per consentire alle nostre dighe di essere al passo con le tecnologie…
Discorso un po’ diverso, ma non meno didascalico, quello che riguarda il turismo. In questo caso la Regione viene incontro ai giovani che, purtroppo, escono dalla scuola senza sapere nulla della Sicilia. Così, in questo assessorato, per aiutare i giovani che non sanno nemmeno dove si trova Valguarnera Caropepe, hanno deciso che invece di utilizzare i soldi della promozione per promuovere l’immagine della Sicilia nel mondo li utilizzano per promuovere l’immagine della Sicilia in Sicilia.
Il discorso non fa una grinza. A promuovere la Sicilia nel mondo ci pensa la mafia. Che bisogno c’è di spendere altri soldi?
Meglio, come già accennato, spendere i soldi dell’assessorato regionale al Turismo per far conoscere la Sicilia ai siciliani. Anche – se il caso lo richiede – facendo conoscere prima i capitolati di appalto agli imprenditori. In fondo, se ci riflettiamo, le migliori gare d’appalto sono quelle ‘confezionate’ su misura ‘chiavi in mano’. Della serie: “Il titolare della società dovrà avere pisciato tre volte nei pressi della Villa del Casale: una volta nel bagno, una seconda volta nella siepe che sta sulla sinistra, dopo il terzo albero di ulivo, una terza volta nel secondo albero del viale calcolato dall’entrata. L’uccello va tenuto rigorosamente nella mano destra: un cambio di mano comporta l’automatica esclusione dalla gara…”.
Leggiamo cose assurde su Giacchetto. Che prende una gara di qua e che porta soldi di là. Che si incontra con questo o quel politico. Che decide come, dove e quando acquistare gli spazi pubblicitari. Falsità! Giacchetto, per chi non lo sapesse, è un filantropo e, contemporaneamente, un filosofo di scuola kantiana: quando passa lui, tutti i funzionari e i dirigenti dell’assessorato regionale al Turismo si aggiustano l’orario dei propri orologi…