Gare pilotate. Un cartello di imprese che si aggiudicava puntualmente le gare di milioni di euro bandite dall'amministrazione regionale. Corruzione e turbativa d'asta. Sono queste le ipotesi di reato formulate dalla procura di palermo che sta indagando sul giro milionario della gestione dei grandi eventi della regione siciliana. Lo rivela stamattina il quotidiano la repubblica.
Affaire Grandi eventi della Regione, la Procura di Palermo indaga sui vincitori delle gare
Gare pilotate. Un cartello di imprese che si aggiudicava puntualmente le gare di milioni di euro bandite dall’amministrazione regionale. Corruzione e turbativa d’asta. Sono queste le ipotesi di reato formulate dalla Procura di Palermo che sta indagando sul giro milionario della gestione dei grandi eventi della Regione siciliana. Lo rivela stamattina il quotidiano la Repubblica.
Indagato insieme ad altre sette persone, tra cui due funzionari regionali, Fausto Giacchetto, che con la sua Media Partners & Consulting srl si è aggiudicato diversi bandi della Regione Siciliana, e al quale sono stati perquisiti uffici e abitazione: ” Un enorme giro di denaro sarebbe passato di mano grazie alla mediazione di Giacchetto che avrebbe fatto cartello con undici aziende alle quali avrebbe garantito laggiudicazione delle gare dappalto bandite dallassessorato regionale al Turismo” si legge sul quotidiano “nellinchiesta sarebbero, a vario titolo, coinvolti anche uomini politici e funzionari dellamministrazione.
Lipotesi dei magistrati che indagano è che, con un sostanzioso giro di tangenti, Giacchetto sia riuscito a pilotare verso le aziende che facevano riferimento a lui le decine di milioni di euro con i quali la Regione finanziò le campagne di comunicazione per i Grandi eventi. Da qui le ipotesi di reato di corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”. Gli eventi finiti nel mirino sono una decina: dalla vista del Papa a Palermo, al golf open ladies, ai mondiali di scherma fino al Taormina Award e al Cous cous Fest.
Al momento non si conoscono i nomi degli altri indagati, sull’inchiesta vige il massimo riserbo, e la Guardia di Finanza sta ancora esaminando tonnellate di carte sequestrate. Ciò che è certo, è che da oggi, tutti i quelli che hanno fatto la parte del leone nella gare bandite dalla Regione per la gestione di eventi e per la comunicazione, non dormiranno sonni tranquilli.